Cosa significa non riuscire a mostrare le proprie emozioni, secondo la psicologia

Per quale motivo molte persone non riescono a mostrare agli altri le proprie emozioni? La psicologia ha una spiegazione, scopri tutti i dettagli e fai luce su ciò che non conoscevi.

Ci sono persone che, anche nei momenti più intensi della loro vita, sembrano impassibili. Un lutto, una gioia profonda, una delusione amorosa o una promozione attesa da anni. Niente sembra scuoterle davvero, almeno in apparenza. Non riescono a piangere, a sorridere, a esplodere di rabbia o felicità. Ma questo non significa che non provino nulla. Anzi, spesso dentro di loro si agitano sentimenti profondi, complessi, a volte persino travolgenti. È solo che non riescono a mostrarli.

Quante volte ti è capitato nella vita di provare delle sensazioni davvero forti nei confronti di una persona e di non riuscire a mostrarle? Questo "limite" offre di sicuro molteplici spunti sui quali poter riflettere. E' di sicuro comune tra moltissime persone e non si tratta di timidezza quanto di un vero blocco emotivo con cui dover fare i conti. Viviamo in un mondo continuamente esposto. Questa sensazione di chiusura è quindi un chiaro ostacolo, una situazione che di base, limita l'esposizione di se stessi e delle proprie emozioni.

Il silenzio delle emozioni: cosa accade dentro chi non riesce a esprimersi

Dal punto di vista psicologico, non riuscire a mostrare le proprie emozioni può essere il risultato di diversi fattori, spesso intrecciati tra loro. Non si tratta solo di un tratto della personalità, ma di un vero e proprio schema interiore, appreso o costruito nel tempo, che condiziona il modo in cui una persona si relaziona con sé stessa e con gli altri. Una delle spiegazioni più frequenti è legata all’educazione emotiva ricevuta durante l’infanzia. Crescere in un contesto in cui le emozioni non vengono riconosciute, validate o accolte può portare il bambino a reprimere ciò che prova. In altri casi, la causa può essere legata a traumi o esperienze dolorose. Di fronte alla sofferenza, il cervello può attivare strategie di protezione, come il distacco emotivo. Bloccare l’accesso alle emozioni, o quantomeno alla loro manifestazione esterna, diventa un modo per sopravvivere al dolore. È una corazza, una barriera invisibile che difende, ma che al tempo stesso isola. E' di certo fondamentale riuscire ad ascoltarsi e soprattutto "a non giudicarsi". Essere consapevoli di una chiusura personale, è già un primo passo per provare a superarla.

Non saper mostrare le emozioni
Non saper mostrare le emozioni

Ma cosa succede a livello psicologico quando non esprimiamo ciò che sentiamo? Le emozioni, se represse, non scompaiono. Si accumulano, si trasformano, e a volte trovano altre vie per manifestarsi, più indirette e meno salutari. Possono diventare ansia, insonnia, tensione muscolare, malessere diffuso. Il corpo parla, quando la mente tace. Inoltre, l’incapacità di mostrare emozioni può rendere più difficile l'autenticità nelle relazioni. Si indossano maschere, si recita una parte. Si dice “sto bene” quando si è a pezzi, si finge indifferenza quando dentro si muore di rabbia o di gelosia. Questo genera distanza, incomprensioni, e a lungo andare una profonda solitudine. La buona notizia è che questo blocco può essere superato. Con un lavoro psicologico mirato, è possibile imparare a riconoscere, accettare e comunicare le proprie emozioni. Per mostrarsi diversi, il primo passo e fare qualcosa per se stessi. Ciò che viene mostrato all'esterno, è il risultato del lavoro fatto interiormente.

L’alessitimia: quando esprimere le emozioni diventa difficile

Molti individui faticano a manifestare ciò che provano a causa di una condizione nota come alessitimia, ampiamente studiata in ambito psicologico. Questo disturbo si manifesta con una difficoltà marcata nel riconoscere, comprendere e comunicare le proprie emozioni, oltre a un'incapacità nel decifrare correttamente gli stati emotivi degli altri e nel esprimere le emozioni in modo coerente. Secondo una ricerca riportata da IPSICO e condotta da Cecchetto et al. (2017), chi soffre di alessitimia tende a mostrare minore partecipazione emotiva, sia attraverso le espressioni del viso che tramite il linguaggio. Inoltre, ha spesso scarsa precisione nel percepire le emozioni altrui. A livello cerebrale, tale condizione è collegata a una ridotta attivazione di aree neurologiche coinvolte nell’elaborazione emotiva. Infine, la difficoltà a comunicare le emozioni può essere aggravata da elementi come la paura di essere giudicati, la scarsa consapevolezza emotiva e le norme culturali che etichettano alcune emozioni come inadeguate, portando alla soppressione del proprio mondo emotiva.

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