Come riconoscere un melone dolce e succoso? Fruttivendola esperta mostra il trucco geniale da sapere.
C’è un sapere antico che si trasmette tra i banchi del mercato, tra le mani di chi la frutta la tocca, la pesa e la annusa ogni giorno. È il sapere delle fruttivendole, figure spesso sottovalutate ma custodi di una competenza rara, affinata stagione dopo stagione. E tra i frutti che più mettono alla prova anche l’occhio più esperto, c’è lui: il melone. Dolce o acquoso, profumato o insipido: il rischio di sbagliare è dietro l’angolo. Ma oggi, una fruttivendola dalla lunga esperienza ha deciso di svelare qualche trucco per evitare delusioni.

Come capire se un melone è buono, ancora prima di affettarlo? La risposta sta tutta nell’osservazione e nel tatto.
La prima cosa da guardare è la buccia. Non basta che sia liscia o priva di ammaccature: bisogna cercare le sfumature gialle, segno che il melone ha preso il giusto sole e ha raggiunto un buon grado di maturazione. Quelle macchie dorate non sono difetti: sono, al contrario, un indizio prezioso. Una buccia troppo verde o uniforme racconta di un frutto raccolto troppo presto, che difficilmente avrà sviluppato appieno la sua dolcezza. Ma c’è di più. Il secondo elemento da valutare è la forma. Il melone ideale, secondo l’esperta, deve essere bello tondo e compatto. Le forme irregolari o allungate possono essere il segno di una crescita disomogenea, che spesso si traduce in una polpa meno uniforme. La compattezza è cruciale: quando si prende in mano un melone e si sente che ha una certa “solidità”, è molto probabile che all’interno ci sia una polpa soda e zuccherina, pronta per essere gustata.
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Un dettaglio che sfugge a molti, ma che per chi lavora con la frutta è un parametro fondamentale: il peso. Un buon melone, ci assicura, deve essere “bello pieno”. A parità di dimensione, quello più pesante è spesso anche il più succoso. La sensazione, prendendolo in mano, deve essere quella di un frutto denso, che “pesa” più del previsto. È un chiaro indicatore della ricchezza d’acqua e zuccheri contenuti al suo interno. L'esperta invita i clienti a toccare, annusare, osservare: scegliere un melone non è solo un acquisto, è un’esperienza sensoriale. Ci sono quelli con un profumo inebriante, quelli che si aprono e sprigionano una dolcezza che sa d’estate. Ma imparare a cogliere i segni sulla buccia, la forma perfetta, il peso che racconta un interno succoso quello è un sapere che si costruisce nel tempo. E chi lo padroneggia sa riconoscere un melone dolce anche a occhi chiusi.
