I 3 colori che scelgono le persone più tristi secondo la psicologia

Quali sono i 3 colori che scelgono e indossano spesso le persone più tristi? Ecco cosa dice la psicologia.

Quando ci sentiamo tristi, spesso diciamo che "vediamo tutto grigio" o che "ci manca il colore nella vita". Non è solo un modo di dire. Secondo la psicologia moderna e alcuni studi scientifici all'avanguardia, le emozioni influenzano realmente il modo in cui percepiamo il mondo che ci circonda, soprattutto attraverso i colori. E non si tratta solo di una metafora poetica: la tristezza può letteralmente alterare la nostra percezione cromatica, rendendo alcuni colori meno vividi, meno definiti, quasi sfocati nella mente e negli occhi.

A confermarlo sono le ricerche condotte dall’Università di Rochester, pubblicate sulla rivista Psychological Science, che hanno analizzato come i cambiamenti emotivi, in particolare la tristezza, influenzino la sensibilità visiva. In particolare, gli studiosi hanno riscontrato un’anomalia curiosa e significativa: le persone tristi mostrano una difficoltà oggettiva nel percepire i colori lungo l’asse cromatico blu-giallo. Una scoperta che getta nuova luce sull'interazione tra stati emotivi e processi sensoriali.

Il blu, il giallo e il grigio: il triangolo cromatico della malinconia

Tra tutti i colori dello spettro visivo, il blu è probabilmente quello che più di ogni altro viene inconsciamente associato alla malinconia. Non a caso, in inglese l’espressione “feeling blue” viene usata per descrivere uno stato di tristezza o di lieve depressione. Ma l’associazione non si ferma al simbolismo: chi è triste ha davvero più difficoltà nel percepire il blu in tutta la sua intensità. È come se la mente, annebbiata dalla malinconia, non riuscisse più a riconoscere le sue sfumature più delicate e profonde.

Anche il giallo, il colore per antonomasia della felicità, del sole e dell’energia positiva, viene percepito in modo alterato. Gli studi indicano una ridotta sensibilità verso le tonalità più accese e calde di questo colore. Chi è emotivamente provato dalla tristezza tende a non cogliere più quella vibrazione luminosa che normalmente accompagna la vista del giallo, segno che l’umore incide profondamente anche sulla ricezione di segnali visivi luminosi e stimolanti.

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Quali sono i colori che scelgono le persone tristi.

L'ultimo è il grigio, il colore che simbolicamente rappresenta l’assenza di emozioni forti, il vuoto emotivo, la perdita di vitalità. Le persone tristi non solo vedono il mondo più grigio, ma tendono anche a scegliere oggetti, vestiti o ambienti che riflettono questa tonalità neutra. Il grigio diventa quasi una scelta inconscia, un modo per allineare ciò che si sente dentro con ciò che si mostra fuori. In un certo senso, è il colore che più si avvicina alla tristezza nella sua forma più pura: né luce, né ombra, solo sospensione.

Una spiegazione che affonda le radici nel cervello

Dal punto di vista biologico, questa alterazione visiva ha una spiegazione precisa: la dopamina. Questo neurotrasmettitore, noto per il suo ruolo nel piacere e nella motivazione, è anche fondamentale per il corretto funzionamento della retina. Quando i livelli di dopamina si abbassano la capacità del sistema visivo di distinguere alcuni colori si riduce drasticamente, in particolare proprio lungo le coordinate del blu e del giallo. La tristezza, quindi, non è solo uno stato dell’anima, ma una condizione che modifica concretamente i filtri attraverso cui osserviamo il mondo. I colori, così, perdono parte della loro vivacità, apparendo meno saturi, più spenti, meno interessanti.

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