Italiana che fa la volontaria nelle baraccopoli in Thailandia racconta la sua giornata tipo

Annacaterina Scarpetta non è una missionaria né un’infermiera. È una content creator italiana, seguitissima su Instagram con il nickname @enjoyourtrip_, che ha deciso di trasformare i suoi viaggi in qualcosa di più profondo. Niente resort, niente spiagge bianche da postare in bikini: Annacaterina ha scelto di vivere nella più grande baraccopoli di Bangkok, nel cuore pulsante (e spesso dimenticato) della capitale thailandese. Un’esperienza di volontariato che ha cambiato completamente il suo modo di guardare il mondo, e che lei ha deciso di raccontare passo dopo passo, tra un video e un post, senza filtri. “Ogni giornata è diversa, ma proverò comunque a raccontarvi la mia giornata tipo”, dice in uno dei suoi reel che ha già fatto il giro del web.

La giornata tipo di una volontaria nelle baraccopoli di Bangkok

Alle prime luci del mattino, Annacaterina esce di casa, sale sul motorino e si dirige verso il centro in cui lavora come volontaria. Qui la giornata comincia con una colazione condivisa con gli altri operatori. Sui tavoli si vedono bicchieri di plastica e banane tagliate a metà. Semplice. Essenziale. Ma carico di significato. “La prima parte della giornata è dedicata alle persone anziane in difficoltà”, racconta. Il video mostra immagini potenti: anziani con gravi problemi motori o cognitivi che vengono aiutati a lavarsi, mangiare, muoversi. Lei li guarda negli occhi, li tocca con delicatezza, li aiuta con rispetto. Non servono sottotitoli. Il linguaggio dell’empatia è universale.

Dopo qualche ora, i volontari si ritrovano a pranzo. Non si parla solo di cibo, ma si rielabora quanto vissuto al mattino. C’è chi racconta una storia che lo ha colpito, chi propone nuove attività per coinvolgere meglio le persone, chi fa domande. È un momento fondamentale: serve a ricaricare le energie ma anche a creare gruppo, a mantenere il focus sulla missione. Nel pomeriggio, l’energia cambia. Entra in scena la parte più “giocosa” della giornata: si gioca con bambini e adolescenti, si organizzano attività, si ride, si corre. Ma subito dopo, si torna alla realtà.

Le visite alle famiglie: “Cerchiamo i bambini che non vanno a scuola”

Ogni pomeriggio, Annacaterina e i suoi colleghi visitano le famiglie nei vicoli stretti e polverosi dello slum. L’obiettivo? Capire quali bambini non frequentano la scuola e fare il possibile per aiutarli a iscriversi. Un lavoro delicato, che richiede tatto, pazienza, empatia. La povertà assoluta è ovunque: case di fortuna fatte di lamiera, acqua stagnante, assenza di servizi. Ma nei volti dei bambini c’è spesso un sorriso, e negli occhi dei genitori una speranza.

Due attimi della vita da volontaria in Thailandia di Annacaterina.
Due attimi della vita da volontaria in Thailandia di Annacaterina.

La giornata finisce dove è iniziata: nel centro di volontariato. Si cena tutti insieme, si fa il punto su quanto fatto e si pianifica l’indomani. Annacaterina, nel video, mostra il volto stanco ma sereno. E dice una frase che racchiude tutto il senso di questa esperienza: “Quello che do non è mai quello che ricevo”. Non parla di soldi. Non c’è stipendio, non c’è guadagno (ma solo l'offerta del vitto). C’è solo un’enorme carica emotiva, un senso di gratitudine che travolge, una consapevolezza nuova.

“Mi sentivo stupida”: il cambiamento interiore che non ti aspetti

In un altro post pubblicato sul suo profilo Instagram, Annacaterina confessa una verità che molti evitano di ammettere. “Mi sono sentita stupida. Ogni volta che nella mia vita mi sono lamentata per cose futili, ora mi sento in colpa", lasciando intendere di essere una persona molto fortunata per poter fare questa vita. Lo dice con gli occhi lucidi. E continua: “Ogni giorno trascorso qui ti rimette al mondo. Alla sera mi guardo allo specchio e vedo una persona diversa”. Parole forti, che colpiscono.

L’appello, seppur indiretto, è chiaro se hai il tempo e la voglia, inizia anche tu un’esperienza di volontariato. La richiesta di aiuto è costante, le braccia non sono mai abbastanza e le associazioni accolgono sempre persone nuove. Le esperienze di volontariato nelle baraccopoli della Thailandia, come quella di Annacaterina, sono spesso organizzate da ONG internazionali che cercano giovani motivati, pronti a confrontarsi con la realtà più cruda del mondo. Ma anche con la più vera.

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