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Una toilette portatile in ascensore. No, non è uno scherzo, né una trovata pubblicitaria. È tutto vero, e come sempre succede, succede in Giappone. A lanciare la notizia virale è stata la content creator @thetravelization, che ha pubblicato un video diventato immediatamente virale su TikTok e Instagram. Nel filmato mostra la “sorpresa” trovata in un ascensore giapponese: una vera toilette d’emergenza, pronta all’uso. Ma attenzione: chiaramente non è collegata alle tubature. Non ci sono scarichi, né pulsanti di sciacquone. Solo un kit di sopravvivenza... da bagno.
Bagno d’emergenza in ascensore? In Giappone sì
Può sembrare una stranezza, ma in Giappone tutto ha una spiegazione, e spesso è più seria di quanto sembri. Il Paese del Sol Levante è stato fondato su uno dei territori più sismici del pianeta. Le scosse di terremoto sono all’ordine del giorno, e anche se molte sono leggere, gli ascensori si bloccano automaticamente per sicurezza. A volte possono restare fermi per ore, lasciando le persone intrappolate tra i piani.

La soluzione? Un kit d’emergenza integrato direttamente dentro l’ascensore. In alcuni grattacieli e grandi edifici pubblici, accanto ai pannelli dei pulsanti si trovano vere e proprie “mini cassette di pronto intervento” contenenti:
- una toilette portatile sigillata
- carta igienica e salviette umidificate
- bottigliette d’acqua
- in alcuni casi anche coperte termiche e snack
Altro che panico: in Giappone, anche il disagio diventa un’esperienza organizzata nei minimi dettagli. Ma la domanda resta: riusciresti a usarla se sei chiuso in ascensore con degli sconosciuti?
Terremoti e ascensori: perché in Giappone è tutto diverso
Non è un caso isolato. Il sistema di sicurezza degli ascensori in Giappone è uno dei più avanzati al mondo. Dopo il terremoto del 2011 e altri eventi sismici più recenti, come quello nella prefettura di Chiba, il governo giapponese ha incentivato installazioni di kit d’emergenza nei palazzi più alti e nei quartieri ad alto rischio. L’idea è semplice: se resti bloccato, devi essere autosufficiente per almeno 4-5 ore. In Italia, dove i terremoti sono meno frequenti e intensi e, salvo rarissime eccezioni, non esistono soluzioni del genere. Gli ascensori non hanno blocchi automatici e raramente sono integrati in protocolli antisismici. Ecco dove emergono le differenze culturali e strutturali tra due Paesi così lontani.
Italia vs Giappone: lo scontro… tra piani
Nel confronto ascensoristico tra Italia e Giappone, la distanza non è solo geografica. Ecco le principali differenze:
- Blocco automatico: in Giappone gli ascensori si fermano da soli al primo cenno di scossa. In Italia, molto più raramente.
- Kit d’emergenza: in Giappone è (quasi) la norma. In Italia, nemmeno nei sogni più fantasiosi di un ingegnere.
- Standard antisismici: in Giappone vige una normativa ferrea dal 1981. In Italia? A macchia di leopardo.
- Velocità e altezza: Tokyo vola, Roma si prende il suo tempo. Gli ascensori giapponesi sono tra i più veloci del mondo, come quello della Hitachi che sale 95 piani in 43 secondi.
Parlando di ascensori in Giappone, la parola “limite” perde significato. Il Paese detiene il record mondiale per l’ascensore più veloce, con una velocità di 1.200 metri al minuto. E non finisce qui: la Obayashi Corporation sta sviluppando un ascensore spaziale, capace – almeno in teoria – di collegare la Terra a una stazione orbitale con un cavo lungo 96.000 km.
I primi test sono già stati lanciati. I prototipi, ovviamente in miniatura, hanno fatto da apripista a una tecnologia che potrebbe rivoluzionare il trasporto spaziale. E intanto, mentre noi litighiamo per il piano terra o il primo piano, in Giappone pensano già a come raggiungere l’orbita... con comodità.
