Né Francia né Albania: questa è la bandiera più antica del mondo

Non è francese, non è albanese, e nemmeno austriaca, che pure sono antichissime. La bandiera più antica al mondo ancora in uso ufficiale è quella della Danimarca. La conosciamo tutti: è semplice (rossa con croce bianca). La gente del posto la chiama Dannebrog, traducibile letteralmente come "panno danese", e secondo il Guinness World Records è il vessillo nazionale più longevo della storia, adottato ufficialmente nel 1625, ma con radici ancora più profonde. Il suo design, semplice ma iconico – una croce bianca su sfondo rosso – ha ispirato tutte le bandiere nordiche moderne. Ma la sua origine affonda in un racconto leggendario e, forse, è nata oltre 400 anni prima, dunque parliamo del XIII secolo.

La leggenda del Dannebrog: quando la bandiera scese dal cielo

Siamo nel 1219, durante la battaglia di Lyndanisse (oggi Tallinn, capitale dell'Estonia). Re Valdemaro II di Danimarca guida le sue truppe contro gli estoni, ma la battaglia si mette male. L'arcivescovo Anders Sunesen, secondo i resoconti storici conservati negli archivi danesi e riportati dallo Historisk Tidsskrift, alza le braccia al cielo e prega. Quando le abbassa, le sorti dello scontro si ribaltano. In quel momento, una bandiera rossa con una croce bianca, caduta dal cielo, viene interpretata come un segno divino. I danesi, rincuorati, conquistano la vittoria.

Quella della Danimarca è la bandiera più antica al mondo.
Quella della Danimarca è la bandiera più antica al mondo.

Da quel giorno, il Dannebrog non è solo un simbolo nazionale, ma un’icona culturale. La versione attuale della bandiera è stata formalmente stabilita nel 1748, mantenendo inalterato il suo design. Un dettaglio interessante: la croce scandinava, che oggi ritroviamo anche in Svezia, Norvegia, Finlandia e Islanda, ha preso ispirazione proprio dal Dannebrog.

Le 10 bandiere più antiche del mondo ancora in uso

Se la Danimarca si prende il primato assoluto, molte altre nazioni vantano vessilli con radici profonde nel tempo. Ecco la classifica delle bandiere più antiche ancora ufficialmente in uso:

  1. Danimarca – Adozione ufficiale nel 1625, ma con origini leggendarie risalenti al 1219.
  2. Austria – Documentata già nel 1230, ufficializzata nel 1918.
  3. Albania – L’aquila bicefala in uso fin dal XV secolo, bandiera moderna dal 1992.
  4. Sicilia – Bandiera con Triscele adottata nel 1282 durante i Vespri Siciliani.
  5. Paesi Bassi – Vessilli già nel XV secolo, bandiera moderna rosso-bianco-blu dal 1630.
  6. Francia – Il tricolore nasce nel 1789 (anno importantissimo per la storia francese), ufficializzato nel 1794.
  7. Regno Unito – Union Jack attuale dal 1801, ma composto da simboli preesistenti di Inghilterra, Scozia e Irlanda.
  8. Argentina – Adozione nel 1812, celebre per il Sole di Maggio.
  9. Perù – Bandiera ufficiale dal 1825.
  10. Uruguay – Simbolo nazionale dal 1830.

Molto più che un simbolo: cosa rappresentano le bandiere antiche

Le bandiere più antiche non sono solo disegni su stoffa. Rappresentano identità, resistenza, rivoluzioni. Prendiamo l’Albania: l’aquila bicefala è legata al condottiero nazionale Gjergj Kastrioti Skanderbeg, che nel XV secolo guidò la resistenza contro l’Impero Ottomano. Oppure la bandiera siciliana, nata come simbolo di unità dei ceti popolari durante l’insurrezione dei Vespri del 1282. Nel caso della Danimarca, la forza del Dannebrog sta nel fatto di non essere mai cambiato. In un mondo dove molte bandiere si adattano ai tempi, il Dannebrog è rimasto saldo nei secoli. E questo, in un certo senso, rafforza il senso di continuità nazionale e orgoglio identitario.

Ecco invece le bandiere più giovani al mondo

Non solo passato. Anche il presente e il futuro hanno il loro spazio nel mondo dei simboli nazionali. Le bandiere più recenti raccontano storie di indipendenza, rivoluzione e cambiamento politico. Molti dei vessilli odierni più giovani arrivano da nazioni nate dopo la caduta di regimi o la dissoluzione di federazioni. Ecco una panoramica:

  • Libia – Bandiera attuale adottata nel 2011, dopo la fine del regime di Gheddafi.
  • Sud Sudan – Adozione nel 2011 con l’indipendenza dal Sudan.
  • Montenegro – Bandiera ufficiale dal 2004, indipendenza riconosciuta nel 2006.
  • Serbia – Adozione della bandiera attuale nel 2010, proprio a seguito della separazione dal Montenegro.
  • Myanmar – Cambio totale della bandiera nel 2010.
  • Mauritania – Modifica nel 2017 con l’aggiunta di due strisce rosse.
  • Timor Est – Bandiera ufficiale dal 2002, dopo l’indipendenza dall’Indonesia.
  • Kosovo – Adozione ufficiale nel 2008, dopo la dichiarazione di indipendenza dalla Serbia.
  • Eritrea – Bandiera ufficiale dal 1993, all’indomani della separazione dall’Etiopia.
  • Slovacchia – Vessillo nazionale dal 1993, dopo la fine della Cecoslovacchia.

Simboli che evolvono: le bandiere raccontano il tempo

Le bandiere giovani spesso mostrano simboli legati alla speranza, alla rinascita e alla costruzione di nuove identità. In molti casi, i colori scelti parlano di unità, sangue versato, speranza e futuro. Al contrario, le bandiere più antiche raccontano di religione, monarchie, battaglie e dominazioni. Curiosità? La bandiera più modificata della storia è quella dell’Afghanistan, cambiata circa 15 volte tra monarchie, repubbliche e regimi (l'ultima volta nel 2021). E quella della Nuova Zelanda, nel 2016, è stata oggetto di un referendum popolare che ha coinvolto tutta la popolazione per scegliere se cambiarla oppure no. Alla fine, è rimasta quella storica con l’Union Jack e le stelle del Commonwealth. Viene comunque considerata la bandiera "più democratica" di tutte. Parlando di curiosità cromatiche sulle nazioni straniere, ecco perché non tutti i passaporti mondiali hanno lo stesso colore.

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