Indice dei contenuti
Quando viaggi in Europa, potresti notare qualcosa di insolito: in alcuni paesi le targhe automobilistiche non sono bianche, come accade in Italia, ma gialle. Un dettaglio curioso, che in realtà ha una spiegazione ben precisa, spesso legata alla sicurezza stradale, alla visibilità notturna e alla regolamentazione locale.
Paesi Bassi: pionieri delle targhe gialle per motivi di visibilità
Dal 1978, nei Paesi Bassi tutte le auto circolano con targhe gialle con caratteri neri, sia davanti che dietro. La scelta del colore non è casuale: il giallo riflette meglio la luce ed è più facile da distinguere in caso di nebbia, pioggia o di notte. Le targhe olandesi sono realizzate con materiali catarifrangenti, così da garantire una visibilità ottimale in qualsiasi condizione. In un paese spesso piovoso come l’Olanda, è una questione di pura praticità oltre che di sicurezza. D'altronde nei Paesi Bassi la nebbia è una costante in determinati periodi dell'anno e il giallo aiuta a leggere meglio le targhe altrui.
Lussemburgo: una transizione silenziosa verso il giallo
Nel Lussemburgo, in passato le targhe anteriori erano bianche mentre quelle posteriori gialle. Una distinzione simile a quella adottata nel Regno Unito. Oggi però, anche il Granducato ha uniformato il sistema: entrambi i lati del veicolo presentano targhe gialle. Il motivo resta lo stesso: migliorare la leggibilità da parte delle autorità e rendere i veicoli più riconoscibili su strada, soprattutto in condizioni meteo sfavorevoli.
Israele: tutto giallo per motivi di sicurezza
In Israele, tutte le targhe dei veicoli civili sono gialle con caratteri neri. Anche qui il focus è sulla visibilità: una targa ben leggibile, anche a distanza e in condizioni di scarsa illuminazione, riduce i rischi e favorisce i controlli di polizia. Il giallo è stato ritenuto il colore più efficace per garantire una lettura rapida da parte di telecamere e operatori del traffico.
Regno Unito: bianco davanti, giallo dietro
Nel Regno Unito vige un sistema misto: le targhe anteriori sono bianche, mentre quelle posteriori sono gialle. Questo schema è stato introdotto nel 1973. La ragione è semplice: i fari posteriori delle auto illuminano meglio un fondo giallo, rendendolo più visibile da dietro, mentre il bianco garantisce davanti un buon contrasto con i caratteri neri. Una soluzione bilanciata che ha fatto scuola in tutto il mondo anglosassone.

Altri paesi con targhe colorate: tra visibilità e funzione
Oltre alle targhe gialle, esistono paesi che usano altri colori distintivi a seconda della categoria del veicolo o dell’origine amministrativa:
- Cina: le auto di grandi dimensioni hanno targhe gialle, quelle più piccole blu. Le targhe nere indicano veicoli stranieri o governativi.
- Palestina: targhe verdi o gialle servono a distinguere i veicoli registrati dall’Autorità Nazionale Palestinese da quelli israeliani.
- Brasile: ogni colore indica un tipo di veicolo: grigio per le auto private, rosso per i taxi, verde per i veicoli di prova.
Queste scelte cromatiche facilitano l’identificazione del mezzo da parte delle autorità e migliorano la gestione del traffico.
Perché il giallo funziona così bene sulle targhe?
Il giallo riflettente è uno dei colori più visibili all’occhio umano, anche in condizioni di luce scarsa. Non è un caso se viene usato nei giubbotti di emergenza, nei segnali stradali o nei mezzi di soccorso. Nelle targhe automobilistiche, questa caratteristica si traduce in maggiore sicurezza, lettura più veloce e una migliore identificazione da parte di telecamere e forze dell’ordine. Non sorprende che diversi paesi abbiano scelto di adottarlo almeno in parte, soprattutto per le targhe posteriori, dove la visibilità è essenziale per prevenire tamponamenti e incidenti notturni.
