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Nel cuore dello Stretto di Bering, tra i ghiacci del Circolo Polare Artico, esistono due isole che sembrano uscite da un romanzo di fantascienza. Le Isole Diomede, separate da appena 3,8 chilometri d’acqua gelata, vivono però in due giorni diversi. Non è un gioco di parole: attraversandole si viaggia nel tempo. Potremmo dire (a seconda dei punti di vista) che una è nel futuro e l’altra nel passato.
La loro esistenza solleva domande affascinanti: è davvero possibile viaggiare nel tempo? Per chi conosce la geografia di questo angolo remoto tra Asia e America, la risposta è sì. Tecnicamente. Ma per capire questo strano fenomeno temporale, bisogna osservare da vicino dove si trovano e cosa rappresentano.
Un confine invisibile tra Asia e America
Le Isole Diomede si trovano nello Stretto di Bering, il braccio di mare che separa l'enorme territorio della Russia orientale dall’Alaska. Grande Diomede (o Big Diomede) appartiene alla Russia, mentre Piccola Diomede (Little Diomede) è territorio degli Stati Uniti. Solo 3,8 km le separano, ma a livello geopolitico e temporale sono mondi distanti.
Big Diomede, con una superficie di circa 28 km², è spesso chiamata “Tomorrow Island”, mentre Little Diomede, appena 7,3 km², è soprannominata “Yesterday Isle”. Un gioco di nomi che riflette un fatto concreto: le due isole si trovano su lati opposti della Linea Internazionale del Cambio di Data.
La linea che separa ieri da domani
Il vero segreto dietro questo viaggio nel tempo è proprio la International Date Line (IDL), la linea immaginaria che regola il passaggio da un giorno al successivo nei fusi orari globali. In questo punto preciso del globo, la linea si incurva per seguire confini politici: così, Grande Diomede è avanti di 21 ore rispetto alla vicina americana. Vive per grandissima parte del tempo in un giorno diverso.
Quando su Big Diomede è martedì pomeriggio, su Little Diomede è ancora lunedì mattina. Chi attraversasse i pochi chilometri che le separano (a nuoto o su una slitta, d’inverno) compirebbe un autentico balzo temporale. Non metaforico, ma reale (per quello che gli esseri umani considerano 'reale'): indietro o avanti di quasi un giorno. Un fenomeno che ha trasformato queste isole in una leggenda per geografi, curiosi e amanti delle stranezze del nostro pianeta.
Due isole, due mondi: la storia delle Diomede
Scoperte nel 1728 dall’esploratore Vitus Bering, le Isole Diomede vennero così chiamate in onore di San Diomede, celebrato dalla Chiesa ortodossa proprio nel giorno del loro avvistamento. Per secoli, le isole furono abitate da comunità Inuit dedite alla pesca, alla caccia e alla sopravvivenza in uno degli ambienti più estremi della Terra.
Nel 1867, la vendita dell’Alaska da parte della Russia agli Stati Uniti cambiò tutto: il confine tra le due potenze passava proprio tra le isole. Durante la Guerra Fredda, Big Diomede venne evacuata e trasformata in una base militare sovietica, chiusa a ogni contatto. Little Diomede, invece, continuò a ospitare una piccola comunità di circa 80 persone, quasi tutti pescatori, che vivono ancora oggi secondo tradizioni millenarie.
Il mare ghiacciato divenne così una Cortina di Ghiaccio, simbolo perfetto della divisione tra due mondi, due ideologie, due tempi.
Un viaggio nel tempo reale
Quello che rende uniche le Diomede non è solo la loro storia, ma il loro essere uno dei pochi luoghi al mondo dove si può “saltare nel tempo”. La differenza di fuso di 21 ore è più che simbolica: crea una situazione paradossale ma vera. Un viaggio da Little Diomede a Big Diomede ti porta avanti nel tempo; il percorso inverso ti riporta indietro.

Un evento spettacolare si verifica ogni Capodanno: le comunità di Little Diomede possono guardare i fuochi d’artificio di Big Diomede “dal futuro”, quando ancora stanno festeggiando l’ultimo giorno dell’anno. Uno spettacolo in ritardo di quasi un giorno, ma visibile a occhio nudo.
Curiosità e progetti mancati
Oggi, Grande Diomede rimane disabitata, utilizzata solo da basi militari e stazioni meteorologiche russe. Nessun insediamento permanente, nessun turista, nessuna comunità indigena. Al contrario, Piccola Diomede continua a vivere in isolamento, con una piccola scuola, un elicottero settimanale e una connessione con il mondo esterno solo via radio o satellite.
Nel corso degli anni, diversi progetti hanno proposto di costruire un ponte o un tunnel tra Russia e Alaska, passando proprio per le Diomede. Un’idea affascinante, ma mai realizzata, anche per le difficoltà tecniche e politiche che comporterebbe. Oggi, l’unico passaggio tra le due isole resta quello del tempo. D'inverno, il mare si ghiaccia, permettendo a chiunque di attraversarla. Oltre 3 km non sono né pochi né tanti, ma alla portata di quasi tutti.
E anche se nessuno lo percorre fisicamente, sapere che in un punto remoto del pianeta esistono due isole vicinissime ma divise da un giorno intero ci ricorda che il tempo non è solo sui nostri orologi. A volte, è scolpito nei confini stessi della Terra.
