Si trova in Campania il borgo salvato dall'arte, un posto che sembra uscito da un dipinto e che regala emozioni uniche a tutti i visitatori. Scopriamo di quale si tratta e perché visitarlo.
Nel cuore della Campania, tra le colline verdi e silenziose che punteggiano la provincia di Caserta, esiste un luogo fuori dal tempo, una gemma nascosta che sembra sfuggita a un pennello magico. Si tratta di Valogno, un minuscolo borgo collinare situato nel comune di Sessa Aurunca, immerso nella quiete rigogliosa del Parco Regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano. Questo luogo lascia sorpresi tutti i suoi visitatori, tra angoli e stradine pittoresche, incanta al primo sguardo. Questo piccolo centro abitato, popolato da meno di cento anime, ha rischiato di svanire nel silenzio, come tanti altri borghi italiani travolti dall’ondata migratoria che tra gli anni ’60 e ’90 ha svuotato paesi interi. I
n quegli anni, i giovani partivano alla ricerca di un futuro, lasciandosi alle spalle un presente fatto di strade deserte, porte chiuse e case vuote. Ma Valogno non si è arreso. Il suo destino ha cambiato rotta grazie al ritorno di due suoi figli, Giovanni Casale e Dora Mesolella, una coppia che dopo anni vissuti nella frenesia di Roma, ha sentito forte il richiamo delle origini. I due hanno fondato l’associazione "Il Risveglio di Valogno" e dato vita a un sogno visionario: trasformare il grigio dell’abbandono nei colori della rinascita. Così è nato il progetto “I Colori del Grigio”, un’idea coraggiosa che ha saputo unire arte, memoria e partecipazione.
Un libro di fiabe dipinto sui muri: il borgo dove l’arte ha fermato il tempo
Oggi Valogno è conosciuto come il “borgo dei murales”, un soprannome che calza a pennello se si passeggia tra i suoi vicoli stretti e silenziosi. Più di quaranta murales, oltre cento tra opere pittoriche e installazioni in ceramica, raccontano le storie di un’Italia che fu: briganti e contadini, riti ancestrali e mestieri dimenticati, scene epiche dell’Unità d’Italia, ma anche favole, magie, volti di eroi e creature leggendarie. Il risultato? Un museo a cielo aperto, un viaggio emozionante nella memoria collettiva. All’ingresso del borgo c’è un murale potente e suggestivo dedicato a Frida Kahlo. Proseguendo per le stradine, si è avvolti da colori vibranti e da figure che sembrano prender vita, tanto che camminare a Valogno diventa un’esperienza sensoriale e spirituale. Ma ciò che rende questo luogo ancora più speciale è la sua autenticità: non ci sono bar, supermercati né negozi, solo un piccolo ristorante-pizzeria che apre su prenotazione, una scelta che preserva la sua identità intima e genuina.

Valogno è anche noto come il paese delle “porte aperte”. Durante le visite guidate, non è raro che i residenti aprano le loro abitazioni ai curiosi, offrendo pranzi conviviali, racconti familiari e storie antiche, tramandate con la stessa cura con cui si custodisce un affresco. All’inizio del paese si trova una bottega artigianale gestita dalla famiglia Casale, dove è possibile acquistare piccoli oggetti ispirati ai murales. Le tre chiese del borgo, seppur modeste, continuano ad essere luoghi di aggregazione e spiritualità, dove la comunità si ritrova e mantiene vive le tradizioni. Tra queste, merita una menzione la Novena di San Giuseppe, celebrata ogni marzo. Durante questa ricorrenza si preparano le cuccetelle, pagnotte rustiche simbolo di condivisione e identità. E tu che cosa aspetti? Questo borgo ti regalerà un'esperienza unica e pittoresca. Perfetto anche per poter scattare foto originali e ricche di colori. Questi murales sono l'occasione perfetta per tuffarsi, anche solo per una giornata, in una fiaba da sogno. Il luogo si presta sia per un weekend in famiglia, con i propri piccoli che tra amici.
