Cosa significa dormire sempre con una luce accesa, secondo la psicologia

Sei abituato a dormire sempre con la luce accesa? C'è una spiegazione psicologica che devi scoprire. Ecco cosa si nasconde dietro ad un gesto che, ogni sera, fai in modo assolutamente meccanico.

Molte persone, consapevolmente o meno, hanno l’abitudine di dormire con una luce accesa. Che si tratti di una piccola abat-jour sul comodino, la televisione lasciata in sottofondo o una lucina notturna per orientarsi meglio in caso ci si debba alzare, l'illuminazione notturna è un’abitudine più diffusa di quanto si pensi. Alcuni la associano a un senso di protezione, altri a un modo per gestire l’ansia o la paura del buio. Per altri ancora è pura praticità. Ma cosa ci dice la psicologia e soprattutto la scienza sugli effetti di questa abitudine?

Dormire con una fonte luminosa accesa non è privo di conseguenze. Negli ultimi anni sono emerse evidenze significative che suggeriscono un legame tra l’esposizione alla luce durante il sonno e una serie di effetti negativi sulla salute mentale e fisica. Uno degli studi più citati sul tema è stato condotto dalla Northwestern University e pubblicato sulla prestigiosa rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Scopriamo insieme maggiori dettagli.

Dormire con la luce accesa attiva il corpo anche durante il sonno

Lo studio della Northwestern University ha coinvolto 20 adulti sani, divisi in due gruppi. Il primo ha dormito in una stanza con luce molto debole (meno di 3 lux), mentre il secondo è stato esposto a una luce più intensa (circa 100 lux, comparabile con quella di una normale lampada domestica). Cosa ne è venuto fuori? Aumento della frequenza cardiaca durante la notte. Riduzione della variabilità del battito cardiaco, un segnale di maggiore stress fisiologico; Incremento del 15% della resistenza all’insulina la mattina successiva, mentre chi dormiva al buio mostrava addirittura una riduzione del 4%. In parole semplici, anche con gli occhi chiusi e durante il sonno, il corpo rimane in una sorta di “modalità attiva”, come se qualcosa impedisse di spegnere completamente l’interruttore della giornata. Questo è legato all’attivazione del sistema nervoso simpatico, che normalmente dovrebbe rallentare di notte per favorire il recupero fisico e mentale. Ma come può una semplice luce generare tutto questo?

Perché dormi con luce accesa
Perché dormi con luce accesa

Gli scienziati ipotizzano diversi meccanismi alla base di questo fenomeno. Uno dei principali è l’interferenza con la produzione di melatonina. Quando la melatonina è disturbata, il sonno perde qualità e struttura. La psicologia ci aiuta a comprendere che l’abitudine di dormire con la luce accesa risponde spesso a bisogni emotivi profondi. Tra le motivazioni più comuni troviamo la paura del buio: un retaggio dell’infanzia che in alcuni casi persiste anche in età adulta, soprattutto in presenza di ansia o disturbi post-traumatici. Senso di sicurezza: la luce può dare la percezione di controllo sull’ambiente e ridurre l’angoscia legata alla vulnerabilità notturna; Comodità pratica: per chi si sveglia frequentemente durante la notte o deve alzarsi per andare in bagno, una fonte luminosa rende più agevole il movimento. Fortunatamente però, esistono soluzioni semplici ed efficaci per ridurre l’impatto dell’illuminazione notturna, senza compromettere la sensazione di sicurezza o la comodità. Oscurare la stanza il più possibile, eliminando fonti di luce diretta come TV, lampade o spie elettroniche è ad esempio un'idea vincente.

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