In Sardegna c'è un'isola nell'isola ed è un luogo incantevole: come arrivarci

Sant’Antioco, una delle gemme più sorprendenti della Sardegna, si trova all’estremo sud-ovest della regione e regala panorami e suggestioni che restano nel cuore. Chiamata spesso “l’isola nell’isola”, questa destinazione affascina viaggiatori, amanti del mare e curiosi di tutta Italia grazie al suo carattere unico, alla sua storia millenaria e alle acque dai colori caraibici. Un video pubblicato dal content creator Gianfrenk ha portato alla ribalta l’incredibile bellezza di Sant’Antioco: le immagini dall’alto, riprese grazie al drone, svelano acque turchesi, scogliere dorate, angoli nascosti e spiagge da sogno.

Sant’Antioco: la vera isola nell’isola della Sardegna

Sant’Antioco ha una storia speciale, diversa da qualsiasi altra località della Sardegna. Pur essendo fisicamente separata dalla “terra madre” da uno stretto braccio di mare, è collegata da un istmo artificiale lungo circa 5 km e da un ponte già utilizzato in epoca romana. Questa peculiarità l’ha trasformata in una vera isola nell’isola: mantiene la sua forte identità isolana ma si raggiunge in pochi minuti d’auto dalla Sardegna. Come dicono i sardi riferendosi al resto d'Italia? "Il continente". Per la gente di Sant'Antioco, evidentemente la Sardegna è "il continente". I suoi abitanti rivendicano con orgoglio questa doppia anima. Dal punto di vista geografico, Sant’Antioco è la quarta isola più grande d’Italia, con una superficie di circa 109 km², e si posiziona dopo Sicilia, Sardegna ed Elba.

Il territorio offre paesaggi spettacolari, tra lagune salmastre, saline che brillano al sole, macchia mediterranea, antiche rovine e spiagge che non temono il confronto con i Caraibi. I due centri abitati principali sono Sant’Antioco, il cuore storico e culturale, e Calasetta, un borgo marinaro caratterizzato da influenze liguri e tabarchine, famoso per il dialetto, la cucina e l’atmosfera accogliente.

Come arrivare sull’isola di Sant’Antioco: tutte le opzioni

Raggiungere Sant’Antioco è davvero semplice e alla portata di tutti. Non serve il traghetto: l’isola è collegata alla Sardegna tramite la SS126, una strada panoramica che attraversa l’istmo e il ponte. Da Cagliari, il capoluogo sardo, basta percorrere circa 80-90 km in auto: il viaggio dura poco più di un’ora e regala viste magnifiche sulla campagna del Sulcis.

  • In auto: La soluzione più comoda. Basta seguire la SS126 da Carbonia, attraversando il ponte e l’istmo che separano Sant’Antioco dalla Sardegna.
  • In treno e autobus: Dall’aeroporto di Cagliari-Elmas si prende il treno per Carbonia Serbariu (circa 1 ora), quindi si prosegue in autobus di linea (30-40 minuti) per Sant’Antioco.
  • In autobus diretto: L’ARST, azienda regionale trasporti, garantisce collegamenti giornalieri tra Cagliari e Sant’Antioco (durata: circa 2 ore).
  • Da altre regioni: Chi sbarca nei principali porti sardi (Cagliari, Olbia, Porto Torres) può raggiungere l’isola in auto o con i mezzi pubblici, senza necessità di imbarcarsi su traghetti locali.
  • Collegamenti interni: Diverse linee di autobus collegano Sant’Antioco e Calasetta con Carbonia e le altre località del Sulcis.

Una volta arrivati, l’isola si gira facilmente anche in bici o scooter: perfetti per scoprire angoli segreti e spiagge meno battute.

Storia, identità e curiosità: perché Sant’Antioco conquista tutti

L’isola di Sant’Antioco ha radici antichissime. Era già abitata in epoca nuragica, come dimostrano i resti di nuraghi e domus de janas. In seguito, i Fenici fondarono qui una delle più importanti colonie del Mediterraneo occidentale, Sulky. I Cartaginesi e poi i Romani lasciarono tracce profonde: l’istmo e il ponte che collegano Sant’Antioco alla Sardegna sono il frutto del genio ingegneristico di Roma antica.

Sant'Antioco è conosciuta per essere una "isola nell'isola" in Sardegna.
Sant'Antioco è conosciuta per essere una "isola nell'isola" in Sardegna.

Non mancano testimonianze archeologiche di enorme valore: necropoli puniche, il celebre tophet fenicio (un santuario sacrificale unico nel suo genere), la basilica paleocristiana di Sant’Antioco e le suggestive catacombe, che si intrecciano sotto il centro storico. Nel Settecento, la costruzione del forte sabaudo rafforzò il ruolo difensivo dell’isola.

Oggi, Sant’Antioco sorprende anche per il suo ambiente: il clima è tipicamente mediterraneo, con estati calde e ventose e inverni brevi e miti. La presenza della laguna e delle saline offre habitat ideali per molte specie di uccelli, fra cui i celebri fenicotteri rosa che qui trovano riparo tutto l’anno, rendendo l’isola un paradiso per chi ama il birdwatching e le passeggiate nella natura.

Cosa vedere e vivere: natura, storia e tradizioni di Sant’Antioco

Visitare Sant’Antioco significa immergersi in un patrimonio straordinario fatto di arte, natura, tradizioni e sapori autentici. Ecco alcune esperienze da non perdere:

  • Centro storico di Sant’Antioco: Passeggiare tra le case colorate, la basilica e il museo archeologico Ferruccio Barreca permette di respirare la storia dell’isola.
  • Calasetta: Borgo marinaro unico, fondato da coloni liguri, famoso per le spiagge bianche, il dialetto tabarchino e le tradizioni gastronomiche.
  • Escursioni in barca: Navigare lungo la costa permette di scoprire grotte marine, calette raggiungibili solo dal mare e falesie a picco sull’acqua.
  • Calette e spiagge nascoste: Oltre alle spiagge più note come Maladroxia, Coaquaddus, Cala Sapone e Portixeddu, esistono calette segrete, grotte marine e sentieri ideali per chi ama il trekking e la bici.
  • Laguna e saline: Gli amanti della natura restano incantati dai colori delle saline e dalla presenza dei fenicotteri rosa.
  • Isolotti selvaggi: Al largo, verso sud, emergono tre isolotti disabitati (Il Toro, La Vacca, Il Vitello), veri paradisi per il Falco della Regina e altri uccelli rari.

Fra le curiosità da segnalare, resiste la tradizione della tessitura del bisso marino: a Sant’Antioco alcune artigiane portano avanti quest’arte millenaria ricavando una seta preziosissima dalla Pinna nobilis, la grande conchiglia del Mediterraneo. Il territorio dell’isola è anche la culla del celebre Carignano del Sulcis, vino rosso intenso e profumato che racconta la storia e la resistenza dei vitigni al vento e al sole del mare.

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