"In questo paese le persone hanno la pelle nera e i capelli biondi", dove si trova

Esiste un angolo del mondo dove la genetica ha preso una piega sorprendente, sfidando gli stereotipi comuni legati all’aspetto esteriore. Stiamo parlando delle Isole Salomone, un arcipelago della Melanesia, nel cuore dell’oceano Pacifico meridionale. Qui, una percentuale significativa della popolazione (oltre il 10%) ha un tratto visivo che lascia senza parole: pelle scura e capelli biondi naturali.

Il fenomeno ha attirato l’attenzione di viaggiatori e scienziati di tutto il mondo. Tra questi anche Gus1TheGo, un travel creator (ironia della sorta: con i capelli bionid) che ha documentato la sua visita nel paese numero 189 della sua lista: proprio le Isole Salomone. Il suo video, diventato virale, mostra bambini e adulti con capelli biondo cenere o dorati che contrastano con la loro pelle intensamente scura. Ma da dove arriva questa combinazione così rara?

Capelli biondi e pelle nera: il mistero genetico della Melanesia

Per anni si è speculato sull’origine di questa particolarità. Alcuni attribuivano i capelli chiari all’alimentazione locale, altri alla forte esposizione solare o a incroci con europei durante la colonizzazione. Ma non è così. La scienza genetica ha fornito la spiegazione definitiva.

Uno studio condotto da scientifici della Stanford University ha identificato una mutazione genetica unica nel suo genere, situata nel gene TYRP1 sul cromosoma 9. Questa mutazione influisce sulla produzione di melanina, responsabile della pigmentazione dei capelli, e genera una colorazione bionda naturale non correlata a quella degli europei.

Nelle Isole Salomone è normale trovare persone con i capelli biondi e la pelle nera
Nelle Isole Salomone è normale trovare persone con i capelli biondi e la pelle nera

La mutazione TYRP1 è diffusa tra il 10% della popolazione locale, rendendo le Isole Salomone il paese con la più alta percentuale di biondi naturali fuori dall’Europa. Questo gene è recessivo, quindi la sua espressione è favorita dalla struttura sociale e dall’isolamento geografico delle comunità dell’arcipelago. Nei bambini il biondo tende a scurirsi crescendo, ma la caratteristica genetica resta viva nel DNA.

Un laboratorio vivente di biodiversità: la natura selvaggia delle Isole Salomone

Oltre alla peculiarità genetica, le Isole Salomone sono uno dei luoghi mondiali con la maggiore biodiversità. La loro posizione remota e l’isolamento naturale hanno favorito l’evoluzione di una fauna e una flora uniche.

L’arcipelago vanta oltre 4.500 specie di piante, di cui circa 3.200 autoctone. Ci sono oltre 220 specie di uccelli, con un tasso di endemismo tra i più alti al mondo. La barriera corallina che circonda molte isole è tra le più ricche in assoluto per varietà di pesci e coralli.

La presenza di ambienti diversi — dalle foreste pluviali montane ai mangrovieti, passando per lagune, fiumi e vulcani attivi — ha creato un vero e proprio mosaico ecologico. Le comunità indigene gestiscono le risorse naturali con pratiche sostenibili, mantenendo in equilibrio l’ecosistema.

Diversità genetica e linguistica: un patrimonio umano straordinario

Le Isole Salomone non sono solo un paradiso per biologi e viaggiatori, ma anche un vero tesoro antropologico. La popolazione attuale discende da un mix di popoli papua, austronesiani e più recentemente polinesiani e micronesiani. Questo ha creato una ricchezza genetica unica, che spiega la presenza di tratti distintivi come i capelli biondi in persone dalla pelle scura.

La varietà non si ferma al DNA. Le Isole Salomone sono uno degli stati con la più alta diversità linguistica al mondo: si parlano oltre 70 lingue locali, appartenenti a due famiglie principali — austronesiana e papuasica. A queste si aggiungono l’inglese, lingua ufficiale, e il Pidgin English, usato come lingua franca tra le diverse comunità.

L’isolamento geografico e la distribuzione tribale hanno permesso a ciascuna lingua di mantenersi nel tempo, rendendo l’arcipelago un esempio di resistenza culturale. Alcune lingue sono oggi a rischio estinzione, ma molte continuano a vivere grazie alla trasmissione orale tra generazioni.

 

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