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Visitare una capitale europea in appena 24 ore: follia o sfida possibile? Greta e Marco, una giovane coppia italiana conosciuta su Instagram come @wanderlustinguys, hanno voluto provarci davvero. Meta scelta? Sofia, la capitale della Bulgaria, una delle città meno turistiche d’Europa, sempre assente dalla top 10 delle destinazioni turistiche europee. Niente Londra, Parigi o Amsterdam. Questa volta, l’avventura parla bulgaro.
Sofia in 24 ore: l’itinerario flash dei due italiani
Tutto è iniziato con una partenza all’alba. Anche se non è chiaro da quale aeroporto italiano siano partiti, Greta e Marco hanno preso un volo con partenza alle 6:20, che li ha portati a Sofia per le 8:20 ora locale. Circa un'ora di metropolitana dall’aeroporto e alle 9:30 erano già in centro città. Dovendo tornare a casa in tarda serata, ovviamente, non hanno dovuto fare nessun check-in in hotel o case vacanza. Alle 10:30 il primo stop: la Moschea Banya Bashi, uno dei simboli più importanti della capitale. Costruita nel XVI secolo durante il dominio ottomano, è oggi l’unica moschea attiva in città, e un esempio di architettura islamica integrata nel tessuto urbano europeo.
Subito dopo, tappa alla Grande Sinagoga di Sofia, tra le più grandi d’Europa, a pochi passi dal cosiddetto Mercato delle Donne (Zhenski Pazar), dove si mescolano odori, colori e voci. È il mercato più antico della città e offre uno spaccato autentico della quotidianità bulgara: spezie, frutta, oggetti di artigianato e street food.
Pausa pranzo e pomeriggio tra arte e simboli nazionali
Alle 12:30 pausa pranzo, anche se Greta e Marco nel video non mostrano nel dettaglio dove abbiano mangiato. Ma a Sofia non mancano i piatti tipici: banitsa, insalate con formaggio sirene e stufati tradizionali.
Alle 14 è il momento del Teatro Nazionale Ivan Vazov, il più prestigioso della Bulgaria. Costruito nel 1907, è una delle perle architettoniche della città, con la sua facciata neoclassica e il tetto rosso. Un angolo di Vienna nel cuore dei Balcani.
Segue una tappa obbligata: la Cattedrale Aleksander Nevski. “Imponente e maestosa”, l’hanno definita i due viaggiatori. Ed è difficile dargli torto. Con le sue cupole dorate, è il monumento più iconico di Sofia, quello che finisce sulle cartoline e sulle immagini stock, per intenderci. Costruita in stile neo-bizantino, può ospitare fino a 10.000 persone. È dedicata ai soldati russi caduti nella guerra contro l’Impero Ottomano per l’indipendenza della Bulgaria.

Il tempo stringe. Dopo la visita alla Cattedrale, Greta e Marco si concedono una passeggiata su Vitosha Boulevard, la via pedonale dello shopping, piena di negozi, caffè e ristoranti. Poi un ultimo sguardo alla città dalle fontane davanti al Palazzo della Cultura, uno dei poli culturali più importanti dell’Europa orientale. Alle 19:30, ora locale, è già tempo di tornare in aeroporto. Atterraggio in Italia poco prima delle 23 (a Sofia stanno un'ora avanti). Una vera e propria maratona culturale, documentata in ogni dettaglio nelle storie Instagram e nel video pubblicato sul loro profilo.
I social applaudono, ma non tutti sono d’accordo
Il video ha ricevuto migliaia di visualizzazioni e commenti positivi. In tanti hanno apprezzato la capacità di incastrare così tanti luoghi in un solo giorno e la voglia di esplorare mete insolite come Sofia. Ma non è mancata qualche critica.
Tra i commenti spicca chi ha scritto: “Sì ma il senso qual è? Viaggiare è bello proprio per scoprire e vivere cose nuove… Le città non sono figurine da collezionare…”. Un altro utente ha sottolineato: “Stiamo sfruttando fino al midollo questo mito dei viaggi economici e veloci senza capire che non è appagante e alimenta problemi come overtourism e qualità scadente dei servizi”.
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