"In Giappone ti scartano per un lavoro se hai il gruppo sanguigno sbagliato", ecco perché

Patricia, content creator statunitense di origini asiatiche, vive a Tokyo da diversi anni. Sul suo profilo Instagram condivide curiosità sulla vita quotidiana in Giappone, spesso sorprendendo il pubblico occidentale. Tra le sue rivelazioni più discusse c'è quella sulla discriminazione lavorativa legata al gruppo sanguigno.

Il gruppo sanguigno in Giappone conta più di quanto immagini

In Giappone, molte persone credono che il gruppo sanguigno influenzi la personalità. Questa credenza è talmente radicata che può persino incidere sulle opportunità di lavoro. Secondo la tradizione popolare:

  • Gruppo A: persone attente ai dettagli, organizzate, serie e sensibili.
  • Gruppo B: individui creativi, curiosi, ma anche impazienti e inclini alla noia.
  • Gruppo 0: ottimisti, di mentalità aperta, ma anche invadenti e narcisisti.
  • Gruppo AB: calmi, compassionevoli, ma riservati e spesso considerati ambigui.

Questa teoria, sebbene priva di basi scientifiche, è così diffusa che alcune aziende prendono in considerazione il gruppo sanguigno dei candidati prima di assumerli.

Il fenomeno del Bura Hara

In Giappone, la discriminazione basata sul gruppo sanguigno è talmente diffusa da avere un nome: Bura Hara (abbreviazione di "Blood Type Harassment"). Patricia racconta: "Conosco persone scartate a un colloquio solo perché avevano il gruppo sanguigno AB. Per molti giapponesi, questa è una questione seria, sia in ambito lavorativo che nelle relazioni romantiche". Il pregiudizio è così forte che alcune aziende richiedono ai dipendenti di rivelare il proprio gruppo sanguigno e talvolta assegnano loro mansioni basate su questa informazione. Anche nei rapporti personali, il gruppo sanguigno può influenzare la scelta del partner.

In Giappone si può venire discriminati per il proprio gruppo sanguigno.
In Giappone si può venire discriminati per il proprio gruppo sanguigno.

È emerso che circa il 90% dei giapponesi conosce il proprio gruppo sanguigno e molti credono fermamente che influisca sulle caratteristiche caratteriali. Un po' come gli italiani con i segni zodiacali. Perfino i programmi televisivi e le riviste spesso propongono previsioni giornaliere e consigli su relazioni, lavoro e amicizie in base al gruppo sanguigno.

Le radici culturali di questa credenza

L’idea che il gruppo sanguigno influenzi la personalità è nata negli anni ‘20 grazie a Takeji Furukawa, un professore giapponese che pubblicò uno studio in cui associava i gruppi sanguigni a determinati tratti caratteriali. Anche se non esiste alcuna prova scientifica a sostegno di questa teoria, essa si diffuse rapidamente nella società giapponese. Negli anni ‘70, il concetto venne rilanciato e commercializzato con la pubblicazione di libri e la nascita di prodotti basati sul gruppo sanguigno, come diete e consigli per migliorare la compatibilità nelle relazioni.

Oggi, sebbene il mondo accademico respinga questa credenza, essa rimane fortemente radicata nella mentalità giapponese. In alcuni casi, può avere conseguenze negative, come discriminazione lavorativa e pregiudizi nelle relazioni personali. Anche in Corea del Sud e Taiwan il gruppo sanguigno è considerato un indicatore della personalità. Tuttavia, in Giappone questa credenza è più radicata e ha un impatto tangibile sulla vita delle persone.

Credenze popolari giapponesi che possono sembrare strane agli occidentali

La cultura giapponese è ricca di tradizioni e credenze che possono sorprendere un italiano. Ecco alcune delle più curiose:

Superstizioni e credenze

  • Il numero 4 porta sfortuna: si pronuncia "shi", come la parola "morte". Per questo motivo, molti edifici non hanno un quarto piano.
  • Non fischiare di notte: si dice che attiri spiriti maligni o ladri.
  • Dormire con la testa a nord: è considerato sfortunato, perché questa è la posizione dei defunti nelle cerimonie funebri.
  • Setsubun: per scacciare la sfortuna, durante questa festa si lanciano fagioli di soia fuori dalla porta di casa.

Tradizioni e usanze particolari

  • Hatsuhi Sunrise: vedere la prima alba dell'anno è un rituale di buon auspicio.
  • Dondo Yaki: a gennaio si bruciano gli amuleti dell'anno precedente nei santuari shintoisti, per evitare che portino sfortuna.
  • Mangiare i dolci di buon auspicio: durante il Capodanno giapponese, si consumano cibi simbolici come il mochi (una specie di torta di riso) che rappresenta longevità e prosperità.

Se ti trasferisci in Giappone e qualcuno ti chiede il tuo gruppo sanguigno, sappi che potrebbe non essere solo una semplice curiosità. Per alcuni giapponesi, è una vera e propria "scienza" sociale che influenza il modo in cui vedono gli altri e prendono decisioni importanti nella vita quotidiana, dal lavoro alle relazioni amorose.

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