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Lo shampoo a secco è davvero un alleato della nostra beauty routine o rischia di rovinare il cuoio capelluto? La risposta arriva da una parrucchiera del salone italiano Omar Bertasi, che su Instagram ha spiegato senza mezzi termini quali sono gli effetti di questo prodotto sui capelli. Ma prima di scoprire cosa ha detto, facciamo un passo indietro: cos'è lo shampoo a secco e da quanto tempo esiste?
La storia dello shampoo a secco: un prodotto che viene da lontano
Lo shampoo a secco non è una novità degli ultimi anni. La prima ricetta documentata apparve sull'American Journal of Pharmacy nel 1918. Conteneva ingredienti semplici ma efficaci: farina di riso, estratto di iris e un composto simile alla cannella. L'idea era quella di assorbire il sebo in eccesso dai capelli senza ricorrere a lavaggi frequenti.
Negli anni '40, negli Stati Uniti, venne lanciato il Minipoo, il primo shampoo a secco commerciale, pubblicizzato come la soluzione perfetta per rinfrescare i capelli all'ultimo minuto. Ma la sua origine è ancora più antica: in Europa, fin dall'antichità, si usavano erbe sminuzzate e polveri naturali come la maizena mescolata al sale o al borotalco per eliminare l'unto dai capelli. Il boom dello shampoo a secco arrivò negli anni '70, per poi tornare in auge negli ultimi anni con formulazioni migliorate e ingredienti più sofisticati. Oggi, oltre ad essere usato per questioni di praticità, è diventato un vero e proprio strumento di styling, apprezzato sulle passerelle di moda per dare volume e texture ai capelli.
Lo shampoo a secco fa male? La risposta della parrucchiera di Omar Bertasi
Su Instagram, il profilo del salone Omar Bertasi ha condiviso un video in cui una delle sue parrucchiere risponde a una delle domande più comuni: "Lo shampoo a secco fa bene o male al cuoio capelluto?" La sua risposta è stata categorica: "Lo shampoo a secco fa malissimo. Si deposita tutto in cute, ostruisce i bulbi, la cute non respira e i capelli diventano fragili e spenti".

L'esperta ha spiegato che questi prodotti, se usati frequentemente, possono creare un accumulo di residui sulla cute, impedendo ai follicoli di ricevere il giusto apporto di ossigeno. Il risultato? Capelli che perdono vitalità, diventano più sottili e, in alcuni casi, possono cadere più facilmente.
Shampoo a secco: fa sempre male o dipende da quanto lo usi?
Usare lo shampoo a secco di tanto in tanto non crea problemi. Se si utilizza una o due volte al mese, il cuoio capelluto riesce a smaltire i residui senza conseguenze. Il problema nasce quando lo si applica più volte a settimana, facendo diventare l'eccezione un'abitudine. L'ostruzione dei pori della cute può portare a diversi problemi:
- Prurito e irritazioni: la cute, soffocata dai residui, può reagire con infiammazioni e arrossamenti.
- Forfora secca: l'accumulo di polveri può seccare il cuoio capelluto, provocando desquamazioni.
- Caduta dei capelli: se i bulbi non ricevono ossigeno, i capelli possono indebolirsi e cadere più facilmente.
- Effetto opaco: i capelli perdono lucentezza e appaiono spenti e sfibrati.
Alternative allo shampoo a secco: ecco come rinfrescare i capelli senza rischi
Se hai bisogno di un effetto "capelli puliti" ma vuoi evitare lo shampoo a secco, prova questi rimedi:
- Amido di mais o farina di riso: applicati sulle radici e spazzolati via, assorbono il sebo in eccesso senza ostruire i pori.
- Acqua e aceto di mele: diluisci un cucchiaino di aceto di mele in un bicchiere d'acqua e vaporizza sui capelli, aiuta a riequilibrare la cute senza appesantire.
- Toccare meno i capelli: più li tocchi, più il sebo si distribuisce dalle radici alle lunghezze.
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