Il modo in cui ti addormenti la sera dice tanto sul tuo modo di essere e sulla tua personalità. Ecco svelate le abitudini più comuni, quelle che mettono d'accordo quasi tutti.
Ogni sera, milioni di persone si coricano seguendo rituali sorprendenti per regolarità e ripetizione. C’è chi non riesce a dormire senza una tazza di camomilla, chi accende un podcast dalla voce suadente, chi si rigira nel letto per trovare “la posizione perfetta” e chi, invece, crolla appena poggia la testa sul cuscino. Questi gesti, che sembrano piccoli e insignificanti, raccontano molto più di quanto immaginiamo: parlano di chi siamo, delle nostre ansie, dei nostri desideri e perfino del modo in cui affrontiamo la vita.
Il momento dell’addormentamento è intimo e personale, ma anche profondamente condiviso. Ci accomuna il bisogno di riposo, ma ciò che cambia è come ciascuno si prepara a quel passaggio. Dopo una dura giornata, è per tutti un momento molto atteso quello di potersi stendere sul letto e rilassarsi. I modi utilizzati da ogni persona per poter dormire, sono tanti e uniscono modi di fare e comportamenti. Le nostre abitudini notturne sono spesso inconsce, ma non casuali: sono il risultato di esperienze, personalità e adattamenti psicofisici.
Il rituale della sera: una finestra sull’anima che rappresenta noi stessi
Non è solo questione di orari o abitudini igieniche: il modo in cui ci addormentiamo riflette la nostra interiorità. Secondo diversi studi psicologici, il comportamento notturno può rivelare i nostri livelli di stress, la qualità delle nostre relazioni e persino il nostro tipo di personalità. Chi, ad esempio, ha bisogno di una routine precisa e immutabile, luci soffuse, cuscini sistemati in un certo modo, tende a essere una persona ordinata, con un forte bisogno di controllo e stabilità. Anche la posizione in cui ci addormentiamo dice molto di noi. La “posizione fetale”, con le ginocchia raccolte al petto, è la più diffusa al mondo. Chi la assume tende a essere sensibile, protettivo, ma anche pronto a mostrarsi forte quando serve. È una posizione che richiama la sicurezza del grembo materno, un gesto inconscio di ricerca di rifugio. Dormire sulla schiena, invece, è tipico di chi si sente a proprio agio con sé stesso, spesso con un carattere aperto e fiducioso.

Tuttavia, può anche indicare una certa rigidità mentale, soprattutto se le braccia sono lungo il corpo, quasi in posizione militare. Chi dorme a pancia in giù, con le braccia intorno al cuscino, tende a essere una persona energica ma con un bisogno di controllo. Ci sono persone che non possono fare a meno del proprio cuscino, anche in viaggio. Altre devono indossare sempre lo stesso pigiama per sentirsi tranquille. Altre ancora si addormentano solo con una determinata playlist o lasciando accesa la televisione in sottofondo. Questi dettagli non sono solo vezzi: sono “ancore emotive”. Come i bambini con il loro peluche, anche gli adulti cercano piccoli simboli di sicurezza che li aiutino a passare dal caos del giorno alla quiete della notte. Il cervello associa quel suono, quel profumo, quella texture al riposo e si lascia andare più facilmente. Negli ultimi anni, l’abitudine più diffusa è forse anche la più controversa: addormentarsi con il telefono in mano.
Dormire e staccare la spina: come parla di noi quest'azione
Il modo in cui ci addormentiamo non è solo una questione di fisiologia o comodità. È un gesto intimo, un atto di fiducia verso il nostro corpo e verso il mondo. È il momento in cui ci lasciamo andare, ci abbandoniamo, ci ascoltiamo. Analizzare le nostre abitudini serali può diventare un gioco, ma anche un’occasione di consapevolezza. In un mondo che corre, addormentarsi è un atto di pace. E il modo in cui lo facciamo, ogni notte, racconta una storia. La nostra. Avere punti in comune con la persona che dorme al nostro fianco ogni sera è di sicuro importante per il bene del rapporto. Questo non toglie però, che qualora le scelta siano diverse, non si possa trovare equilibrio e modo di "incastrarsi" per dormire e sognare.
