Disponibile su Netflix una storia che lascerà di sicuro tutti senza fiato. Due gemelli e un incidente che stravolge la loro vita. Non riuscirai a staccarti dallo schermo, per tutta la visione.
Nell’universo dei documentari più intensi e sconvolgenti che si possano trovare su Netflix, ce n’è uno che si distingue per la sua forza emotiva e per la profondità delle sue domande esistenziali. Si tratta di Tell Me Who I Am, una vicenda che non limita a raccontare una vicenda reale, ma penetra nelle viscere della memoria, dell’identità e del trauma familiare. La storia in questione è quella di Alex e Marcus Lewis, due fratelli gemelli identici uniti da un legame profondo, ma anche da un dolore che ha segnato per sempre la loro esistenza.
Il documentario, firmato dal regista Ed Perkins, prende vita da un evento traumatico accaduto nei primi anni ’80. Un violento incidente in moto cambia per sempre le carte in tavola: Alex, uno dei due gemelli, sopravvive ma si risveglia in ospedale privo di ogni ricordo. Non sa chi sia, non sa dove si trovi, non riconosce nulla, tranne un volto: quello del fratello Marcus. Per tutto il tempo i telespettatori, si ritroveranno a interrogarsi su quello che viene proiettato sullo schermo e sulla propria indole personale. Un modo per confrontarsi con con i protagonisti e con le varie vicende.
Tell Me Who I Am, quando può distruggerti, ma anche liberarti
La narrazione del documentario si sviluppa in tre atti ben distinti, ognuno dei quali rappresenta una fase cruciale nel percorso interiore dei due fratelli. Il primo atto è quasi surreale: Alex, come un neonato in un corpo adulto, deve imparare tutto da capo. Il secondo atto segna l’inizio del sospetto. Con il passare degli anni, Alex comincia a percepire delle crepe nel castello costruito per lui. Fotografie sbiadite, oggetti ritrova È solo nel terzo e ultimo segmento del film che la narrazione raggiunge il suo culmine emotivo. In un faccia a faccia davanti alla telecamera, Alex e Marcus si spogliano, stavolta non dei ricordi, ma delle maschere. È in quel momento che Marcus, per la prima volta, racconta tutto: gli abusi subiti per anni da parte della madre. Una donna che li aveva inseriti in un contesto di violenza sistematica e predatoria, trasformando la loro infanzia in un incubo rimosso.

La forza del documentario risiede proprio in questa scelta narrativa. Non si limita a ricostruire i fatti, ma mette lo spettatore nella posizione scomoda di testimone emotivo. Guardare i due fratelli negli occhi mentre si raccontano ciò che non hanno mai avuto il coraggio di dirsi prima, è un’esperienza quasi catartica. Il tono visivo e narrativo è sobrio ma incisivo, con uno stile intimo e diretto. Tutto si regge sulla forza delle parole e sulla tensione negli sguardi. E proprio per questo, ogni frase pesa come un macigno, ogni silenzio urla più di mille discorsi. Se non sai quindi cosa guardare e sei alla ricerca di una storia d'impatto, questo è assolutamente il consiglio da seguire. La storia dei due fratelli rappresenta un'occasione per metterti in discussione su tematiche profonde. Ma a te che cosa ricorda questa storia? Di sicuro un riferimento a Doc, l'amatissima serie su Rai 1. Anche in quel caso è raccontata una storia vera e anche lì, si parla di un recupero della memoria, dopo un incidente. Per tutti quelli che hanno seguito con passione la fiction con Luca Argentero, questo consiglio su Netflix è assolutamente da prendere al volo.
