Perché i cani dormono a 'conchiglia'? La risposta, secondo la psicologia animale

Li trovi lì, raggomitolati come una chiocciola su un prato o sul divano, con le zampe strette al petto e la coda a mo’ di sciarpa attorno al muso. È la famosa posizione a conchiglia, quella che moltissimi cani adottano durante il sonno. Ma perché lo fanno? La risposta non è solo: "Perché sono teneriii" come direbbero gli amanti dei cani: è anche profondamente psicologica.

Una questione di istinto e sopravvivenza

Dietro a questo comportamento si nasconde un retaggio antico. Secondo quanto spiegato da esperti di psicologia animale come la professoressa Alexandra Horowitz del Barnard College di New York, la posizione a conchiglia serve a due cose fondamentali: protezione degli organi vitali e conservazione del calore corporeo.

Un cane che dorme raggomitolato è, in sostanza, un cane in modalità “sopravvivenza soft”. Riduce la superficie esposta e mantiene il calore interno, proprio come facevano i suoi antenati nei boschi e nei deserti. Questo comportamento emerge in particolare quando l’animale si trova in un luogo nuovo o potenzialmente stressante. Anche se oggi vive tra cuscini memory foam e plaid all’uncinetto, nel suo DNA rimane impressa la saggezza del lupo.

Dormire a conchiglia: comfort o insicurezza?

Attenzione: se il cane dorme spesso a conchiglia non significa che abbia dei problemi. Ma osservare la frequenza e il contesto può dare indicazioni preziose. Nei cani randagi o appena adottati, questa posizione è più frequente: è una via di mezzo tra riposo e prontezza.

Come spiega il veterinario comportamentalista italiano Andrea Musco, “il cane che dorme raggomitolato resta in uno stato di semi-vigilanza. È pronto ad alzarsi, ma si concede comunque un momento di pausa. È una postura funzionale, non solo istintiva”. Insomma, è più comune che lo faccia durante il riposino diurno che nel sonno notturno, quando comprende che fuori e buio e che anche i suoi padroni sono silenziosi. Grazie all'abitudine, sa già che non li rivedrà per diverse ore, per cui abbassa la guardia (minima) che ha in altri riposi.

Le altre posizioni del sonno dei cani (e cosa dicono)

La posizione a conchiglia non è l’unica a raccontare qualcosa. Anche le altre posture del sonno parlano chiaro:

  • Pancia in su: zampe all’aria, ventre scoperto. È la posa della fiducia assoluta. Esporre la pancia, zona vulnerabile per eccellenza, significa sentirsi completamente al sicuro. Inoltre, aiuta a regolare la temperatura corporea.
  • Fianco disteso: zampe allungate e corpo rilassato. Anche qui parliamo di relax totale. Il cane si sente a casa e dorme profondamente.
  • Superman: pancia a terra, zampe anteriori in avanti e posteriori all’indietro. Tipica dei cuccioli o dei cani sempre in allerta. È una pausa tattica più che un sonno profondo.
  • Acciambellata: simile alla conchiglia, ma con la testa poggiata sulle zampe. Utilizzata nei periodi freddi o in ambienti non del tutto familiari. È una postura di transizione.
  • Coccolona: dormire addossato a un altro cane o a un umano. Qui l’elemento chiave è l’affetto. Un segno evidente di legame e appartenenza al branco (o alla famiglia).
Un cane che dorme a pancia in su comunica di sentirsi perfettamente a proprio agio.
Un cane che dorme a pancia in su comunica di sentirsi perfettamente a proprio agio.

Ogni posizione racconta qualcosa sul linguaggio del corpo del cane. Saperle riconoscere aiuta a costruire una relazione più profonda e a capire meglio le sue emozioni quotidiane.

Conchiglia: termometro emotivo e specchio del passato

La posizione a conchiglia rivela molto più di quanto sembri. È un termometro emotivo e un indicatore dello stato d’animo dell’animale. Un cane che dorme in questa posizione può aver bisogno di un po’ più di calore, fisico o emotivo. O magari sta solo cercando una coccola dopo una giornata intensa.

Secondo uno studio del 2019 pubblicato su Applied Animal Behaviour Science, i cani che dormono regolarmente a conchiglia mostrano una maggiore propensione alla cautela nei contesti sociali nuovi. Non si tratta di paura, ma di un atteggiamento prudente, di chi preferisce osservare prima di agire. È anche un modo per proteggere sé stessi quando qualcosa non convince del tutto. Il cane si raccoglie su di sé, ma resta pronto a balzare in piedi.

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