Nel Lazio c'è un borgo che regala emozioni indimenticabili a tutti i suoi visitatori. La visita va fatta almeno una volta nella vita, per poter scoprire angoli nascosti e tradizioni affascinanti.
Nascosto tra le morbide colline della Tuscia viterbese, a circa un’ora da Roma, sorge un luogo capace di rapire lo sguardo e conquistare il cuore: Ronciglione. Questo affascinante borgo, incastonato sul versante meridionale dei Monti Cimini, custodisce un'anima doppia e una storia ricca, fatta di pietra, acqua, arte e tradizioni che sopravvivono al tempo. Con poco più di ottomila abitanti, Ronciglione si sviluppa su due speroni tufacei che sembrano sospesi tra cielo e boschi, dove due epoche convivono in un singolare equilibrio.
Il “borgo di sopra”, con le sue origini medievali, e il quartiere rinascimentale, nato sotto l’impulso artistico e architettonico della potente famiglia Farnese. Le radici di Ronciglione si perdono tra i secoli. Il primo riferimento ufficiale al borgo risale al 1103, ma alcune ipotesi lo fanno risalire addirittura al 1045, legandone la nascita ai prefetti di Vico. Un’origine avvolta da un’aura di mistero che aggiunge fascino alla sua identità.
Ronciglione: un centro storico che racconta tanto
Camminando per le vie acciottolate di Ronciglione, si percepisce un dialogo costante tra pietre antiche e arte rinascimentale. Il cuore medievale del borgo si annida su un promontorio che guarda due torrenti, con stretti vicoli che serpeggiano tra case di tufo. Poco più avanti, il quartiere rinascimentale si dispiega in tutta la sua eleganza: palazzi nobiliari, piazze armoniose, facciate decorate, tutto sembra evocare un’epoca di fasti e bellezza.

Tra i monumenti imperdibili spiccano la cattedrale barocca dedicata ai Santi Pietro e Caterina, costruita nel 1671, e la chiesa di Santa Maria della Provvidenza, incastonata come un gioiello nella parte più antica del borgo. Imponente, seppur parzialmente trasformata, è la Rocca, antica fortezza medievale. Ma l’elemento che più stupisce i visitatori è la Fontana degli Unicorni, conosciuta anche come Fontana dei Liocorni. Questa è un’opera attribuita a Jacopo Barozzi da Vignola, che richiama l’immaginario fiabesco con le sue creature mitologiche scolpite nella pietra.
L’anima contadina di Ronciglione continua a pulsare tra le sue campagne fertili. La coltivazione della nocciola romana, in particolare, è un vero orgoglio locale: questo frutto, dalla forma tondeggiante e dal sapore intenso, è considerato un prodotto agroalimentare tradizionale italiano e punta a ottenere la certificazione DOP. Accanto a questa eccellenza, si producono anche castagne, uva, olive e ortaggi che colorano i mercati e arricchiscono le tavole. Il borgo ha saputo valorizzare la sua posizione strategica e la bellezza naturale che lo circonda. La vicinanza al Lago di Vico, un’oasi incastonata in una caldera vulcanica, lo rende meta ideale per il turismo domenicale. Non perdere questo consiglio e tuffati in questa visita davvero unica e indimenticabile. Nel Lazio, tanti borghi e angoli da scoprire, a trecentosessanta gradi.
