Influencer indica 4 trappole per turisti in Vietnam: "Non fate il mio stesso errore"

Il Vietnam affascina per la sua natura lussureggiante, le città vibranti e i prezzi ancora bassi rispetto ad altre mete asiatiche. Ma nonostante il fascino esotico e l’offerta low cost, nel 2024 il paese non è riuscito a entrare nella top 5 dei paesi asiatici più visitati, chiudendo all'ottavo posto. Secondo i dati pubblicati da Data Pandas, ha accolto circa 18 milioni di turisti, appena sopra l’India (17,9 milioni) e gli Emirati Arabi Uniti (17,7), ma ben distante dai numeri di Hong Kong (23,8 milioni), settima in questa classifica.

Per molti, il Vietnam rappresenta una destinazione di tendenza, perfetta in un periodo in cui l'inflazione morde ma nessuno vuole rinunciare a viaggiare. Non è tutto oro quel che luccica. A raccontarlo è Chaitali Verma, content creator con una community in crescita tra TikTok e Instagram, che ha condiviso le 4 esperienze turistiche che l’hanno delusa profondamente. Il suo obiettivo? Aiutare i viaggiatori a evitare gli stessi errori.

1. Coconut Boat Ride a Hoi An: il caos travestito da tradizione

Tra le esperienze più promosse dai tour operator locali c’è il famoso Coconut Boat Ride nel villaggio di Cam Thanh, vicino a Hoi An. Le barche rotonde, simili a gusci di cocco, sembrano pittoresche. Ma per Chaitali è stata una vera trappola per turisti: musica sparata dagli altoparlanti, karaoke improvvisati e persino performance su "Gangnam Style" ogni pochi minuti da parte dei rematori. "Non era un’esperienza autentica ma un circo sull’acqua. Le attività sembravano più forzate che autentiche", ha detto. A peggiorare il tutto, il traffico fluviale, con decine di barche ammassate nello stesso tratto di fiume.

Il giro sulle barchette a forma di noce di cocco è una trappola per turisti, secondo l'influencer.
Il giro sulle barchette a forma di noce di cocco è una trappola per turisti, secondo l'influencer.

Il consiglio? Saltare Hoi An per questo tipo di tour e preferire le gite in barca a Ninh Binh. Qui i paesaggi sono spettacolari, le barche a remi tradizionali e la tranquillità è garantita.

2. Gite giornaliere nel Delta del Mekong: esperienza frettolosa e poco autentica

Il Delta del Mekong è una delle zone più belle del Vietnam del sud. Tuttavia, secondo Chaitali, le escursioni in giornata da Ho Chi Minh City non rendono giustizia al luogo. Troppa fretta, poche soste reali e tappe forzate in negozi per turisti. "Il paesaggio era bellissimo, ma il modo in cui è stato presentato era completamente sbagliato. Non visiti i villaggi: ti portano in luoghi creati appositamente per i turisti. Fai sempre le stesse cose", ha spiegato. La superficialità del tour ha rovinato la magia del fiume e dei suoi villaggi.

La sua raccomandazione? Trascorrere almeno due o tre giorni nella zona, scegliendo alloggi nei villaggi di Can Tho o Ben Tre, dove molti resort e homestay organizzano tour autentici tra i canali, con guide locali e ritmi lenti.

3. Sartorie di Hoi An: delusione fashion

Hoi An è famosa per i vestiti su misura, tanto da essere considerata la “capitale della sartoria asiatica”. Ma anche qui, l’esperienza di Chaitali è stata tutt’altro che entusiasmante. I negozi più famosi su Instagram – secondo la creator – sono caotici, i tessuti leggeri e le rifiniture approssimative. "Un vestito semplice mi è costato 3.000 rupie indiane (circa 33 euro), ma le cuciture erano storte e il collo asimmetrico. Anche la qualità del tessuto è scarsa: può impressionare un turista europeo o americano ma non me che sono indiana e ne capisco di tessuti", ha detto senza peli sulla lingua. Inoltre, la rapidità del servizio (24 ore) si riflette sulla qualità complessiva. Chi cerca abiti unici potrebbe restare deluso.

In compenso, Chaitali ha lodato i prodotti in pelle del posto: scarpe, borse e giacche realizzate a mano, con buona qualità e prezzi competitivi. Una scelta più azzeccata per lo shopping locale.

4. Mua Caves: la vista non vale la fatica

Le Mua Caves, nella provincia di Ninh Binh, sono famose per la lunga scalinata che porta a un panorama mozzafiato sui picchi calcarei. Ma per l’influencer, l’esperienza è stata tutt’altro che serena. "Salire è stancante e quando arrivi in cima, c’è talmente tanta gente che non riesci neppure a fermarti a guardare il paesaggio. Tutti cercano lo stesso posto per la foto perfetta, non è un'esperienza piacevole". La ressa, la pressione di chi sta in fila dietro e la mancanza di spazi per godersi il momento, hanno trasformato quello che doveva essere un highlight in un incubo da social media.

Per chi vuole panorami senza folla, Chaitali suggerisce di esplorare la provincia di Ha Giang, nel nord del paese, molto meno battuta ma ricca di sentieri e viste mozzafiato.

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