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Nel corso del 2024, Eli Snyder — content creator americano e viaggiatore seriale — ha visitato 31 nuovi paesi. Sì, trentuno. Tutti diversi, tutti mai esplorati prima. Sul suo profilo Instagram, seguito da una community affamata di racconti autentici e piatti esotici, ha pubblicato un reel in cui ha selezionato le cinque nazioni che lo hanno conquistato per la qualità del cibo. Eli a inizio video precisa di "mangiare davvero tutto" (sic), senza preconcetti, senza limitazioni. Dalle zuppe più speziate ai dolci più stucchevoli, passando per tagli di carne che molti occidentali non osano nemmeno nominare. È questo che rende le sue recensioni genuine, fuori dagli schemi. E spesso sorprendenti.
Di seguito, la sua top 5 dei migliori paesi per il cibo nel 2024, con piatti imperdibili e sapori che, secondo lui, meritano un biglietto aereo solo per essere provati.
5° posto: Senegal – Il trionfo della cucina dell’Africa occidentale
“Ho visitato 11 paesi dell’Africa occidentale. Nessuno batte il Senegal a tavola”. Parola di Eli Snyder. La cucina senegalese è considerata da molti esperti come il cuore pulsante della gastronomia africana francofona, e inizia finalmente a ottenere il riconoscimento che merita anche fuori dai confini del continente. Il piatto che ha fatto innamorare Eli? Il Yassa Poulet. Parliamo di pollo marinato con cipolle, senape, aglio e succo di limone, poi cotto lentamente fino a diventare tenero come il burro. Viene servito con riso bianco e ogni forchettata è un’esplosione di acidità, dolcezza e umami. È uno di quei piatti che ti fanno venir voglia di leccarti le dita a fine pasto.
4° posto: Afghanistan – Terra di dolci sorprendenti e piatti profondi
Afghanistan? Davvero? È proprio questa la forza della classifica di Eli Snyder. Nessun cliché, zero destinazioni turistiche da cartolina. “La cucina afghana è un mix perfetto tra tradizione centroasiatica, medio-orientale e del subcontinente indiano”, racconta nel video. Il piatto simbolo è il Kabuli Pulao: un riso aromatico cotto con agnello, uvetta, carote e mandorle. Profumato, elegante, bilanciato. Ma la vera rivelazione per Eli è arrivata alla fine del pasto: “Il miglior gelato del mondo è afghano. Nessuno regge il confronto.” E lo dice dopo aver visitato 96 nazioni. Forte, sì. Ma le immagini parlano chiaro: cremosità pazzesca, aromi di pistacchio, cardamomo e rosa. Una bomba di sapore.

3° posto: Vietnam – Equilibrio perfetto in ogni piatto
Il Vietnam continua a confermarsi tra i giganti della gastronomia mondiale. E per Eli Snyder, è stato amore a ogni boccone. “Nessuna cucina al mondo usa le erbe aromatiche come il Vietnam. C’è una cura quasi maniacale per l’equilibrio tra caldo e freddo, acido e dolce, grasso e leggero”. Il piatto che lo ha stregato? Il Banh Mi. Il panino per eccellenza del Sud-Est asiatico. Una baguette croccante (retaggio coloniale francese) riempita con maiale marinato, coriandolo fresco, carote in agrodolce, cetriolo, paté e peperoncino. Uno street food da standing ovation, venduto ovunque per strada e capace di regalare un’esperienza gastronomica completa a meno di 2 euro.
2° posto: Cina – Ventitré cucine in un solo paese
Eli Snyder non si lascia abbindolare dai ristoranti “cinesi” all’estero: “Quando sento parlare di cucina cinese al singolare mi viene da ridere. Esistono almeno 20 cucine molto diverse tra loro”. Durante il suo viaggio ha esplorato la provincia del Guangdong, patria della cucina cantonese. Meno piccante di quella del Sichuan, ma non per questo meno intensa. Vapore, fermentazioni delicate, brodi limpidi e carne tenerissima. "Non ho molti video, ma tutto quello che ho mangiato qui è assurdamente buono", assicura.
1° posto: Pakistan – Il re della cucina 2024 secondo Eli Snyder
Al primo posto, senza esitazione, c’è il Pakistan. E non è solo una questione di spezie. “Le salse sono profonde, complesse. Alcune mi ricordano il Mole nero messicano: strati su strati di sapori che si sciolgono in bocca.” Il pane, sempre fresco e fragrante, completa l’esperienza, rendendo ogni pasto una sinfonia gastronomica. Eli menziona anche un aspetto che raramente entra nelle classifiche food: l’ospitalità. "L'ospitalità dei pakistani ha reso l'esperienza ancora più piacevole". Non si tratta solo di sapori, ma di emozioni. Di cultura. Di umanità.
