C'è un'isola quasi sconosciuta che vale la pena vedere almeno una volta nella vita: ecco dove si trova.
C’è un’isola nel cuore dei Caraibi di Panamá di cui pochi hanno sentito parlare, ma che sembra uscita direttamente da un sogno primordiale. Il suo nome è Escudo de Veraguas e non è soltanto un luogo difficile da raggiungere: è un luogo difficile da dimenticare. Un paradiso selvaggio, lontano dalle rotte del turismo di massa, che custodisce gelosamente i suoi tesori naturali come un antico scrigno sommerso tra le onde. Qui, le acque sono talmente trasparenti da sembrare irreali, la sabbia è fine come borotalco e tutto è avvolto da una giungla fittissima, dove la biodiversità esplode in forme e colori che sfidano ogni immaginazione. Escudo de Veraguas non è solo un’isola: è un miracolo geologico ed ecologico, un’ode silenziosa alla bellezza incontaminata.
Navigare verso Escudo de Veraguas è già di per sé un’avventura. Ore di barca tra il mare aperto e intricati labirinti di mangrovie, sospinti solo dalla volontà di arrivare là dove il mondo sembra ancora intatto. Ma il viaggio vale ogni goccia di sudore, ogni spruzzo salato sulla pelle. Perché una volta sbarcati, ci si ritrova in un microcosmo che non somiglia a nulla di ciò che si conosce.

Tra coralli e creature uniche: un ecosistema che non esiste altrove
L’isola si estende per appena 26 ettari, ma ogni centimetro racconta una storia millenaria. Le mangrovie, che si diramano come arterie vive, formano un rifugio perfetto per centinaia di specie. Sott’acqua, una barriera corallina pulsante di vita ospita oltre 55 varietà di coralli, trasformando ogni immersione in un incontro ravvicinato con l’incanto. Ma il vero protagonista di Escudo de Veraguas è lui: il bradipo pigmeo tridattilo, una creatura che esiste solo qui. Più piccolo e agile dei suoi simili, questo bradipo endemico ha sviluppato una sorprendente abilità nel nuoto, tanto che lo si può sorprendere tra le acque turchesi dell’isola, intento a spostarsi da un albero all’altro, da una sponda all’altra. È un simbolo vivente di adattamento e mistero, un emblema di una natura che continua a sorprendere.
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Escudo de Veraguas non è solo un gioiello ecologico. È anche un luogo sacro per il popolo Ngöbe–Buglé, che lo considera parte integrante della propria identità ancestrale. Visitare quest’isola non significa solo fare un’escursione: significa entrare in un luogo spirituale, dove il rispetto per la terra è parte integrante del paesaggio.
La visita, infatti, è possibile solo tramite escursioni giornaliere in barca, e non sono previste strutture ricettive sull’isola. Questo non per mancanza di interesse turistico, ma per preservare la sua integrità ambientale. Ogni viaggio a Escudo de Veraguas è un privilegio, non un diritto. Un’occasione irripetibile di entrare in contatto con una delle ultime frontiere selvagge del pianeta, dove l’uomo è solo ospite. Escudo de Veraguas si sottrae con eleganza a ogni tentativo di catalogazione. È l’isola di cui nessuno parla, ma che tutti, almeno una volta nella vita, dovrebbero sognare. Un eden remoto, dove il tempo si dissolve nella luce che filtra tra le foglie e nei riflessi che danzano sulle onde.
