Benzina e diesel: ecco il distributore più economico e quello più caro d'Italia a luglio 2025

Il prezzo di benzina e diesel continua a essere uno dei temi più caldi per gli automobilisti italiani. E oggi, 1° luglio 2025, la situazione mostra differenze impressionanti da un capo all’altro della penisola. A rivelarlo è fuelbot.it, pagina Instagram specializzata nel monitoraggio dei prezzi dei carburanti, che ha pubblicato un video aggiornato girato il 28 giugno. Questo articolo è stato scritto il 1° luglio, pertanto non c'è stata variazione sostanziale da allora.

Livigno batte tutti: benzina a metà prezzo

Il distributore più economico d’Italia (appartenente al marchio IP) si trova a Livigno, in provincia di Sondrio. Qui, oggi, la benzina costa appena 1,28 euro al litro, mentre il diesel è ancora più conveniente: 1,15 euro al litro. Un miracolo? No, ma una condizione fiscale unica. Livigno, da decenni, è zona franca: non paga l’IVA e nemmeno le accise sul carburante. Questo rende i prezzi al distributore incredibilmente bassi rispetto al resto d’Italia. Un vantaggio competitivo che richiama anche automobilisti dai paesi vicini, soprattutto dalla Svizzera e dalla Valtellina.

Record negativo: benzina a 2,56€ al litro in Sicilia

Dall’altra parte della classifica troviamo Prizzi, in provincia di Palermo. Qui, presso un distributore Esso, il prezzo della benzina ha toccato i 2,56 euro al litro. Un valore quasi doppio rispetto a Livigno. Non è l’unico caso estremo: il diesel più caro, invece, si trova a Arpaise, piccolo comune in provincia di Benevento, dove la pompa IP lo vende a ben 2,73 euro al litro. Queste differenze così marcate tra Nord e Sud (e anche Centro) mostrano come il prezzo del carburante in Italia non dipenda solo dalle quotazioni internazionali, ma anche da fattori locali: tasse, logistica, posizione geografica e concorrenza.

Il confronto della sola benzina 'verde': la differenza tra Livigno e Prizzi è oggettivamente clamorosa.
Il confronto della sola benzina 'verde': la differenza tra Livigno e Prizzi è oggettivamente clamorosa.

Quanto incidono accise e tasse sul prezzo alla pompa?

In Italia, oltre il 60% del prezzo della benzina è composto da accise e IVA. Per il diesel la percentuale è leggermente più bassa, ma comunque vicina al 59%. Questo significa che, anche se il costo della materia prima cala, il prezzo finale può restare alto a causa della pressione fiscale.

Un esempio lampante è quello del picco registrato nel marzo 2022, quando il prezzo medio della benzina ha toccato i 2,184 €/l e il gasolio i 2,154 €/l. Un’impennata legata allo scoppio della guerra in Ucraina, con un effetto a catena su tutti i mercati energetici mondiali. L’Unione Europea ha imposto restrizioni all’importazione di petrolio russo e, nel frattempo, OPEC+ ha deciso di non aumentare la produzione, mantenendo l’offerta limitata nonostante la ripresa della domanda post-pandemia. A complicare il quadro, anche un euro debole rispetto al dollaro, moneta in cui è quotato il greggio, e l’aumento dei costi di raffinazione e trasporto.

Prezzi alti anche nel “servito” e in autostrada

Attenzione anche alle stazioni in autostrada o in modalità servito: qui i prezzi possono superare facilmente i 2,50 euro al litro. Sono casi limite, certo, ma non così rari. E sebbene il prodotto venduto sia lo stesso ovunque — a meno di pratiche illecite come l’aggiunta di acqua o altri tagli — la differenza di prezzo resta enorme. Un pieno fatto in città o in una zona turistica può costare anche 20 euro in più.

Per questo oggi app e siti di comparazione diventano strumenti fondamentali per risparmiare. Ogni distributore è obbligato per legge a rendere pubblico il proprio listino. L’automobilista che si informa, anche solo prima di un viaggio o del tragitto casa-lavoro, può scegliere la pompa più conveniente. In un momento storico in cui ogni euro conta, non è un dettaglio da poco.

Benzina e diesel oggi: tra stabilizzazione e inversioni di tendenza

Dal settembre 2022 si è verificato un fatto insolito: il diesel ha superato la benzina come prezzo medio. Un’anomalia legata alla scarsità di gasolio sul mercato europeo, soprattutto a causa delle sanzioni sul diesel raffinato di origine russa. Anche i margini di raffinazione sono aumentati, rendendo il diesel più “prezioso” del solito.

Dopo il picco del 2022, i prezzi si sono progressivamente assestati. Oggi, la media nazionale si aggira intorno a 1,8 €/l per entrambi i carburanti. Ma come dimostrano i casi di Livigno, Prizzi e Arpaise, la realtà è molto più sfaccettata, e conviene sempre controllare. Siamo in una fase di 'stallo', dove i prezzi non sono né alti né bassi. La situazione geopolitica, però, è instabile e non sono da escludere colpi di scena nei prossimi mesi.

Quali sono i fattori che determinano i prezzi?

  • Guerra in Ucraina e instabilità geopolitica
  • Politiche dell’OPEC+ e dei paesi produttori
  • Accise e IVA altissime in Italia
  • Domanda post-Covid ancora forte
  • Euro debole rispetto al dollaro
  • Costi di raffinazione e trasporto sempre più elevati

L’evoluzione del prezzo del carburante resta un tema da monitorare giorno per giorno. Intanto, chi vuole risparmiare ha un’arma in più: l’informazione. E magari un weekend a Livigno.

 

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