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Ecco quali sono le spiagge della Sardegna a numero chiuso e come prenotare per vivere un'estate in paradiso.
Chi ama la Sardegna lo sa: le sue spiagge non sono semplici distese di sabbia e mare, ma veri e propri santuari naturali da proteggere e rispettare. In un’estate dove l’eccesso di turismo rischia di compromettere ecosistemi fragili, il travel blogger Francesco Liscio lancia il suo appello: scoprire le spiagge più belle, ma farlo con consapevolezza. Ecco perché molte di queste meraviglie sono oggi a numero chiuso, accessibili solo su prenotazione online tramite app ufficiali, pagando un piccolo contributo che varia in base alla località. Non si tratta solo di una moda green, ma di una scelta necessaria. La Sardegna ha imparato che la bellezza va protetta e custodita con cura. Così, l’accesso limitato diventa un invito alla contemplazione silenziosa, lontano dai rumori e dalla folla.
La Pelosa: l’incanto fragile di Stintino
Tra le più celebri, La Pelosa a Stintino è ormai un simbolo. Qui la sabbia candida e l’acqua trasparente creano un paesaggio da sogno, ma anche delicato. Solo poche centinaia di persone al giorno possono vivere questo scenario unico, prenotando in anticipo il proprio posto sulla battigia.
Tuerredda e Punta Molentis: il sud che conquista
Scendendo verso sud, Teulada regala la meraviglia di Tuerredda, una spiaggia che sembra uscita da un quadro impressionista. Acqua color smeraldo e una baia protetta dal vento, dove tutto invita alla calma. Anche qui, ingressi limitati per proteggere un paradiso troppo spesso preso d’assalto. Poco distante, Punta Molentis, a Villasimius, incanta con i suoi fondali bassi e sabbiosi, perfetti per lo snorkeling. Meno nota ai turisti mordi e fuggi, ma proprio per questo ancora più preziosa.

Le perle di Baunei e San Teodoro
Il cuore selvaggio dell’Ogliastra custodisce alcune delle cale più incontaminate d’Italia. Cala Goloritzé, Patrimonio UNESCO, è la regina indiscussa: raggiungibile solo via mare o con una camminata di circa un’ora e mezza, accoglie i visitatori solo su prenotazione e con pagamento di un ticket simbolico. Ma Baunei è un susseguirsi di meraviglie: Cala Mariolu, Cala dei Gabbiani, Cala Biriola, Cala Sisine, fino a Cala Luna, che divide il territorio con Dorgali. Spiagge dove la natura regna sovrana, e il numero chiuso garantisce il rispetto dei delicati ecosistemi marini e terrestri. Non lontano, nel nord-est dell’isola, il comune di San Teodoro custodisce altre due perle: Cala Brandinchi, conosciuta come “Tahiti” per i suoi colori caraibici, e Lu Impostu, più selvaggia e meno frequentata, ma altrettanto spettacolare.
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Caprera: il gioiello della Maddalena
Nel cuore del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena si trova Cala Coticcio, soprannominata la "Tahiti della Sardegna". Qui il numero chiuso non è solo una scelta ambientale, ma una necessità di sopravvivenza ecologica: troppo fragile il suo habitat per sostenere un turismo di massa.
Prenotare è semplice, vivere queste spiagge è un privilegio
La prenotazione avviene online, tramite specifiche piattaforme ufficiali, in molti casi gestite direttamente dai comuni o da enti parco. I costi variano, ma si tratta sempre di cifre simboliche: pochi euro che però fanno la differenza nella gestione e nella tutela dei luoghi. Francesco Liscio ci invita quindi a viaggiare con lentezza, ad accogliere il concetto che il lusso oggi non è la folla, ma la solitudine in armonia con la natura. Queste spiagge a numero chiuso non sono un ostacolo, ma un'opportunità per vivere un’esperienza più profonda, autentica, quasi spirituale.
