Si trasferisce in Germania e mostra quanto cibo compra con un'ora di stipendio

Un’ora di lavoro in Germania vale esattamente 12,82 euro. E con quella cifra, una giovane argentina ha fatto la spesa documentando tutto in un video pubblicato su Instagram. Il profilo @hugoymiludeviaje, seguito da decine di migliaia di utenti curiosi di vita all’estero, ha mostrato cosa si può acquistare con un'ora di stipendio minimo orario tedesco. Il video, diventato rapidamente virale, è stato girato in un discount tedesco — probabilmente un Aldi o un Lidl — dove i prezzi rimangono bassi anche in un periodo di inflazione generalizzata in Europa.

La spesa fatta con 12,82 euro in Germania

Il carrello riempito dall’autrice argentina, Coca-Cola e Milka a parte, non contiene prodotti di marca, ma questo non significa bassa qualità. Nei discount tedeschi la differenza di prezzo spesso dipende dall’assenza di costi pubblicitari e da una logistica ottimizzata, non da materie prime peggiori. Ecco cosa è riuscita ad acquistare:

  • 1 litro di latte fresco intero: 1,20 €
  • 500g di pasta (marca tedesca): 1,49 €
  • Un barattolo di marmellata ai frutti di bosco: 1,59 €
  • 1 barretta di cioccolato Milka con crema allo yogurt: 1,11 €
  • Un mango: 0,99 €
  • 10 uova: 2,69 €
  • Confezione di barrette ai cereali e mela: 2,29 €
  • Bottiglia da un litro e mezzo di Coca-Cola alla vaniglia: 1,19 €

Totale della spesa? 12,54 euro. Praticamente in linea con il salario minimo tedesco attualmente in vigore (12.82€).

La pasta tedesca, venduta a 1.50€ circa per un pacco da 500 grammi (il colore è piuttosto diverso da quella italiana di alta qualità)
La pasta tedesca, venduta a 1.50€ circa per un pacco da 500 grammi (il colore è piuttosto diverso da quella italiana di alta qualità)

Salario minimo in Germania: come funziona e a quanto ammonta

Dal 1° luglio 2025, il salario minimo in Germania è stato aggiornato a 12,82 euro lordi all’ora. Il provvedimento è valido su tutto il territorio federale e rappresenta una delle tutele salariali più avanzate dell’Unione Europea. Il meccanismo di revisione è gestito da una commissione nazionale che tiene conto del costo della vita, dell’inflazione e della situazione economica generale. Il confronto con altri Paesi europei è interessante. Se in Germania con un’ora di lavoro si può riempire un piccolo carrello, in altri Paesi la situazione è più sfaccettata.

Salario minimo in Europa: chi lo ha e chi no

Secondo i dati 2025 della Commissione Europea, ben 22 Stati membri su 27 hanno un salario minimo nazionale stabilito per legge. L’elenco include:

Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Cechia, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna.

Restano invece fuori:

Austria, Danimarca, Finlandia, Italia e Svezia, dove la definizione dei salari avviene attraverso contrattazione collettiva nazionale. In questi cinque Paesi non esiste quindi un salario minimo legale fisso, e le condizioni economiche variano sensibilmente da settore a settore.

Quanto conviene davvero vivere in Germania?

Il video di @hugoymiludeviaje mostra una delle facce della medaglia: la convenienza della spesa alimentare, almeno nei discount e nelle grandi città tedesche. Ma ovviamente non basta confrontare un carrello della spesa per valutare il tenore di vita. Restano alti i costi di affitto, trasporti e assistenza sanitaria (per quanto pubblica), ma per chi arriva da Paesi con forte inflazione come l’Argentina, anche solo guadagnare uno stipendio minimo tedesco può rappresentare una svolta economica.

Il paragone con l’Italia è inevitabile: in assenza di un salario minimo nazionale, le retribuzioni più basse restano spesso agganciate a contratti collettivi che non sempre riescono a garantire il potere d'acquisto minimo, soprattutto nelle grandi città.

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