Per quale motivo molte persone mangiano alla stessa ora durante il giorno? C'è una spiegazione psicologica dietro a questa comune abitudine. Ecco di quale si tratta e cosa devi sapere.
Ogni giorno, alla stessa ora, accade qualcosa che sembra quasi programmato. Lo stomaco comincia a brontolare, la mente si distrae e compare quel desiderio irrefrenabile di sedersi a tavola. Che sia mezzogiorno in punto o le otto di sera, per molte persone l’appuntamento con il cibo non è dettato dalla fame reale, ma da un’abitudine profondamente radicata. Ma ti sei mai chiesto perché mangi sempre alla stessa ora, anche quando non hai davvero fame? Questa abitudine è molto comune e potrebbe avere molteplici spiegazioni.
Una ad esempio potrebbe essere il ritrovo di tutta la famiglia intorno al tavolo. Dopo una giornata fuori casa, cenare tutti insieme è visto come un momento di pura condivisione. Non solo, anche l'inizio di una serie, come ad esempio Un Posto al Sole, compagnia costante su Rai 3 da anni, è un fattore che spinge le persone a mangiare sempre alla stessa ora. Ma cosa dice la psicologia? Scopriamo nel dettaglio i motivi più interessanti e profondi.
Il potere dell’abitudine: come il cervello impara a mangiare a orari fissi
Mangiare sempre alla stessa ora è, in gran parte, una questione di condizionamento. Fin dall'infanzia, ci abituiamo a fare colazione, pranzo e cena in momenti specifici della giornata. La scuola, il lavoro e la vita familiare impongono spesso una struttura temporale che ci accompagna anche in età adulta. Il nostro cervello, fedele e preciso, registra questi orari e li trasforma in segnali. E così, anche se hai fatto uno spuntino abbondante nel pomeriggio, potresti ritrovarti ad avere “fame” proprio alle 20:00. Ma si tratta davvero di fame? Secondo molti esperti, no. È più probabile che tu stia rispondendo a un trigger mentale, una sorta di “sveglia psicologica” che ti suggerisce: è ora di mangiare. Questa abitudine, dal punto di vista psicologico, è il risultato di un processo chiamato rinforzo associativo. Ogni volta che mangiamo in un determinato momento, il nostro cervello registra quella combinazione di tempo + cibo + soddisfazione. Ripetendo questo schema ogni giorno, si rafforza l’associazione tra quell’orario e il bisogno di nutrirsi. Ci sono ad ogni modo dei pro e dei contro.

Tra i vantaggi, una routine stabile aiuta il corpo a prevedere l’arrivo del cibo, migliorando l’efficienza digestiva. Inoltre, sapere quando mangerai può ridurre l’incertezza, soprattutto per chi soffre di fame nervosa. Anche programmare i pasti può prevenire spuntini eccessivi durante la giornata. Tuttavia, questa rigidità può anche trasformarsi in una gabbia. Se il corpo è abituato a mangiare sempre alle stesse ore, potrebbe inviare falsi segnali di fame, anche in assenza di reale bisogno energetico. Questo meccanismo può contribuire a mangiare in eccesso, specialmente se associato a uno stile di vita sedentario. Inoltre, mangiare in base all’orologio e non ai segnali reali del corpo può compromettere la capacità di ascoltare il proprio senso di sazietà. Si rischia di mangiare per abitudine, per noia o per dovere sociale, piuttosto che per fame autentica. Per interrompere questo automatismo, è necessario imparare a distinguere tra fame reale e fame emotiva o condizionata. Come? Ascoltando il proprio corpo e mangiando con consapevolezza.
