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Pechino, 21 milioni di abitanti e un traffico capace di trasformare ogni spostamento in una maratona urbana. Ma c’è un dettaglio che lascia a bocca aperta chi arriva dall’Europa: a Pechino non puoi semplicemente decidere di comprare un’auto. Prima, devi vincere una lotteria. Sì, hai capito bene. Di fatto, non sei libero di decidere di possedere un'auto se vivi a Pechino. A raccontarlo è Rossella Santosusso, content creator e fotografa italiana, che in un video diventato virale su Instagram ha spiegato come funziona davvero il sistema delle targhe nella metropoli asiatica.
La lotteria delle targhe: il metodo (incredibile) per limitare le auto a Pechino
Dal 2011, la municipalità di Pechino ha introdotto una lotteria obbligatoria per chi vuole acquistare un veicolo. Non si tratta di una promozione commerciale, ma di una misura reale, pensata per contrastare traffico e inquinamento. Secondo il Beijing Municipal Commission of Transport, il sistema ha lo scopo di ridurre il numero di auto in circolazione, che negli anni Duemila era cresciuto in modo incontrollabile.
Rossella lo racconta senza mezzi termini: “Chi vuole un’auto a benzina ha solo l’1% di possibilità di vincere. Con un’auto elettrica le probabilità salgono, ma non è facilissimo”. Nel 2024, secondo i dati ufficiali, Pechino ha distribuito 100.000 targhe: 80.000 per auto elettriche e solo 20.000 per quelle a combustione interna.
Un sistema a punti e tentativi: come funziona la lotteria delle targhe
Per partecipare alla lotteria, servono requisiti precisi. Innanzitutto bisogna avere residenza ufficiale a Pechino, oppure dimostrare di lavorare e pagare le tasse in città da almeno cinque anni. L’iscrizione si fa online e i sorteggi avvengono ogni mese o ogni due mesi, in base al calendario ufficiale.

L’estrazione è pubblica e regolamentata: un software seleziona in modo casuale i nomi dei vincitori, alla presenza di notai e rappresentanti del governo municipale. Chi viene estratto riceve un permesso di acquisto, valido per sei mesi. Se non lo usa in tempo, perde il diritto e dovrà riprovare. Ogni cittadino può avere al massimo una targa a proprio nome. E no, non si può cedere ad amici o parenti. Il sistema è nato per essere rigido e non aggirabile. Almeno in teoria.
Il lato oscuro della lotteria: mercato nero e targhe “fantasma”
La rigidità del sistema ha però creato un effetto collaterale: il proliferare di un vero e proprio mercato nero delle targhe.
Un’indagine condotta dal Caixin Media, autorevole testata economica cinese, ha rivelato che in alcuni casi il valore di una targa a Pechino supera i 120.000 yuan (circa 15.000 euro) sul mercato nero. Un’assurdità, considerando che la targa serve solo per ottenere il permesso di acquisto.
Ma c’è anche chi ci prova e riprova, senza arrendersi. Molti cittadini partecipano alla lotteria ogni mese, per anni, nella speranza che prima o poi arrivi la chiamata fortunata. Il sistema assegna una priorità a chi è iscritto da più tempo e non ha mai vinto, ma la concorrenza resta feroce.
Auto elettriche: la corsia (quasi) preferenziale del governo cinese
Per incoraggiare la mobilità sostenibile, la Cina ha scelto di privilegiare le auto elettriche. A Pechino, chi vuole acquistare un veicolo elettrico ha molte più probabilità di vincere la targa rispetto a chi punta su un’auto a combustione interna. In alcuni periodi, i permessi per le elettriche non passano nemmeno dalla lotteria, ma vengono distribuiti direttamente su richiesta, in base alla disponibilità.
Il risultato? Un vero boom delle auto elettriche, con brand locali come BYD, Nio e XPeng che ormai dominano il mercato interno. Le strade di Pechino pullulano di taxi elettrici, scooter a batteria e SUV silenziosi. Ma anche in questo segmento la domanda è altissima, e le liste d’attesa non mancano.
Secondo il China Daily, il governo cinese prevede che entro il 2030 il 40% del parco auto urbano sarà completamente elettrico, anche grazie a queste politiche di incentivo fortemente selettive.
Il trasporto pubblico, infatti, rimane la vera alternativa: con 27 linee della metropolitana e un’infinità di autobus, Pechino cerca di disincentivare l’uso dell’auto privata. E ci riesce, almeno in parte. Ma per molti residenti, soprattutto nelle zone più periferiche, l’automobile resta ancora un’esigenza concreta, difficile da soddisfare.
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