"Sono stato tamponato da un'auto con targa polacca a Napoli: vi spiego cosa ho fatto dopo"

Il fenomeno delle auto con targa polacca in Italia è sempre più diffuso, soprattutto a Napoli. Molti italiani, per risparmiare su assicurazione, bollo e multe, scelgono di immatricolare il proprio veicolo in Polonia. È una pratica al limite della legalità, e le sue conseguenze possono diventare molto serie in caso di incidente stradale. L’utente TikTok @voonexio ha raccontato la sua esperienza dopo essere stato tamponato da un’auto con targa polacca. L’episodio è avvenuto a Napoli, in via Nuova Poggioreale, non lontanissimo dalla stazione centrale. Non si trattava di un turista polacco che aveva portato la sua auto a Napoli, ma di un italiano residente in città che aveva optato per una targa straniera, presumibilmente per aggirare i costi dell'assicurazione.

Il racconto dell’incidente

“Ero in auto, mi stavo recando al lavoro, erano circa le 7:40”, racconta l’utente. “Mi sono fermato nei pressi delle strisce pedonali per far attraversare un pedone. Guardando dallo specchietto retrovisore, ho visto una Ford arrivare a gran velocità. Il conducente era chiaramente distratto. Ho capito che mi avrebbe colpito, mi sono irrigidito. E così è stato.” L’urto è stato inevitabile. Il protagonista del racconto è sceso dall’auto visibilmente scosso, ha controllato i danni e scattato alcune foto alla sua auto e a quella dell'altra persona, come consigliato dalle procedure in caso di incidente. È stato in quel momento che ha notato la targa polacca sul veicolo che lo aveva tamponato. Un dettaglio che avrebbe complicato non poco la faccenda.

Nel racconto pubblicato su TikTok, @voonexio sottolinea: “le compagnie assicurative italiane in questi casi se ne lavano le mani”. Ovviamente non generalizziamo: la sua (di cui non fa il nome) evidentemente gli ha dato risposte evasive ma non è detto che ogni singola compagnia italiana faccia come Ponzio Pilato. La frase è forte ma evidenzia un problema reale: quando un’auto con targa straniera è coinvolta in un sinistro, la gestione diventa complicata e lunga. In particolare, se il veicolo è solo formalmente polacco ma in realtà circola stabilmente in Italia.

L'utente @voonexio ha vissuto un'esperienza oggettivamente non piacevole: essere tamponato da un'auto con targa polacca.
L'utente @voonexio ha vissuto un'esperienza oggettivamente non piacevole: essere tamponato da un'auto con targa polacca.

L’utente ha spiegato di essersi rivolto all’UCI (Ufficio Centrale Italiano), l’organismo responsabile per i sinistri causati in Italia da veicoli immatricolati all’estero. L'autore del video non aveva una PEC attiva, ha dovuto crearla tramite il sito di Poste Italiane per poter inviare la documentazione. “Ho pagato 7€ per un anno, quindi un costo irrisorio. Ma perché se pago centinaia di euro l’anno di assicurazione devo passare tutto questo?”, si domanda nel video. Il racconto si interrompe qui: è solo l'inizio di una lunga trafila.

Cos’è e come funziona la “targa polacca”

Molti automobilisti italiani, soprattutto nel Sud Italia, si affidano a agenzie specializzate per immatricolare l’auto in Polonia. Spesso il veicolo viene reimmatricolato tramite società di leasing o noleggio, poi "affittato" al legittimo proprietario italiano. Questo escamotage consente di eludere alcune tasse italiane e ridurre drasticamente il costo dell’RC auto.

Tuttavia, la legge italiana è chiara: chi risiede stabilmente in Italia può circolare con un’auto a targa straniera solo per un massimo di tre mesi. Oltre questo periodo, il mezzo deve essere reimmatricolato in Italia. In caso contrario, si rischiano multe salate e perfino il sequestro del veicolo.

Le opzioni a disposizione dopo un incidente

Molti utenti nei commenti al video hanno condiviso esperienze simili. “Anche io ho fatto incidente con auto polacca. Ho chiamato il perito, dato tutte le informazioni e dopo sei mesi mi è arrivato l’acconto, poi il saldo”, scrive qualcuno. Un altro suggerisce: “Contattare l’UCI è l’unica strada se si vuole restare nel perimetro legale. Ma serve pazienza.” Altri consigliano di affidarsi a un avvocato specializzato in sinistri internazionali. Questa scelta però comporta costi aggiuntivi e non sempre garantisce tempi rapidi. L’iter per il risarcimento può protrarsi per diversi mesi, e in certi casi può concludersi con un esito negativo per chi ha subito il danno. Il più classico dei casi in cui si rischia anche la beffa oltre al danno (letterale).

Conclusioni pratiche e riflessioni

Quello raccontato da @voonexio è solo uno dei tanti casi che dimostrano come il sistema delle targhe estere in Italia nasconda falle importanti. Se da un lato permette di risparmiare su spese onerose, dall’altro può trasformarsi in un incubo in caso di incidente.

Chi si trova in una situazione simile deve documentare tutto con attenzione, contattare l’UCI e, se necessario, consultare un professionista legale. Senza scorciatoie. Perché anche in un sistema complesso, ogni passaggio può fare la differenza tra un risarcimento ottenuto e una battaglia persa in partenza.

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