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Matteo Gracis, content creator italiano molto seguito sui social, ha pubblicato un video che mostra una differenza culturale sostanziale con un noto paese del Nord Europa. Durante un viaggio in Islanda, ha documentato una scena che ha colpito nel segno: all'ingresso di un supermercato islandese, un grande contenitore pieno di mele e pere fresche, con un cartello in islandese che diceva: "Uno spuntino gratuito per i vostri bambini mentre fate la spesa". Il video ha fatto il giro del web, superando in pochi giorni le decine di migliaia di visualizzazioni.
Supermercati in Islanda: frutta gratis per i più piccoli
Non si tratta di un caso isolato. In Islanda, diverse catene di supermercati – come Bónus, Krónan e Nettó – offrono regolarmente frutta gratuita ai bambini che accompagnano i genitori durante la spesa. L'obiettivo? Promuovere abitudini alimentari sane fin dalla tenera età e migliorare l'esperienza di acquisto delle famiglie.
Attenzione, però: non si tratta di un programma imposto dal governo islandese. Ogni catena decide autonomamente se attivare questa iniziativa, come parte della propria strategia commerciale e sociale. Una scelta semplice, ma potente, che ha fatto riflettere molti utenti italiani.
“Capito il grado di evoluzione?”: il commento tagliente di Gracis
Nel suo video, Gracis non si limita a raccontare il fatto. Lancia anche una provocazione diretta: "Dovremmo imitarli, anziché mettere nei supermercati quelle schifezze strapiene di zuccheri che diamo ai nostri figli, anzi ai vostri figli". Parole forti, certo, ma che rispecchiano un malessere condiviso da tanti genitori: nei punti vendita italiani, le prime cose che si trovano all'ingresso o accanto alle casse sono spesso caramelle, snack ultraprocessati, merendine e bibite gassate.

Il confronto con l'Islanda mette in evidenza una distanza culturale, ma anche commerciale: promuovere la frutta come spuntino quotidiano non è solo una scelta salutare, ma anche un messaggio potente su cosa vogliamo trasmettere ai nostri figli.
Altri paesi europei stanno già dando il buon esempio
L'iniziativa islandese non è un caso unico. Anche in Regno Unito, catene come Tesco, Sainsbury’s e Lidl hanno lanciato programmi simili: frutta gratis ai bambini mentre i genitori fanno la spesa. Un piccolo gesto, che sta aiutando molte famiglie a introdurre scelte alimentari più sane nella quotidianità.
Nei Paesi Bassi, in Germania e in altre nazioni scandinave, le catene di supermercati più attente alla responsabilità sociale d’impresa hanno adottato misure simili. Lì, frutta gratuita all'ingresso del supermercato non stupisce nessuno: è ormai una prassi consolidata e apprezzata.
E in Italia? Tante parole, poche azioni concrete
In Italia, qualche esperimento c'è stato. Alcuni progetti scolastici e campagne educative hanno distribuito frutta ai bambini, talvolta anche in collaborazione con supermercati locali. Ma si tratta di azioni sporadiche, non sistematiche. Raramente queste iniziative si trasformano in una prassi stabile e riconoscibile nei punti vendita.
Il contrasto è evidente. Da una parte l’Europa del Nord, dove educazione alimentare e marketing etico vanno di pari passo. Dall’altra, l’Italia, dove spesso regnano merendine, snack e promozioni su prodotti zuccherati.
Il video di Matteo Gracis ha aperto una discussione che merita attenzione. I supermercati italiani potrebbero davvero cogliere l’occasione per fare un passo avanti: offrire frutta fresca gratuita ai bambini è un investimento minimo con un grande ritorno d’immagine, oltre che un servizio utile per le famiglie.
Basta poco: un cesto di mele, una scritta accogliente e una visione diversa su cosa significa fare la spesa con i bambini. L’Islanda ha mostrato che è possibile. Tocca a noi, ora, trasformare un buon esempio in buona pratica.
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