Nutrizionista spiega perché non dobbiamo mangiare il tonno in scatola troppe volta ogni settimana.
Mangiare tonno in scatola con frequenza può sembrare una scelta pratica e veloce per i pasti quotidiani, ma non è un'abitudine priva di rischi. La nutrizionista Daniela Biserni ha recentemente condiviso sui social un caso emblematico, raccontando la storia di un suo paziente che consuma tonno in scatola fino a cinque volte a settimana. Una scelta dettata dalla comodità, ma che potrebbe avere conseguenze sulla salute.
Il tonno in scatola è spesso considerato un'ottima fonte di proteine e omega-3, ma un consumo eccessivo non è affatto consigliato. Questo pesce, infatti, ha un alto contenuto di mercurio, una sostanza tossica che si accumula nell'organismo e può avere effetti negativi, in particolare sul sistema nervoso. Il mercurio, se assunto in quantità elevate, può danneggiare il cervello e compromettere la funzione cognitiva, oltre a rappresentare un rischio per le donne in gravidanza e i bambini. Secondo la nutrizionista, l'ideale sarebbe non superare una porzione di tonno a settimana, preferendo invece una maggiore varietà di pesce per ridurre il rischio di esposizione a questa sostanza nociva.
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Alternative al tonno in scatola: cosa scegliere?
Se la scelta del tonno in scatola è dettata dalla comodità, esistono altre opzioni altrettanto pratiche e molto più salutari. Lo sgombro in scatola, ad esempio, è un'ottima alternativa: ricco di omega-3 e con un contenuto di mercurio molto più basso rispetto al tonno. Inoltre, rispetto ad altri pesci conservati, lo sgombro mantiene un buon apporto di proteine e di grassi sani essenziali per il benessere cardiovascolare.
Un'altra soluzione consigliata dalla dottoressa Biserni è il consumo di pesce fresco, scegliendo varietà nutrienti e a basso costo come le alici. Questo pesce azzurro è ricco di calcio, vitamina D e acidi grassi essenziali, fondamentali per la salute delle ossa e del cuore. Inoltre, rispetto al tonno, ha un impatto ambientale minore ed è considerato una scelta più sostenibile.

Come ridurre i rischi e mantenere una dieta equilibrata
Per chi non vuole rinunciare al tonno in scatola, la nutrizionista suggerisce alcune precauzioni per limitare i danni. Variare il consumo di pesce è la strategia migliore per garantire un apporto equilibrato di nutrienti senza rischiare un'eccessiva esposizione al mercurio. Alternare il tonno con sgombro, alici, sardine o merluzzo aiuta a ottenere tutti i benefici del pesce senza effetti collaterali sulla salute.
Controllare l'etichetta del tonno in scatola può fare la differenza: meglio scegliere quello conservato in olio d'oliva o al naturale, evitando prodotti con troppi additivi. Infine, integrare la dieta con fonti vegetali di omega-3, come semi di lino, noci e olio di semi di canapa, può essere un valido supporto per mantenere l'organismo in equilibrio. La praticità del tonno in scatola è innegabile, ma la salute viene prima di tutto. Consumandolo con moderazione e preferendo alternative più sicure, è possibile godere di un'alimentazione varia e benefica senza rischi inutili.
