Zucchero di canna o normale con il caffè? Professore risponde così alla domanda delle domande

Per molte persone - possiamo dirlo senza esagerare - il momento del caffè è sacro. Ma quando arriva il momento fatidico di zuccherarlo, si scatena una discussione vecchia quanto il mondo: meglio quello bianco o il più "rustico" zucchero di canna? La questione non è solo di gusto, ma anche di coscienza. Chi sceglie il grezzo spesso lo fa per sentirsi meno in colpa. Ma siamo davvero sicuri che sia una scelta più sana?

La risposta arriva netta e senza filtro da Alessio Virgillito, docente, nutrizionista e personal trainer. Ha detto la sua in un video che ha già fatto discutere: “Sono la stessa cosa”. Bianco o di canna, non cambia nulla: secondo il suo parere, è sempre zucchero. E chi pensa di fare la scelta giusta al bar, sta solo raccontandosi una bugia. Anzi, peggio: si illude di essere sano mentre alimenta una dipendenza.

Italia, terra del caffè... ma non dei maggiori consumatori

Sorpresa delle sorprese: l’Italia, patria dell’espresso, non è neanche tra i primi dieci Paesi al mondo per consumo di caffè pro-capite. Eh già. Al top ci sono i nordici, quelli abituati al gelo, ai lunghi e bui inverni e a svegliarsi con una tazzona fumante. In testa alla classifica mondiale troviamo la Finlandia, con 12 chili l’anno a testa. Seguono Norvegia, Islanda e Danimarca, con consumi sopra gli 8 chili. La Svizzera e il Belgio se la cavano bene, e anche il Canada si difende con onore.

E noi? L'Italia si aggira intorno alla 20ª posizione, con un consumo annuo pro-capite di 5,9 chili. Poco? Non proprio. Anche se non siamo in cima alla classifica, il nostro legame col caffè resta fortissimo. Al bar è un rito, un collante sociale. Che tu sia studente o manager, casalinga o pendolare, di destra o di sinistra, il caffè al banco è una delle poche cose che unisce davvero gli italiani.

Lo zucchero di canna è meglio? Il professor Virgillito distrugge il mito

Torniamo alla domanda bollente: zucchero di canna o zucchero bianco? Nessuno dei due, spiega il dottor Virgillito. Il punto non è quale zucchero usare, ma il fatto stesso di usarlo. “Il problema è la dolcificazione. È la dipendenza dal dolce che sviluppi bevendo il caffè così, afferma senza mezzi termini.

Zucchero di canna o normale per addolcire il caffè? Il prof Virgillito non ha dubbi: nessuno dei due!
Zucchero di canna o normale per addolcire il caffè? Il prof Virgillito non ha dubbi: nessuno dei due!

È una questione di allenamento gustativo: se continui a coprire il sapore del caffè con lo zucchero, non stai davvero gustando la bevanda. La dolcezza costante diventa una necessità, una gabbia. Virgillito lo dice chiaramente: “Se devi mettere lo zucchero per berlo, tanto vale non berlo”. Duro, ma giusto.

Per chi non riesce a farne a meno: le alternative più salutari allo zucchero

Ok, magari hai un blocco mentale, o semplicemente non sopporti il sapore del caffè amaro. Nessun problema: la scienza offre qualche scappatoia. Due dolcificanti si fanno largo tra i consigli dei nutrizionisti: eritritolo e stevia.

L'eritritolo ha un contenuto calorico quasi nullo, intorno a 0,2 kcal per grammo, spesso considerato pari a zero. Non altera i livelli di glicemia o insulina, è ben tollerato dal corpo e non è classificato come cancerogeno. Ha un sapore molto simile allo zucchero classico e, bonus non da poco, niente retrogusti strani. Adatto anche ai diabetici e perfetto per chi vuole perdere peso o semplicemente tenere sotto controllo la dieta.

La stevia, invece, è una pianta. Naturale al 100%, non ha calorie, non influenza la glicemia, non è tossica né cancerogena (così conferma l'EFSA). Ha un potere dolcificante fino a 300 volte superiore allo zucchero. Ma non tutto è perfetto: il suo sapore, a volte, può lasciare un retrogusto amarognolo che non tutti sopportano.

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