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Tra i grattacieli affollati di Tokyo, dove ogni angolo sembra ospitare un ramen bar o una sushi counter perfettamente instagrammabile, una content creator americana ha scoperto qualcosa che le ha letteralmente cambiato la prospettiva gastronomica sul Giappone. Ji Young, nota per i suoi video sul cibo e le esperienze di viaggio, ha raccontato su Instagram la sua visita a un piccolo ristorante nascosto nel cuore dell'affollato Shibuya, nel centro commerciale Hands.
Il titolo del suo video parla chiaro: "La cosa migliore che ho mangiato a Tokyo non l'ho mai vista online". E in effetti la sua esperienza ha poco a che fare con i luoghi più battuti dai turisti. Niente ramen iper-condito o sushi dai colori sgargianti, ma una pietanza antica e profondamente radicata nella tradizione giapponese: l’unagi, ovvero l’anguilla grigliata servita su riso.
Hitsumabushi Bincho: il ristorante dove mangiano solo i giapponesi
Il nome è Hitsumabushi Bincho, e non è uno di quei locali patinati dove si fanno file chilometriche per un piatto "da foto". È un ristorante con un solo piatto in menu, specializzato in anguilla grigliata, cucinata secondo la tecnica hitsumabushi, originaria di Nagoya. Il locale si trova al piano superiore del centro commerciale Hands, nel cuore di Tokyo, ma nonostante la posizione centrale, davanti all’ingresso Ji Young ha trovato solo giapponesi in attesa. “Sono arrivata cinque minuti prima dell’apertura e in fila con me c’erano quasi solo giapponesi”, ha spiegato nel video. Un dettaglio che, secondo molti food hunter esperti, è spesso indice di autenticità e qualità.
Unagi: molto più di un semplice piatto di anguilla
Il piatto viene servito in una ciotola elegante, con porzioni generose di anguilla glassata su uno strato di riso bianco. Il primo assaggio è volutamente semplice: senza condimenti. “Il sapore è leggermente dolce, ma si sente molto anche la salsa di soia”, racconta Ji Young, che nel video lascia trasparire una sincera emozione. L’anguilla è morbida, quasi burrosa, con una leggera crosticina che aggiunge consistenza.
Ma è solo l’inizio. Il ristorante suggerisce di continuare l’esperienza con due diverse varianti. Nella seconda fase si aggiungono wasabi fresco e cipollotto tritato: “Scelta perfetta - commenta - il cipollotto abbassa il sapore molto forte dell’anguilla, rendendolo più equilibrato e fresco”.

Infine, la terza modalità: versare sul riso e anguilla un brodo caldo servito al tavolo, insieme ad alcune alghe essiccate. Il risultato è una sorta di chazuke di lusso, un piatto comfort che avvolge e sorprende. “Non riuscivo a smettere di mangiarlo”, confessa Ji Young. “Ogni versione è un viaggio diverso.”
Un piatto raro nel turismo gastronomico di Tokyo
Nonostante la fama crescente della cucina giapponese, l’unagi resta ancora poco noto al pubblico occidentale. Le ricerche su TikTok e Instagram mostrano milioni di post dedicati al sushi, al ramen, alla wagyu o agli omurice, ma ben pochi si concentrano su questa specialità che richiede tempi lunghi di preparazione e abilità specifica nella cottura.
Ji Young lo sottolinea chiaramente nel suo video: “In America o in Europa, l’unagi è spesso troppo dolce, quasi stucchevole. Qui è tutta un’altra storia: delicato, profondo, complesso. Ed è difficile trovarlo nei soliti elenchi di ristoranti virali”.
Per lei, questa esperienza è diventata il punto più alto del viaggio in Giappone. “Ricordo di averlo assaggiato per la prima volta a Singapore, me ne sono innamorata. Quando ho capito che potevo mangiarlo qui, in Giappone, non ho avuto dubbi. È il cibo più buono che io abbia mai mangiato in questo Paese.”
Altri cibi giapponesi poco conosciuti nel resto del mondo
La cucina giapponese è molto più ampia di sushi, ramen e okonomiyaki. Alcuni dei piatti più amati dai giapponesi restano praticamente sconosciuti all’estero, soprattutto per motivi logistici o culturali. Ecco una selezione di specialità autentiche difficili da trovare nei ristoranti giapponesi fuori dal Giappone:
- Oden: stufato invernale con daikon, tofu, uova e polpette di pesce in brodo di dashi. Tipico comfort food servito nelle izakaya.
- Nabemono (come Shabu Shabu e Chanko Nabe): piatti cotti in pentola al centro della tavola, ricchi di carne e verdure, ideali per l’inverno.
- Yakitori: spiedini di pollo grigliato che includono anche interiora come cuore, fegato e pelle. All’estero si trovano solo versioni semplificate.
- Natto: fagioli di soia fermentati dal sapore intenso e consistenza vischiosa, amati in Giappone ma quasi assenti nei menu occidentali.
- Soba: spaghetti di grano saraceno serviti caldi o freddi. Fuori dal Giappone è difficile trovare varietà regionali o versioni artigianali.
- Donburi: ciotole di riso con condimenti come gyudon o katsudon. In patria sono diffusissime, altrove spesso trascurate.
- Wagashi: dolci tradizionali a base di fagioli rossi e riso, legati alla cerimonia del tè. Raramente esportati per via della loro delicatezza.
Questi piatti raccontano la quotidianità del Giappone più autentico, legato a stagionalità, ingredienti locali e rituali sociali difficili da replicare altrove.
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