Italiani spiegano perché in Grecia non si può buttare la carta igienica nel WC

Chi non ha mai sognato una vacanza da sogno tra le spiagge bianche di Mykonos, i tramonti di Santorini o i vicoli di Creta? Gli italiani amano la Grecia, la considerano una sorta di “cugina estiva”, tanto che il vecchio detto “stessa faccia, stessa razza” è ormai entrato nel vocabolario vacanziero nazionale. Ma basta mettere piede in bagno per capire che, sotto sotto, qualcosa di diverso c’è. E si sente. Anzi, si vede. In Grecia, la carta igienica non va nel water.

La regola del cestino: carta igienica out dal WC

Sì, hai letto bene: in moltissime isole greche — da Corfù a Naxos, passando per Cefalonia — troverai cartelli chiari: “Please do not flush toilet paper”. Tradotto: la carta usata va gettata nel cestino accanto al gabinetto, e non dentro. Una sorpresa per tanti italiani che, abituati a scaricare tutto nel WC, si ritrovano spaesati davanti a queste “istruzioni di viaggio”.

Nel 2025, tra intelligenze artificiali in grado di diagnosticare malattie e droni che consegnano cibo, la Grecia combatte ancora con tubature del secolo scorso. Il problema è tutto lì: i tubi, semplicemente, non ce la fanno. Il diametro medio delle condutture greche è di 50 mm, la metà rispetto ai 100 mm standard in gran parte dell’Europa. Aggiungici l’età degli impianti (spesso antecedenti al secondo dopoguerra) ed ecco spiegato l’intasamento assicurato, che vuol essere prevenuto anziché curato.

Esperienze (quasi) tragicomiche dal web

Andrea e Laura, conosciuti su TikTok come @igiramondo, hanno raccontato con ironia la loro disavventura in un appartamento a Rodi. "Abbiamo visto il cartello ma pensavamo fosse riferito a salviette e assorbenti", spiegano. Il primo giorno tutto liscio, il secondo hanno capito che in Grecia questa è la normalità nel 2025. "Meglio non essere andati di corpo in questi due giorni trascorsi a Rodi", ridono nei loro video. A quanto pare, anche la natura ha dato una mano a evitare disastri idraulici.

La coppia di tiktoker italiani ha ammesso di "non sapere" che in Grecia è normale gettare la carta igienica nell'immondizia piuttosto che nel WC e, poi, scaricarla.
La coppia di tiktoker italiani ha ammesso di "non sapere" che in Grecia è normale gettare la carta igienica nell'immondizia piuttosto che nel WC e, poi, scaricarla.

La loro testimonianza, come tante altre su Reddit e Instagram, racconta un mix di stupore, disagio e, alla fine, adattamento. Perché dopo le prime 24 ore di confusione, la maggior parte dei turisti italiani capisce: la Grecia ha le sue regole. E conviene rispettarle se non vuoi trovarti con l’acqua fino alle caviglie. Letteralmente.

Dove buttare la carta igienica è ancora tabù e dove è possibile

Sulle isole greche — in particolare le Cicladi, le Ionie e Creta — la regola è legge non scritta ma onnipresente. Hotel, taverne, case vacanze, bar sulla spiaggia: ovunque troverai il famigerato cestino accanto al WC. E no, non è solo un vezzo locale, ma una necessità idraulica.

Persino in strutture di medio-alto livello, non è raro trovare la fatidica scritta in inglese, greco e, talvolta, perfino in italiano. Gli hotel di lusso, invece, spesso sfuggono alla regola. Qui, i sistemi idraulici sono stati aggiornati per accogliere flussi più “moderni”. Se alloggi in un 4 o 5 stelle, potresti avere il privilegio di vivere all’europea. Ma conviene sempre chiedere conferma alla reception: meglio una domanda in più che uno scarico bloccato.

Atene e alcune zone metropolitane moderne fanno eccezione. In hotel di recente costruzione o ristrutturati dopo il 2010, la carta igienica può finire nel WC senza creare il panico tra i tubi. Anche alcune abitazioni nuove, costruite secondo gli standard europei, permettono lo scarico “libero”. Ma attenzione: l’abitudine a usare il cestino resta diffusa. Per sicurezza, molti continuano a seguire la regola, anche dove tecnicamente non sarebbe più necessaria. Un altro caso a parte sono i resort di lusso e gli hotel business, dove l’efficienza è un must. Qui, l’impianto è nuovo e potente. Niente cartelli, niente dubbi. Ma si tratta di un’eccezione, non della norma.

Un problema strutturale (e culturale?)

La questione delle tubature non è affatto secondaria. Secondo il Ministero dell’Ambiente greco, oltre il 40% delle infrastrutture fognarie sulle isole necessita di ammodernamento. Gli interventi, però, sono lenti, costosi e difficili da attuare nelle aree turistiche o nei centri storici.

Il problema non è culturale, è tecnico. Ma col tempo è diventato anche un’abitudine. Una prassi condivisa, accettata, interiorizzata. E così il cestino accanto al water è diventato parte del folklore da vacanza. Come l’ouzo o il polpo grigliato. Solo un po’ meno instagrammabile. "Non sappiamo se vengano a cambiare la busta ogni giorno. Meglio non saperlo", è la conclusione un po' ironica e un po' amara dei due.

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