Emilia-Romagna, nella cripta 'sommersa' di questa chiesa ci nuotano i pesci: l'ingresso è gratuito

In Emilia-Romagna esiste un luogo sorprendente, che unisce spiritualità, storia e un tocco surreale degno di una fiaba. È la Basilica di San Francesco a Ravenna, una delle più antiche chiese della città, situata a pochi passi dalla più celebre Tomba di Dante. Ma non è solo la sua storia millenaria ad attirare l’attenzione. A renderla unica nel vero senso della parola è la cripta sommersa, dove da anni nuotano pacificamente carpe rosse. E no, non è un’installazione artistica. È tutto vero. Vuoi un altro motivo per visitarla se sei nei paraggi? L'ingresso è gratuito.

Una cripta allagata, pesci rossi e atmosfera irreale

Un video pubblicato dalla coppia di content creator che si fa chiamare @fattidiviaggi ha acceso i riflettori su questo luogo così sui generis. I due raccontano la loro visita alla Basilica con immagini che sembrano fatte dall'Intelligenza Artificiale. “Non la conosce quasi nessuno, l’ingresso è gratuito ed è da vedere”, raccontano nel video. “All’esterno sembra una chiesa qualunque, ma basta scendere pochi gradini per trovarsi in un altro mondo”.

A sinistra la chiesa dall'esterno, a destra l'incredibile cripta semi sommersa con i pesci rossi che nuotano
A sinistra la chiesa dall'esterno, a destra l'incredibile cripta semi sommersa con i pesci rossi che nuotano

Quel mondo è la cripta della Basilica di San Francesco. Una stanza sotterranea, risalente al X secolo, destinata originariamente a custodire le reliquie del vescovo Neone. Oggi, però, è diventata una delle attrazioni religiose più curiose d’Italia. Il pavimento si trova circa tre metri e mezzo sotto il livello del suolo, in una zona soggetta alla subsidenza, cioè l’abbassamento progressivo del terreno. Il risultato? La cripta è costantemente invasa da circa 40 cm d’acqua. E dentro, ci nuotano pesci rossi.

Perché ci sono i pesci? E perché nessuno ne parla?

I pesci non sono lì per caso. Secondo i custodi della basilica, le carpe rosse svolgono un compito molto semplice: mantengono pulito il fondo. Una soluzione ecologica e affascinante, che ha trasformato un problema (l’acqua stagnante) in un punto di forza. Con un piccolo gesto — inserendo una moneta — i visitatori possono anche attivare una luce che illumina la cripta, rivelando mosaici antichi, colonne e i movimenti sinuosi dei pesci, creando un’atmosfera che incanta grandi e bambini.

La cripta, però, resta un tesoro nascosto. Nonostante si trovi nel cuore di Ravenna, città conosciuta per i suoi mosaici bizantini e per i monumenti UNESCO, questa piccola meraviglia non è ancora entrata nei circuiti turistici di massa. Forse per mancanza di promozione, forse perché la semplicità del luogo sfugge agli itinerari organizzati. Ma proprio questa discrezione la rende ancora più affascinante.

Basilica di San Francesco: storia e spiritualità nel cuore di Ravenna

La Basilica di San Francesco ha origini antichissime. L’edificio attuale risale al IX-X secolo, ma sorge sui resti di una chiesa paleocristiana del V secolo voluta dal vescovo Neone. Con il passaggio ai francescani nel 1261, fu dedicata a San Francesco d’Assisi. Nel corso dei secoli, la basilica ha ospitato eventi storici di rilievo. I più noti? I funerali di Dante Alighieri, celebrati qui nel 1321. Le sue spoglie furono accolte temporaneamente nella cappella dei Da Polenta, la potente famiglia ravennate che lo protesse durante l’esilio.

Architettonicamente, l’edificio è un esempio puro di stile romanico. Tre navate, archi a tutto sesto, colonne antiche e una facciata in mattoni a vista. All’interno si respira un’atmosfera di raccoglimento, arricchita da un organo a canne del 1921, ancora funzionante, e cappelle laterali del XVI secolo che raccontano altre storie dimenticate.

La Basilica si trova in pieno centro storico, nella cosiddetta Zona del Silenzio, a pochi passi dalla Tomba di Dante. Un angolo della città dove il tempo sembra fermarsi. Per chi visita Ravenna, è una tappa da inserire senza esitazione. L’ingresso è libero e non serve prenotazione. Basta entrare, scendere qualche gradino e lasciarsi sorprendere.

Un’esperienza da condividere (ma con rispetto)

Luoghi come questo meritano attenzione, ma anche rispetto. I content creator @fattidiviaggi hanno lanciato il messaggio nel modo giusto: raccontando la meraviglia senza trasformarla in uno show. Hanno mostrato, senza esagerare. E i numeri parlano da soli: il loro video ha totalizzato migliaia di visualizzazioni in poche ore, spingendo molti utenti a chiedere informazioni su come visitare il sito, oggettivamente poco conosciuto.

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