Un content creator italiano ha provato il gelato al matcha a Kyoto, in Giappone. Quanto costerà questa delizia?
Un colore verde acceso, una consistenza vellutata e un gusto che divide: il matcha continua a conquistare curiosi e appassionati in ogni angolo del mondo. In Giappone, però, questa polvere verde non è solo una moda: è cultura, tradizione e, sempre più spesso, anche gelato. Prima di parlare del gelato, però, è doveroso capire da dove provenga questa pianta.
Il matcha è una polvere finissima ricavata dalle foglie di tè verde Tencha, coltivate e lavorate secondo un metodo antico e rigoroso. La sua particolarità? Un processo interamente artigianale, che parte dalla coltivazione all’ombra delle piante per aumentare la clorofilla e gli aminoacidi. Le foglie vengono poi raccolte a mano, cotte a vapore per bloccare l’ossidazione, asciugate e infine macinate con macine di pietra in granito. Il risultato è una polvere verde brillante, profumata, dal sapore erbaceo e avvolgente.
Anche se oggi il matcha è legato fortemente alla cultura giapponese, le sue radici storiche affondano in Cina, dove durante la dinastia Tang si sviluppò per la prima volta la tecnica di lavorazione delle foglie in polvere. Fu un monaco buddista, Eisai, a portare la pianta e la tecnica in Giappone, dove trovò terreno fertile — in tutti i sensi — e diventò l’anima della cerimonia del tè giapponese. In tempi più recenti, il matcha ha invaso anche le cucine. Si trova ovunque: nei mochi, nei biscotti, nei cappuccini e ovviamente nei gelati. Ed è proprio un gelato al matcha, provato da un content creator italiano in visita a Kyoto, ad aver attirato l’attenzione del web.
Un gelato verde brillante nel cuore di Kyoto
Patrizio Chiacchella, influencer e videomaker con la valigia sempre pronta, ha documentato la sua avventura in Giappone con una serie di video diventati virali. Durante la tappa a Kyoto, tappa obbligata per chi vuole assaporare l’anima più autentica del Paese, Patrizio si è imbattuto in una gelateria specializzata in matcha. In vetrina, dei coni di plastica mostrano quattro diverse gradazioni di verde: dal più tenue al più intenso, fino a un verde talmente scuro da sembrare marrone. Una scelta cromatica che, come spiega il proprietario, rappresenta la concentrazione e la qualità del matcha usato per ogni tipo di gelato.

Patrizio si fa guidare e punta dritto sul cosiddetto “Kyoto Special” (600 Yen, dunque 3.70€), uno dei gusti più intensi. La consistenza ricorda quella di un McFlurry, servita da una macchina simile a quella del celebre fast food. Il tocco finale? Una spolverata fine di matcha extra, una vera esplosione di aroma. Il prezzo? Tra i 500 e gli 800 Yen, l’equivalente di circa 3,10€ - 5€, a seconda del formato. Un costo tutto sommato accessibile, considerando che si tratta di una specialità tipica, preparata con ingredienti di alta qualità.
Il sapore? "Buonissimo", parola dell'influencer
Una volta assaggiato, il verdetto di Patrizio arriva senza esitazione: “Buonissimo”. Il video del momento, pubblicato sui suoi canali social, mostra la sua espressione sorpresa e divertita. C'è anche un piccolo dettaglio tecnico: il suono croccante che si sente nel video non proviene dal gelato, ma è stato aggiunto in fase di montaggio — come specificato dallo stesso autore nei commenti. “Era per dare un effetto ASMR, ma in realtà il gelato non ha quella croccantezza”, ha spiegato.
Tra i commenti al video, la domanda più frequente è sempre la stessa: “Ma di cosa sa il matcha?”. La risposta? Non è semplice. Il gusto del matcha tende a dividere: a molti ricorda gli spinaci o le foglie verdi appena raccolte, ma con un retrogusto più morbido, quasi dolce, che si sprigiona man mano che si scioglie in bocca. Chi ama i sapori erbacei e naturali lo trova rilassante e raffinato. Altri lo trovano troppo forte, quasi “terroso”. Ma nel caso del gelato, il matcha perde un po’ della sua nota più amara, bilanciandosi con la cremosità della base, che lo rende più accessibile anche a chi lo assaggia per la prima volta.
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