Esperto di sopravvivenza mostra 5 metodi per bere acqua non potabile: "4 sono estremi"

Bere acqua non potabile? Per chi ama l’avventura, può essere - per fare una citazione colta - "adrenalina pura". Anche chi non la ama, in casi molto rari, può trovarsi senza una fonte sicura di idratazione. Cosa fare in questi casi? Il content creator M4ssele, esperto di escursioni estreme e sopravvivenza in ambienti ostili, ha mostrato in un video virale i 5 metodi più usati per bere acqua non potabile in situazioni di emergenza. Uno solo è sicuro. Gli altri? Decisamente da non provare a casa.

Premessa fondamentale: non consigliamo questi metodi a nessuno. Al massimo possono essere una conoscenza utile nel caso in cui ci si trovi in reale pericolo di vita.

1. Borraccia filtrante: la regina della sopravvivenza

Partiamo dal metodo numero uno, l’unico che M4ssele consiglia davvero: la borraccia filtrante. Non è fantascienza, è scienza pura. Grazie a filtri ai carboni attivi e a membrane ad alta efficienza, queste borracce (acquistabili online o nei negozi di articoli sportivi e/o trekking) riescono a purificare l’acqua al 99,9% periodico, eliminando batteri, parassiti e microplastiche.

M4ssele usa una Grayl, borraccia filtrante tra le più apprezzate da chi fa trekking, campeggio o viaggi zaino in spalla. “Mi sta dando moltissime soddisfazioni”, racconta. Ma online se ne trovano di ogni tipo: leggere, robuste, ideali per chi si approvvigiona da fiumi, laghi o anche pozzanghere (sì, funziona anche lì).

2. Rugiada e pioggia: un bacio bagnato dal rischio

Passiamo al primo dei metodi estremi suggeriti nel video: bere rugiada o acqua piovana. A patto che piova davvero o che l’umidità notturna sia così alta da impregnare le foglie. “Lecco le foglie e l’erba bagnata. Ma lo faccio solo se sono messo davvero male”, ammette M4ssele.

Il rischio? Altissimo. Polvere, sostanze tossiche, escrementi di animali, smog: non si sa mai cosa si sta raccogliendo. E poi è un metodo faticoso, scomodo, poco efficace. “Bevi poco e rischi molto”, dice lui stesso.

3. Neve fresca: il grande inganno dell’acqua bianca

Il mio preferito quando sono in un luogo molto freddo”, rivela M4ssele con un sorriso. Ma è solo un’illusione romantica: mangiare la neve fresca è pericoloso. Può sembrare pura, ma può contenere inquinanti atmosferici, microrganismi, residui animali e particelle industriali. Inoltre, la neve da sempre 'copre'. Non puoi sapere cosa c'è 'dentro', a meno che non la sfaldi. Insomma, più una trovata da film che una vera strategia di sopravvivenza.

4. Acqua di ruscello: la trappola più bella

Immagina il classico ruscello di montagna, limpido, che scorre tra le rocce. Sembra perfetto per riempire la borraccia o per bere con le mani, vero? Sbagliato. “Ho bevuto da un ruscello e mi sono ritrovato due giorni con mal di pancia feroce”, racconta M4ssele.

Sia bere la rugiada o l'acqua piovana depositata sule foglie che bere dai ruscelli sono attività pericolose e sconsigliate.
Sia bere la rugiada o l'acqua piovana depositata sule foglie che bere dai ruscelli sono attività pericolose e sconsigliate.

Ruscelli e fiumi, anche quelli in apparenza puliti, possono essere contaminati da batteri, virus, larve e residui di animali. Le conseguenze? Salmonella, Escherichia coli, Giardia. Tutti nemici invisibili che possono colpire lo stomaco e mettere a terra anche il più esperto degli escursionisti. Sono pochi i ruscelli incontaminati nel mondo e senza gli strumenti adeguati nessuno è in grado di stabilire se l'acqua sia sicura o meno.

5. Mungere una mucca: la follia finale

Eccoci al metodo più assurdo – e pericoloso – mostrato da M4ssele: bere latte appena munto da un animale sconosciuto. “L’ho fatto con una mucca - dichiara - ho preso una brutta intossicazione alimentare e ho rischiato grosso”.

Il problema? Non si sa chi abbia toccato l’animale, in che condizioni vive, se le mammelle sono contaminate o infette. E senza bollitura, il latte crudo può veicolare batteri patogeni pericolosissimi, come la Listeria o la Brucella. In più, avvicinarsi a un animale selvatico o non proprio amichevole può finire molto male.

L’esperienza di M4ssele serve da monito: la natura può essere splendida ma anche letale. Bere acqua non potabile non è mai una scelta da prendere alla leggera. Usate solo strumenti affidabili e certificati, come le borracce filtranti, e tenete gli altri metodi come ultima spiaggia. Letteralmente.

Il messaggio è chiaro: la sopravvivenza vera si fa con testa, non con improvvisazione. E se proprio volete giocare ai Bear Grylls della situazione, almeno informatevi, equipaggiatevi e, soprattutto, preparatevi a gestire anche le conseguenze.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da massele selvatico (@m4ssele)

Lascia un commento