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Molte persone, quando usano un bagno pubblico, scelgono il getto d’aria per asciugarsi le mani dopo averle lavate. È veloce, apparentemente comodo, dà una piccola sensazione di relax e spesso è l’unica opzione disponibile per evitare di uscire con le mani che gocciolano di acqua e residui di sapone. Ma secondo Lucía Almagro, biotecnologa con una forte presenza sui social, questa scelta può diventare un vero boomerang per la salute. In un video virale pubblicato su TikTok, la scienziata ha spiegato perché evita sempre i moderni asciugatori a getto d’aria. Il motivo? Questi dispositivi, invece di aiutare, rischiano di ricoprire le mani appena lavate con un nuovo strato di batteri.
I getti d’aria non sono così “puliti” come sembrano
Lucía Almagro ha fatto riferimento a studi scientifici peer-reviewed che dimostrano un fatto sconcertante: gli asciugatori elettrici possono aspirare batteri presenti nell’ambiente del bagno, conservarli all’interno e poi espellerli ad alta velocità direttamente sulle mani.
La situazione peggiora con i modelli che prevedono di inserire le mani tra due pannelli. In questi apparecchi l’umidità si accumula, creando un ambiente ideale per la proliferazione microbica. “Non solo diffondono batteri, ma li moltiplicano”, ha detto Almagro. Non si tratta di un’opinione personale, ma di una conclusione supportata da analisi microbiologiche pubblicate su riviste come Journal of Applied Microbiology e Microbiome. Ma quindi, qual è la scelta migliore?

Secondo la microbiologa spagnola, banalmente, il metodo più sicuro per asciugare le mani nei bagni pubblici resta l’uso di carta monouso. “Le salviette di carta riescono ad assorbire meglio l’umidità e a rimuovere fisicamente i batteri residui dalla pelle”, spiega. C’è di più. Il tovagliolo di carta diventa anche uno strumento protettivo per evitare il contatto diretto con superfici ad alto rischio: maniglie delle porte, pulsanti del wc, rubinetti. Con una salvietta in mano si può toccare, aprire e chiudere, senza rischiare un’esposizione diretta a colonie batteriche potenzialmente patogene.
Alcuni consigli pratici per sopravvivere ai bagni pubblici
Oltre a evitare gli asciugatori elettrici, Lucía ha elencato una serie di abitudini igieniche fondamentali quando si frequentano i bagni pubblici:
- Scegliere il bagno con il coperchio del water abbassato: è probabile che sia stato appena pulito.
- Non usare carta igienica per pulire la tavoletta: meglio una salvietta umidificata o dell’alcol in gel.
- Scartare i primi fogli di carta esposti all’aria nel dispenser e usare quelli interni.
- Chiudere il coperchio del wc prima di tirare lo sciacquone per evitare la dispersione di microgocce cariche di batteri.
- Lavare le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi, e non toccare subito il viso dopo essere usciti dal bagno.
E se non c’è carta? Ecco cosa fare
Nei casi in cui il bagno pubblico non dispone di carta, l’alternativa suggerita dalla microbiologa è lasciare asciugare le mani all’aria. Anche se può sembrare meno pratico, a suo dire è una scelta più igienica rispetto all’utilizzo del getto d’aria contaminato. Infine, attenzione all’abuso dei gel disinfettanti. Lucía sottolinea che non sostituiscono un buon lavaggio con acqua e sapone: alcuni virus, come il norovirus o il clostridium difficile, resistono all’alcol e richiedono una rimozione fisica più accurata.
Il tema dell’igiene nei bagni pubblici è spesso sottovalutato, ma fondamentale. Lucía Almagro non è l’unica a lanciare l’allarme: ricerche pubblicate dall’American Society for Microbiology e dall’Università di Westminster hanno confermato che gli asciugatori a getto diffondono fino a 27 volte più batteri rispetto alla carta. In ambienti chiusi, condivisi e frequentati da centinaia di persone ogni giorno, scegliere il metodo giusto per asciugare le mani può fare la differenza tra mantenersi sani e portarsi dietro un bouquet di patogeni.
Morale? Se nel bagno di quel bar o di quel ristorante ci sono entrambe le opzioni, opta sempre per la carta.
