Hai del contante nascosto a casa? Consulente finanziario spiega cosa fare e cosa non fare

Molti italiani, soprattutto gli over 40, mantengono ancora un rapporto affettuoso con il denaro contante. Nonostante l’impennata dei pagamenti digitali nel periodo post-Covid, resiste l’abitudine tutta italiana di “tenere da parte” qualche banconota nascosta in casa. Quelli che nel gergo chiamiamo "i soldi sotto il materasso". Ma cosa succede quando si decide di usarli? In un periodo in cui i controlli fiscali sono sempre più sofisticati e stringenti, è fondamentale capire cosa si può fare davvero con il contante legalmente detenuto.

Lo spiega bene Massimo Schirò, consulente finanziario con un buon seguito su Instagram, che mette in guardia chi ha del contante in casa. «Anche se detenuto legalmente, devi comunque prestare attenzione», avverte. Perché se commetti errori, il rischio è quello di dover dare spiegazioni al Fisco.

Contanti nascosti in casa: abitudine diffusa ma pericolosa

Non ci sono numeri ufficiali, ma chi parla quotidianamente con persone comuni lo sa: tantissimi italiani custodiscono in casa banconote nascoste. Una sorta di salvadanaio fai-da-te che si riempie con piccole somme prelevate, regali ricevuti in contanti, oppure soldi tenuti da parte “per sicurezza”.

Massimo Schirò ha spiegato cosa fare se hai del contante nascosto in casa.
Massimo Schirò ha spiegato cosa fare se hai del contante nascosto in casa.

Questa pratica, seppur legalmente possibile, può trasformarsi in un problema nel momento in cui si decide di spendere o depositare il denaro. Il punto centrale è la tracciabilità dell’origine. E qui le cose si complicano, perché senza una giustificazione chiara, il Fisco potrebbe considerare quei soldi come reddito non dichiarato.

Gli errori da non fare con il contante secondo Massimo Schirò

Il consulente finanziario è molto chiaro nel mettere in guardia chi ha contanti in casa. Ecco le tre mosse da evitare:

  • Versarli sul conto corrente senza una prova certa della loro origine. Anche se li hai accumulati nel tempo, senza documentazione il Fisco potrebbe considerarli un introito sommerso.
  • Utilizzarli per acquisti tracciabili: case, automobili, polizze assicurative, viaggi, ricariche telefoniche, affitti o utenze. Tutte queste operazioni passano attraverso il Codice Fiscale e sono facilmente intercettabili.
  • Pagare in contanti importi pari o superiori a 5.000 euro. La normativa antiriciclaggio lo vieta in modo categorico. Chi trasgredisce rischia multe salate e segnalazioni automatiche.

Insomma, spendere liberamente i contanti può diventare un boomerang, anche se quei soldi sono legalmente tuoi. Il sistema fiscale italiano è sempre più integrato, e i controlli incrociati tra banche, INPS, agenzia delle entrate e social network sono ormai una realtà consolidata.

Cosa fare invece: i consigli per usare contanti in modo sicuro

Usare il denaro contante non è vietato, ma bisogna farlo con buonsenso e rispettando le regole. Secondo Schirò, la soluzione è semplice:

  • Spendi solo per spese quotidiane – quelle che non richiedono documenti fiscali associati: la spesa al supermercato, un caffè, piccoli regali, o il barbiere.
  • Conserva sempre lo scontrino – meglio se anonimo – e soprattutto non superare mai il tuo tenore di vita dichiarato.

Il famoso redditometro, anche se temporaneamente accantonato, può sempre tornare in auge. Si tratta di uno strumento che incrocia il tuo reddito ufficiale con il tuo stile di vita. Se le tue spese superano di oltre il 20% quanto dichiari ogni anno, potresti finire sotto controllo fiscale.

Attenzione anche a cosa pubblichi sui social network: una vacanza di lusso, una nuova auto, cene stellate. Tutto è visibile, tutto è registrato. Anche i tuoi post possono diventare un elemento d’indagine per verificare se il tuo stile di vita è coerente con i redditi che dichiari.

Fisco e nuove tecnologie: perché oggi è più facile essere controllati

Il contante, per quanto ancora molto usato, diventa ogni giorno più difficile da “mimetizzare”. Le autorità fiscali italiane utilizzano ormai strumenti digitali avanzati per controllare i flussi di denaro, sia bancari che “reali”. Il rischio di accertamenti patrimoniali o di segnalazioni automatiche aumenta se si adottano comportamenti poco trasparenti.

In un’Italia dove tutto è sempre più tracciabile, la vera sicurezza non è tenere soldi nascosti, ma usarli con intelligenza, in modo compatibile con la legge e con il proprio profilo reddituale.

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