Borgo nel cuore dell'isola in Toscana: spettacolo unico tra storia e natura

Giglio Castello è un borgo meraviglioso sull'isola del Giglio in Toscana: ecco cosa visitare anche in estate.

Nel cuore dell’Isola del Giglio, avvolto da una luce che sembra provenire da un’epoca lontana, sorge Giglio Castello, il borgo medievale più elevato e suggestivo dell’intero arcipelago toscano. Con i suoi oltre 400 metri sul livello del mare, questo piccolo scrigno di pietra domina l’isola con la grazia austera di chi ha visto secoli passare sotto le proprie torri. Ma qui il tempo, più che scorrere, si sedimenta: si annida tra le mura, si aggrappa ai vicoli, si rifrange nel silenzio che avvolge le sere d’estate.

Giglio Castello è molto più di un borgo: è una visione sospesa tra terra e cielo, che regala scorci straordinari sul Monte Argentario, l’Isola d’Elba, Montecristo, e persino la Corsica nei giorni in cui il vento di maestrale spazza via ogni velo dall’orizzonte. Il suo profilo appare netto, scolpito nella roccia, mentre il granito delle case riflette la luce del tramonto con toni caldi, quasi dorati.

Toscana
Il meraviglioso borgo di Castel Giglio in Toscana.

Un bastione di pietra e memoria: tutto il fascino Giglio Castello

La storia di Giglio Castello è incisa nella sua stessa architettura. Le sue origini risalgono al XII secolo, quando i Pisani lo fortificarono per difendere l’isola dalle continue incursioni saracene. Ma fu con il passaggio ai Granduchi di Toscana, alla Repubblica di Siena e ai Medici che il borgo assunse l’aspetto che oggi ci appare, saldo e raccolto, con la sua cinta muraria Aldobrandesca perfettamente conservata.

Le mura, robuste e imponenti, si snodano per oltre un chilometro e sono intervallate da dieci torri d’avvistamento, simboli di un passato in cui la vita sull’isola era scandita dall’allerta, dalla difesa, dalla resistenza. Entrando da una delle antiche porte, ci si ritrova in un labirinto di vicoli stretti, scalinate esterne i tipici “balzuoli” e archi che sembrano cucire il tessuto del borgo con fili di silenzio e mistero.

Rocca, chiesa e vino: i tre custodi dell’anima isolana

Nel punto più alto, la Rocca Aldobrandesca domina il panorama come un faro di pietra. Un tempo presidio difensivo, oggi accoglie eventi culturali e concerti, aprendo la sua terrazza a una delle viste più spettacolari del Mediterraneo. Poco distante, la Chiesa di San Pietro Apostolo, con le sue linee austere e i tesori nascosti, racconta un’altra faccia dell’identità gigliese: quella spirituale, che si nutre di fede ma anche di bellezza artistica. Custodisce, tra le altre meraviglie, il “tesoro” del papa Innocenzo XIII, un’eredità sacra giunta fin qui attraverso i secoli.

Ma Giglio Castello è anche un luogo da assaporare. Le sue cantine sono tempietti del gusto, dove il protagonista assoluto è l’Ansonaco, il vino ambrato e deciso prodotto con uve autoctone, compagno delle storie contadine e delle feste paesane. A settembre, il borgo si anima con la Festa dell’Uva, un’occasione irripetibile per vivere il borgo nel suo aspetto più autentico e conviviale.

Camminare a Giglio Castello significa abbandonare ogni fretta. Le strade lastricate in granito e pirite, le stesse pietre che l’isola offre come dono millenario, accompagnano ogni passo come una guida silenziosa. Le case, spesso adornate da vasi di gerani e persiane verdi, parlano una lingua antica fatta di quiete e resistenza. Non è un caso che Giglio Castello sia stato inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”. La sua forza sta nella capacità di custodire un’identità intatta, immune al turismo di massa, dove ogni angolo racconta una storia e ogni panorama suscita meraviglia.

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