Belgio, entra in un ristorante che serve il vino al centimetro: "Vi dico se è una truffa o no"

In un periodo di incertezza economica, c'è chi rinuncia a vestiti nuovi, chi alla macchina nuova, ma l'industria del turismo europea non sembra in crisi. Un ristorante di Bruxelles ha deciso di differenziarsi dagli altri con una mossa tanto semplice quanto curiosa: servire il vino al centimetro. No, non è un errore. Non si parla di millilitri né di calici o bottiglie intere. Qui il vino si paga a centimetri di bottiglia consumati. La notizia è diventata virale grazie a Chelsea, content creator britannica registrata come travelexpert su Instagram, che ha voluto testare l’esperienza da esperta di viaggi. E il web si è spaccato: geniale o trovata da furbacchioni?

Il ristorante di Bruxelles dove il vino si misura col righello

Il locale si chiama Mozart Restaurant, si trova a Bruxelles e chi ordina il vino può farlo sia alla bottiglia che al centimetro. L’idea è semplice quanto geniale: ti servi da solo e, una volta finita la cena, i camerieri passano a ritirare la bottiglia per misurare – con tanto di scala graduata – quanti centimetri hai bevuto.

Chelsea, nel suo video che ha superato le 300mila visualizzazioni, racconta tutto. Dopo aver ordinato una generosa porzione di ribs di maiale con contorni, Chelsea e il suo fidanzato si sono lasciati tentare dalla bottiglia. Entrambi si servono un bicchiere abbondante, in particolare il fidanzato lo fa fino all'orlo. Niente misurini, niente dosatori: liberi tutti. A fine pasto, comunicano di aver finito. Il cameriere ritira la bottiglia e... sparisce per qualche minuto. Torna con lo scontrino. La misura finale? 3,90€ per entrambi i bicchieri. Poco meno di 2€ a testa. “Un affare”, dice Chelsea. E su questo è difficile darle torto.

A sinistra il bicchiere di vino pagato 2€, a destra il menù che segnala la possibilità di consumarlo al centimetro e non al bicchiere o alla bottiglia.
A sinistra il bicchiere di vino pagato 2€, a destra il menù che segnala la possibilità di consumarlo al centimetro e non al bicchiere o alla bottiglia.

Per capirci: in un ristorante turistico nel centro di Bruxelles, pagare meno di 4 euro per due bicchieri pieni di vino è un mezzo miracolo. Considerato il prezzo e il fatto che Bruxelles è molto cara, la bottiglia in sé non sarà di altissima qualità, ma, come dice lei con ironia: “Scende che è una meraviglia”. Dettaglio fondamentale: parliamo di "vino della casa", pensato appositamente per chi vuole concedersi un bicchiere spendendo il meno possibile.

Nei commenti è boom di approvazioni: "Idea geniale per bere senza ansie"

Sotto il video piovono commenti. C’è chi ironizza: “Finalmente il righello torna utile”, e chi fa un’analisi più seria: “Pagare al centimetro toglie la pressione di dover finire una bottiglia. Perfetto per chi vuole solo assaggiare o per chi vuole bere qualcosa in più senza sembrare esagerato”. L’idea del wine by the centimeter – o per gli amanti della fisica, vino al centimetro cubo – sembra colpire nel segno. Tra turisti che non vogliono spendere troppo e coppie che vogliono bere solo un bicchiere in due, il sistema offre flessibilità. E per il ristorante? Nessun rischio: la bottiglia è sempre la stessa, niente sprechi, niente calici lasciati mezzi pieni.

Il Mozart Restaurant non si ferma al vino. Il piatto forte – in tutti i sensi – sono le ribs. Un'intera costina accompagnata da contorni come patate, insalata e salse. Il prezzo? 23 euro. Per un pasto completo, vino compreso, Chelsea e il suo fidanzato hanno speso meno di 30 euro. In una delle città più care d’Europa, non è poco. L’atmosfera del ristorante è calda, rustica, vagamente retrò. Luci soffuse, legno scuro, musica in sottofondo. Un luogo perfetto per una cena senza pretese, ma con un tocco di originalità che fa parlare.

Il dubbio resta: è marketing o vera convenienza? La verità è che, almeno in questo caso, nessuno si è sentito fregato. Chelsea, che nel suo profilo si definisce holiday expert, ha voluto testare personalmente l’esperienza proprio per fugare ogni sospetto. E il risultato è stato chiaro: trasparenza totale, nessuna sorpresa sullo scontrino. Inizialmente era scettica: "Da esperta di viaggi, direi: mai ordinare qualcosa di cui non sai il prezzo. Però lo testo io per voi. Anche perché non credo che pagherò moltissimo".

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