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Un video pubblicato dalla content creator francese Juju_Urbex ha fatto il giro dei social, e per un buon motivo: con appena 8 euro (ovvero 1300 yen giapponesi), ha riempito il suo sacchetto con una quantità sorprendente di cibo al 7-Eleven di Tokyo. Il video, girato durante il suo ultimo viaggio in Giappone, è l’ennesima conferma del successo clamoroso di questo convenience store in Asia. Ma è anche un’istantanea perfetta di come si possa mangiare in modo vario, veloce ed economico nel Paese del Sol Levante.
7-Eleven in Giappone: il regno dei convenience store
Chi è stato in Giappone lo sa: i 7-Eleven giapponesi non hanno nulla a che vedere con quelli americani, né tantomeno con i pochi esperimenti europei. Nel Paese asiatico, questi minimarket sono diventati una vera e propria istituzione quotidiana, aperti 24 ore su 24 e dotati di ogni comfort. Dall’onigiri all’assicurazione per viaggiatori, passando per il pagamento delle bollette e la stampa di documenti: il 7-Eleven giapponese è il classico esempio di konbini, un "negozietto" in cui trovi tutto quello che ti serve, in qualsiasi momento.
E non si tratta solo di snack e bibite. Il vero punto di forza è l’offerta di cibo fresco già pronto, che puoi comprare al volo e mangiare subito dopo averlo riscaldato in uno dei tanti forni a microonde disponibili all’interno dello stesso punto vendita.
Nel video diventato virale su TikTok e Instagram, Juju_Urbex – esploratrice urbana e youtuber francese – avrebbe voluto mostrare con precisione cosa è riuscita ad acquistare con 1000 Yen precisi, l’equivalente di 6,20€ al cambio attuale. E va detto: l’impresa è tutt’altro che deludente. Altrettanto vero che ha speso qualcosina in più, ma poco importa. Tra i primi acquisti, non poteva mancare il più classico degli snack giapponesi: l’onigiri. Il triangolo di riso ripieno, avvolto da alga nori, è disponibile in mille varianti. Juju ne ha scelto uno con ripieno di pesce, pagandolo l’equivalente di 70 centesimi. Un prezzo ridicolo se si considera che è fresco, pronto da mangiare e pure buonissimo.
Il trionfo del cibo pronto: pollo, noodles e patatine
Ma non è finita lì. Dopo l’onigiri, la creator ha afferrato una busta di patatine grigliate al gusto “pizza”. Il suo commento è chiarissimo: “Il sapore del formaggio si sente davvero, non sono male”. Una scelta bizzarra ma azzeccata per chi ha voglia di uno snack salato ma diverso dal solito. Poi tocca al piatto forte: una vaschetta di riso con pollo impanato, da riscaldare in microonde. Pronto in due minuti, costa circa 3€, ma ha l’aspetto (e pare anche il sapore) di un vero piatto cucinato.
E per completare il pasto in perfetto stile giapponese? I mitici noodles istantanei. "La selezione è incredibile", racconta Juju. Gusti per tutti i palati e prezzi che partono da circa 1€ e pochi centesimi. Basta aggiungere acqua calda e aspettare 3 minuti. Più veloce di così, solo il fast food. Non è chiaro quale dei tanti disponibili abbia preso.
Essendo francese, Juju non ha resistito alla tentazione di cercare qualcosa che somigliasse a un buon formaggio europeo. Ma in Giappone il formaggio resta una rarità, e l’unico “sostituto” trovato è stato un prodotto chiamato Ficello: non un pezzo di formaggio da tagliare, bensì una crema spalmabile molto simile al formaggino per bambini. Non proprio il sogno di un amante del camembert, ma meglio di niente.
Per dissetarsi, Juju ha scelto uno smoothie ai frutti di bosco. Un piccolo brick venduto a 113 yen, circa 70 centesimi, perfetto per chi vuole qualcosa di fresco, veloce e leggero. E per dessert? Una ciambella al “sapore di Sakura”, ovvero di fiore di ciliegio. La stessa Juju ammette che si tratta di uno “snack per turisti”, più bello da vedere che gustoso da mangiare. Ma anche questa fa parte dell’esperienza.

Alla cassa, il conto finale è stato di 1300 yen, cioè 8€. Un po’ più del budget iniziale, ma la youtuber stessa ammette: “Ho speso poco e mangiato tanto”. E guardando il sacchetto pieno di cibi diversi, è difficile darle torto.
Perché i 7-Eleven giapponesi funzionano (e da noi no)
Il video di Juju è solo l’ultima conferma del successo straordinario dei 7-Eleven in Giappone e in Asia. Ma perché questo modello non ha funzionato in Europa? Le ragioni sono molteplici:
- In Asia, 7-Eleven si è trasformato in un servizio completo per la vita quotidiana, non solo un minimarket.
- Il concetto di konbini è perfettamente integrato nella cultura giapponese.
- In Europa, invece, i consumatori tendono a preferire supermercati tradizionali o negozi specializzati.
- Le regole sugli orari di apertura e le normative sul lavoro rendono difficile replicare il modello asiatico.
- La diversità culturale dei mercati europei complica l’espansione su larga scala.
Eppure, qualcosa si muove. 7-Eleven sta cercando franchisee in Europa, con un occhio su mercati come Italia, Francia, Germania e Regno Unito. L’idea è quella di adattare l’offerta al gusto locale, proprio come ha fatto in Giappone. Ma la strada sarà lunga e non è detto che l'idea verrà concretizzata.
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