Gelataio spiega come si mangiava il gelato prima dell'invenzione del cono: in pochi lo sanno

Il cono gelato, così come lo conosciamo oggi, è un'invenzione relativamente recente. Ma com’era, ai tempi dei nostri nonni, il gelato artigianale prima che coppette e cialde conquistassero l’estate degli italiani?

Andrea Piana, maestro gelataio e volto della pagina Instagram @gelateriadamanuegigi, ha riportato alla luce una chicca dal sapore d’altri tempi. In un video diventato virale, ha mostrato l’attrezzo che usavano i gelatai “di una volta” per servire la delizia più amata dai bambini (e non solo): un curioso strumento in metallo, oggi quasi sparito, simile a una pinza rettangolare. Ma ciò che ha davvero sorpreso il web è stato il risultato finale: niente cono, niente coppetta, ma un gelato a cassetta.

Il gelato a cassetta: come funzionava il sistema “biscotto-gelato-biscotto”

Nel video pubblicato da Andrea Piana, la procedura è semplice quanto geniale. Si prende un biscotto grande e rettangolare, lo si adagia all'interno dello stampo metallico, si aggiunge una generosa palettata di gelato (nel caso specifico del video, al cioccolato), quindi si copre il tutto con un secondo biscotto. Il risultato è un gelato-sandwich compatto, pronto da gustare, che veniva poi estratto dallo stampo con un gesto deciso. Piana lo chiama “gelato a cassetta”, e c’è da scommettere che molti non l’avevano mai visto prima. Nonostante la sua semplicità, il processo richiedeva precisione, velocità e attenzione, soprattutto nelle giornate più calde.

La crema iniziava a sciogliersi rapidamente, 'ammorbidiva' i biscotti e rischiava di colare ovunque, ecco perché oggi pochi gelatai si cimentano ancora nella preparazione di questa versione vintage. Nonostante tutto, alcune gelaterie italiane ancora resistono e offrono il classico biscotto farcito con crema fredda, specialmente in zone di mare o località turistiche legate alla tradizione.

Il fascino retrò di un dolce che sa di nostalgia

Chi ha più di 50 anni probabilmente lo ricorda bene. Prima del dominio delle cialde croccanti e delle coppette colorate, questo era il modo più diffuso di mangiare il gelato da asporto. Il biscotto, spesso di tipo savoiardo o simile a un pavesino gigante, permetteva una presa salda, anche se la scioglievolezza del gelato restava una sfida per le mani dei più piccoli. Non esisteva ancora la cultura del "gelato da passeggio" come la intendiamo oggi. Le gelaterie di quartiere servivano il gelato in modo pratico e veloce, ma l’idea di sedersi su una panchina e gustarlo lentamente era più comune rispetto al mangiarlo camminando.

Gli strumenti del mestiere per preparare il gelato senza cono
Gli strumenti del mestiere per preparare il gelato senza cono

Il cono, per quanto oggi ritenuto un’icona del made in Italy, ha una storia più internazionale. Venne ufficialmente presentato all’Esposizione Universale di St. Louis nel 1904, anche se versioni rudimentali di cialde arrotolate esistevano già alla fine del XIX secolo in Europa. Ma ci vollero decenni prima che soppiantasse del tutto il metodo “a cassetta” nella distribuzione quotidiana dei gelati.

Perché oggi si preferiscono cono e coppetta

Praticità, igiene e velocità. Sono questi i motivi principali per cui cono e coppetta hanno vinto la loro battaglia nel cuore (e nelle mani) degli italiani. I moderni contenitori monouso sono perfetti per il consumo on-the-go, evitano disastri tra dita appiccicose e permettono una maggiore varietà di gusti nello stesso ordine.

Il gelato a cassetta, al contrario, impone un solo gusto per porzione, ha bisogno di maggiore manualità nella preparazione e, soprattutto, non si adatta bene ai ritmi frenetici del consumo urbano. Tuttavia, proprio questo aspetto lo rende speciale: ogni gelato a cassetta racconta una storia, un tempo in cui anche un semplice dolce poteva trasformarsi in un momento da ricordare.

Molti utenti, nei commenti al video di @gelateriadamanuegigi, hanno espresso sorpresa e nostalgia. Alcuni hanno ricordato le estati trascorse con i nonni, quando quel biscotto gelato era il premio pomeridiano dopo una mattinata in spiaggia. Altri, più giovani, lo hanno definito una scoperta vintage da provare almeno una volta.

 

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