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Chi ama davvero la birra lo sa: alla spina è meglio. Più fresca, più viva, meno trattata. E c’è anche una regola non scritta, quasi sacra: la schiuma deve essere giusta, al massimo un dito, quel “cappello” bianco che protegge e conserva il sapore. Ma se capiti a Praga e ti servono un bicchiere pieno per il 90% solo di schiuma, non agitarti. Non hanno sbagliato e non è neppure uno scherzo di un barista burlone. È tradizione, è cultura. È arte birraia ceca.
Praga e la birra che sembra latte: il caso Mlíko
A raccontarlo è il profilo Instagram @lombrelloitaliano, che ha pubblicato un video diventato virale in poche ore. Il protagonista della scena è un classico boccale di birra in vetro bombato, tipico delle birrerie praghesi. Dentro, però, quasi niente birra dorata, di cui se ne vede un sorso sul fondo. Solo un mare di schiuma bianca, compatta, cremosa. “No, non è un errore. Il barista sa esattamente cosa sta facendo”, spiega il creator. “Questa è arte: si chiama Mlíko.”
Mlíko vuol dire “latte” in ceco (parola molto simile all'inglese "milk", tra l'altro). Il nome non è casuale: l’aspetto è lattiginoso, morbido, candido. Un vero colpo d’occhio per chi è abituato alla classica birra chiara. A Praga è uno dei modi in cui si può spillare una birra. Non il più richiesto, sicuramente, ma una variante della celebre Pilsner Urquell, la birra regina della Repubblica Ceca, spillata in modo molto particolare per ottenere un boccale di pura schiuma.
Mlíko: come si beve e perché costa meno
Non va bevuta come una birra normale. Niente sorsi lenti. Niente degustazioni. La Mlíko va buttata giù tutta d’un fiato, come fosse uno shot. Il motivo? Solo così riesci ad assaporare al meglio gli aromi del luppolo, la freschezza, la cremosità. Un’esperienza unica, raccontano in tanti.

Il prezzo? Anche questo è una sorpresa. Secondo quanto riferisce l’autore del video (che non specifica il prezzo esatto), una Mlíko costa la metà di una birra classica alla spina. Meno birra, più schiuma, meno euro. Ma non per questo meno soddisfazione. Anzi, è proprio il fascino di qualcosa di diverso, che ti fa sentire immerso nella cultura ceca.
Una birra con una storia tutta da bere
Non è una moda recente. La Mlíko ha radici profonde. Come racconta sempre @lombrelloitaliano, veniva servita già nel Diciottesimo secolo nei pub praghesi. Da allora e fino ai primi anni del Ventesimo secolo è stata una sorta di dessert, da gustare a fine pasto. Oppure era la scelta delle donne eleganti dell’epoca, che volevano partecipare ai brindisi senza però assumere troppo alcol. Un compromesso di stile, sapore e moderazione.
Oggi, la Mlíko ha una nuova vita. Non è solo per chi vuole distinguersi. È diventata la cosiddetta “birra della staffa”: l’ultima del giro, quella da bere prima di tornare a casa. Il modo perfetto per chiudere una serata in compagnia, senza esagerare.
Non solo birra: Praga e la cultura del boccale
La Repubblica Ceca ha il consumo pro capite di birra più alto al mondo. Non è un caso. La birra qui è parte della vita quotidiana, della socialità, delle tradizioni. La Pilsner Urquell domina i banconi, ma non è sola. La Mlíko è solo uno dei modi in cui si può spillare una birra in un locale ceco. Ce ne sono almeno tre:
- Hladinka: il classico, birra con una generosa schiuma in cima
- Šnyt: due dita di birra, schiuma alta e tempo per chiacchierare
- Mlíko: solo schiuma, tutta da “bere”
Insomma, ogni metodo racconta una storia. E ogni storia ha il suo sapore.
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