I digestivi a fine pasto fanno digerire davvero? La risposta del farmacista

Qualcuno li chiama 'digestivi', altri 'ammazzacaffè'. Limoncello, amaro, grappa, liquore alla liquirizia: da decenni chiudevano degnamente il pranzo della domenica, accompagnati da un “così digerisco meglio” che sembrava non ammettere repliche. Ma oggi arriva la smentita ufficiale. E arriva da una figura sempre più ascoltata: il farmacista. Anzi, il farmacista di TikTok, una vera autorità per milioni di utenti che cercano consigli affidabili con un linguaggio semplice. Il punto è questo: i digestivi alcolici non aiutano davvero a digerire.

Digestivi (alcolici): nome fuorviante, effetto contrario

Il farmacista non ha usato mezzi termini: “La risposta è no. I digestivi alcolici come limoncello, amari, grappe o liquori alla liquirizia non favoriscono la digestione. E lo spiega chiaramente, senza girarci troppo intorno: questi alcolici agiscono solo dilatando temporaneamente le pareti dello stomaco.

Jonathan, farmacista molto seguito su TikTok, ha confermato ciò che la scienza dice da decenni: i digestivi, in realtà, non favoriscono la digestione ma la rallentano.
Jonathan, farmacista molto seguito su TikTok, ha confermato ciò che la scienza dice da decenni: i digestivi, in realtà, non favoriscono la digestione ma la rallentano.

Risultato? La sensazione di leggerezza che proviamo è solo un’illusione. Un effetto momentaneo che ci fa credere di aver digerito meglio, quando in realtà succede il contrario. Rallentano lo svuotamento gastrico – precisa – e in alcuni casi possono persino peggiorare la digestione”. Un colpo al cuore per chi, dopo un pranzo impegnativo, si consola con un bicchierino alcolico. Ma non finisce qui.

Il problema non è solo nella mancanza di efficacia digestiva. Il farmacista sottolinea un altro aspetto spesso ignorato: l’alcol aggiunge calorie inutili al nostro pasto. Dopo aver mangiato in abbondanza, “un digestivo alcolico aggiunge ulteriore carico all’organismo”. In pratica: non solo non agevola lo stomaco, ma lo stressa ancor di più. Una vera beffa. Eppure l’idea che amari e grappe siano un toccasana dopo i pasti resiste tenacemente, radicata più nella tradizione che nella scienza.

Tisane e camminate: i veri alleati della digestione

Dunque, cosa bere dopo mangiato se vogliamo davvero favorire la digestione?

Il farmacista suggerisce una scelta che sa di nonna, ma che funziona: tisane naturali, senza zucchero né alcol. Le più efficaci? Quelle a base di:

  • Finocchio, che aiuta a ridurre il gonfiore;
  • Zenzero, utile per stimolare la motilità gastrica;
  • Camomilla, perfetta per rilassare stomaco e mente.

Bevande semplici, economiche e naturali, che non appesantiscono ulteriormente il sistema digerente e non aggiungono zuccheri né calorie. Il miglior digestivo non si beve. Il miglior digestivo è mangiare con moderazione. “Evita di mangiare fino a scoppiare”, consiglia il farmacista, ribaltando un’abitudine tutta italiana che spesso ci porta ad affidarci a rimedi post-pranzo solo per rimediare agli eccessi. La regola è banale, ma potentissima: meglio prevenire che correggere. Un pasto equilibrato, consumato lentamente, aiuta molto più di qualunque bicchierino.

Oltre alla tisana, un altro rimedio semplice ma efficace è fare una passeggiata dopo il pasto. Non serve correre o allenarsi, basta camminare a passo tranquillo per 10-15 minuti. Questa abitudine migliora la circolazione, favorisce lo svuotamento gastrico e aiuta l’intestino a fare il suo lavoro. Senza contare che, anche sul fronte glicemico, una camminata dopo i pasti abbassa il picco di zuccheri nel sangue.

Ma allora, perché li chiamiamo ancora “digestivi”?

Il nome ha radici storiche. Per secoli si è creduto che l’alcol, grazie al suo potere antisettico e al suo effetto “calmante”, potesse aiutare la digestione. In realtà, si trattava più di una sensazione piacevole che di un’efficacia reale. Molti amari, tra l’altro, contengono erbe officinali note per le loro proprietà digestive. Ma la presenza dell’alcol ne neutralizza in buona parte i benefici. Ecco perché, anche in quel caso, l’effetto positivo è minimo. Negli ultimi anni, molte aziende hanno cominciato a produrre amari analcolici, puntando davvero sulle proprietà delle erbe. Ma la cultura del digestivo alcolico è ancora fortissima, soprattutto in Italia.

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