Esperto spiega come leggere l'etichetta degli shampoo per evitare ingredienti dannosi

Quante volte hai comprato uno shampoo solo perché ti piaceva il colore del flacone o la scritta “effetto seta”? Ma la domanda più importante è: hai mai letto davvero l’etichetta sul retro? Uno degli esperti di Reset Energia ha pubblicato un video che sta facendo il giro dei social, con un messaggio chiaro e diretto: “Hai sempre comprato shampoo dannosi per la tua pelle perché non sai leggere l’etichetta”.

E a giudicare dai commenti sotto il post, pare che abbia colpito nel segno. Perché diciamolo: quando si parla di shampoo, quasi nessuno si ferma a controllare la lista ingredienti. Anche perché quanti esperti di chimica in grado di leggerla criticamente ci sono tra di noi? Eppure sono proprio quelli a fare la differenza tra un prodotto sicuro e uno che può irritare il cuoio capelluto, inquinare l’ambiente e danneggiare i capelli nel tempo.

L’INCI, l’etichetta che nessuno legge (ma che tutti dovrebbero conoscere)

Partiamo dalle basi. INCI è l’acronimo di International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, ovvero l’elenco obbligatorio degli ingredienti di ogni prodotto cosmetico. Quelli scritti in caratteri microscopici sul retro del flacone. L’esperto di Reset Energia spiega che questi ingredienti non sono messi a caso, ma seguono un ordine preciso: dal più presente al meno presente. Ecco perché la prima voce è fondamentale. “L’importante è che il primo ingrediente sia aqua (acqua)”, sottolinea nel video. Se trovi altre sostanze prima dell’acqua, potrebbe significare che stai per mettere in testa qualcosa di troppo concentrato o troppo aggressivo.

Tensioattivi: cosa sono e perché alcuni vanno evitati

La seconda cosa da controllare, dice l’esperto, è la categoria dei tensioattivi. Sono le sostanze che fanno schiuma e rimuovono lo sporco. Ma non tutti i tensioattivi sono amici della pelle. “Alcuni sono estremamente aggressivi e derivano dal petrolio”, spiega. SLES (Sodium Laureth Sulfate), SLS (Sodium Lauryl Sulfate) e Ammonium Lauryl Sulfate sono quelli che andrebbero lasciati sullo scaffale.

Questi composti rendono lo shampoo molto schiumoso, ma al prezzo di seccare la cute, irritare il cuoio capelluto e inquinare l’ambiente una volta finiti nello scarico. Al contrario, esistono tensioattivi di origine vegetale molto più delicati:

  • Coco Glucoside
  • Decyl Glucoside
  • Sodium Lauroyl Glutamate

Questi puliscono senza “sgrassare” troppo, rispettano il film idrolipidico della pelle e sono biodegradabili. Tradotto: non ti distruggono la cute e fanno bene anche all’ambiente.

Conservanti: la formaldeide nello shampoo? Anche no

Altro passaggio da non saltare: i conservanti. Sono indispensabili per evitare la proliferazione di batteri nel flacone, ma anche qui bisogna fare attenzione. Molti prodotti contengono rilasciatori di formaldeide, una sostanza che serve a conservare, ma che può essere irritante e persino tossica a lungo termine. L’esperto consiglia di evitare quelli presenti in questa lista:

I conservanti e i siliconi da shampoo da evitare secondo l'esperto
I conservanti e i tensioattivi da shampoo da evitare secondo l'esperto

E di preferire conservanti più sicuri e meno aggressivi, spesso presenti nei prodotti ecobio certificati.

Siliconi e petrolati: l’effetto “wow” che inganna

I capelli ti sembrano più lisci e morbidi dopo lo shampoo? Potrebbe essere merito (o colpa) dei siliconi. Sostanze che rivestono il capello come una pellicola, senza nutrirlo davvero. “Lisciano, lucidano, ma a lungo andare soffocano il cuoio capelluto”, avverte l’esperto.

Petrolati e siliconi da evitare negli shampoo secondo l'esperto di Reset_Energia.
Petrolati e siliconi da evitare negli shampoo secondo l'esperto di Reset_Energia.

I siliconi finiscono per accumularsi, rendendo i capelli pesanti e opachi. Alcuni nomi da tenere d’occhio:

Meno ingredienti, più salute (e meno plastica)

Il consiglio finale dell’esperto è semplice e diretto: meno sostanze chimiche vuol dire meno problemi per la pelle e meno inquinamento per il pianeta.

Meglio orientarsi verso shampoo:

  • con pochi ingredienti
  • senza derivati del petrolio
  • con tensioattivi naturali
  • senza siliconi

E possibilmente in formato solido o sfuso, per evitare anche l’inquinamento da plastica.

 

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