Quando si pensa a Firenze e al suo cibo di strada, il lampredotto è una vera istituzione. Un panino fumante, farcito con la parte più nobile dello stomaco del bovino, amato da chi cerca sapori autentici e decisi. Eppure, proprio nella patria di questo piatto tradizionale, c'è chi ha deciso di reinventarlo in chiave vegana. Sì, avete capito bene: lampredotto vegano, senza carne. Un ossimoro per molti, ma a quanto pare non per tutti.
A provarlo e a raccontare l’esperienza su Instagram è stato Kevin Santiago, influencer appassionato di cibo che ama sperimentare sapori nuovi. Va detto: Kevin non è vegano, ma la curiosità lo porta spesso a esplorare piatti alternativi. E questa volta si è spinto fino a Firenze per assaggiare i panini della Tripperia vegana Tan8, l’unica in città a proporre un lampredotto completamente plant-based.
Lampredotto vegano in un locale che non è per strada
La prima particolarità? Il locale si trova al primo piano di una palazzina in Viale Alessandro Guidoni 85, lontano dalla classica idea di bottega su strada. E come si ricevono i panini? Non bussando alla porta, ma attraverso un sistema ingegnoso e che mischia modernità e antichità. Sì, perché il cibo viene servito in un cesto calato con una corda, proprio come il panaro napoletano. Un tocco che rende l’esperienza ancora più curiosa e divertente.
E se già questo vi sembra singolare, aspettate di scoprire come si ordina: niente fila, niente bancone, dunque modernità. C’è un QR code incollato su una palina della fermata dell’autobus. Basta scannerizzarlo per accedere al menù e fare l’ordine direttamente online. Comodo, veloce e un po’ futuristico. Kevin e la ragazza che era con lui hanno scelto tre panini diversi, con prezzi che vanno dai 7 ai 9 euro. Il protagonista della giornata, ovviamente, è stato il lampredotto vegano, che costa 8 euro. Avendo ordinato anche alcune bibite, hanno pagato in totale 33.70€.

E la domanda sorge spontanea: di cosa è fatto? Il segreto sta nei funghi frollati. No, non si tratta dei classici funghi trifolati che si mettono sulla pizza. Qui c’è un lavoro di marinatura in condizioni controllate, lo stesso principio usato per insaporire e ammorbidire la carne. Questo processo regala ai funghi una consistenza più carnosa e un sapore sorprendentemente intenso. "A me ricorda molto il lampredotto classico", ha commentato Kevin.
Che sapore ha?
La sua reazione? Entusiasta. "I panini sono molto grandi, carichi e succosi. Il sapore è unico, nuovo, non replicabile. È come provare qualcosa di mai mangiato prima", ha raccontato nel video. E ha aggiunto: "Questo panino mostra che vegano non è sinonimo di noioso. Se tutto il cibo vegano è così, chapeau!". È chiaro che la tradizione abbia il suo fascino, ma non c’è nulla di male nello sperimentare. Allo stesso modo, chi è legato alla versione classica del lampredotto potrebbe rimanere sorpreso da questa alternativa vegana. Non è questione di sostituire, ma di ampliare le possibilità del palato.
Vale la pena precisarlo: questo articolo non è in alcun modo una pubblicità né un contenuto sponsorizzato, ma semplicemente la segnalazione di un video curioso trovato su Instagram. Il lampredotto vegano rimane, per molti, un’idea bizzarra. Eppure c’è chi lo apprezza, e non solo chi segue un’alimentazione vegetale. L’esperienza di Kevin mostra che la cucina, quando è fatta con passione e creatività, può stupire anche i palati più tradizionalisti.
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