Ecco qual è la soluzione migliore per lavare le stoviglie e qual è anche quella più economica: parla l'esperto.
È una delle domande che più spesso dividono le cucine italiane: meglio lavare i piatti a mano o affidarsi alla lavastoviglie? La risposta, per quanto possa sembrare semplice, è in realtà più articolata di quanto si pensi. E a dare una risposta definitiva ci pensa Luca Guidara, esperto di pulizie domestiche, che analizza pro e contro di entrambe le pratiche, facendo chiarezza con dati precisi e buon senso. In un periodo in cui l’efficienza energetica, il risparmio idrico e la sostenibilità ambientale sono diventati parametri fondamentali nella gestione della casa, ogni gesto quotidiano assume un peso più grande. Anche quello di lavare un piatto.
Secondo Guidara, lavare i piatti a mano può sembrare una scelta più spontanea e immediata, soprattutto quando il lavello si riempie solo di qualche bicchiere e una padella. Tuttavia, questa opzione nasconde delle insidie che spesso vengono ignorate. Innanzitutto il consumo: fino a 40 litri d’acqua per un solo lavaggio, contro i 9-12 litri di una lavastoviglie moderna, se usata nel modo corretto. Inoltre, lavare a mano significa anche impiegare più tempo ed energia fisica, senza contare che la temperatura dell’acqua, spesso troppo bassa per igienizzare davvero, non è sufficiente a eliminare tutti i batteri. Cosa che invece una lavastoviglie, con i suoi programmi ad alta temperatura, riesce a fare con maggiore efficacia.

Perché scegliere la lavastoviglie per lavare i piatti? Più economica e anche igienica
La lavastoviglie, infatti, non solo vince sul fronte dell’igiene, ma si rivela anche un’alleata del risparmio e dell’ambiente. Se utilizzata a pieno carico e impostata su un programma ECO, consuma meno risorse rispetto al lavaggio manuale e riduce sensibilmente l’impatto sulla bolletta. Certo, ci vuole qualche accortezza in più: caricarla correttamente è fondamentale per evitare che resti tutto sporco, costringendoci a rilavare da capo. C’è anche un dettaglio spesso trascurato: il tempo libero. Usare la lavastoviglie significa liberare minuti preziosi della nostra giornata, da dedicare a ciò che davvero conta, senza sacrificare l’igiene e l’efficienza.
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Ma attenzione: l’uso consapevole è la chiave. Una lavastoviglie lasciata mezza vuota o caricata male può facilmente trasformarsi da risorsa a spreco. Lo stesso vale per chi, pur avendola, sceglie di non usarla per abitudine o pigrizia. Luca Guidara è chiaro nel suo consiglio: “Se ce l’hai, usala con testa.” E aggiunge un dettaglio spesso sottovalutato: il programma ECO. Anche se impiega più tempo per completare il ciclo, è quello che garantisce il miglior compromesso tra prestazioni, risparmio energetico e tutela dell’ambiente. Una scelta intelligente, che guarda non solo alla comodità, ma anche al futuro del pianeta. Insomma, la verità è che la lavastoviglie è la soluzione migliore, purché venga utilizzata in modo razionale. Lavare a mano resta una valida alternativa per le emergenze, i pezzi più delicati o i piccoli numeri, ma non può più essere considerata la norma.
