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Quando Giulia De Zorzi ha lasciato l’Italia per la Svezia, non immaginava che qualche anno dopo si sarebbe ritrovata a infilare la pizza in una ciotolina di salsa... alle sei di sera. Eppure è successo. E oggi, tra una nevicata fuori stagione e un fika con gli amici, ammette: “Sì, ho preso alcune abitudini svedesi. Un po’ me ne vergogno, ma mi piacciono”. Giulia vive ormai da anni in Svezia, dove si è trasferita per amore e dove ha scoperto quanto possa essere diverso — e sorprendente — il modo di vivere in Scandinavia. Ha condiviso le sue confessioni social in una serie di video diventati subito virali, raccontando le stranezze del vivere al nord dal punto di vista di una italiana doc.
Cena alle 18? All’inizio è uno shock, poi diventa regola
Il primo impatto, racconta Giulia, è stato gastronomico. “Cenare alle sei di sera all’inizio mi sembrava una follia. Poi ho capito che ha un senso. Se hai fame, perché aspettare?”. In effetti, la cena anticipata è una regola non scritta in gran parte del Nord Europa, Svezia in testa. Ristoranti pieni dalle 17:30, tavole sparecchiate entro le 20. E a letto presto, senza sensi di colpa.

“In Italia arrivi alle 6 che hai fame. Inizi a spizzicare qualcosa, ma perché? Se hai fame, mangi! Qui invece si mangia una volta sola e basta”. Un’abitudine che, alla lunga, diventa comoda. Schematica, forse, ma funzionale: “Anche se vado a dormire tardi per gli standard svedesi — tipo le undici — non mi viene fame di nuovo. Ho cenato alle sei, ma bene”.
La vergogna più grande: le salse sulla pizza
Se la cena anticipata è diventata routine, c’è un’altra abitudine che Giulia ha abbracciato con un misto di sorpresa e imbarazzo. “Di questo me ne vergogno un po' da italiana, ma… metto le salse sulla pizza”. In Svezia è pratica comune servire la pizza con salsa aioli, aglio o addirittura bearnaise. Alcune pizzerie la mettono direttamente sopra l’impasto, altre la danno a parte. E i clienti? La pucciano con gusto. “All’inizio ero scettica. Poi ho provato. Un po’ mi vergogno, sì… ma mi piace”.
Abitudini svedesi che non prenderà mai
Nel suo secondo video, Giulia ha alzato la voce (scherzosa) contro le usanze svedesi che proprio non riesce a digerire. “Queste non le farò mai, MAI”, dice con tono deciso.
Dormire con due piumoni
“Letto matrimoniale ma due piumoni separati. Per me è un no gigante. Ma che senso ha? Se il letto è matrimoniale, perché usare due piumoni diversi? Con il mio fidanzato l'ho messo subito in chiaro: solo piumoni matrimoniali”. In Svezia e in altri paesi nordici è abitudine comune dormire insieme, ma ciascuno con il proprio piumone. Praticità? Forse. Assenza di romanticismo? Tanta.
Il mistero del Falukorv
Un altro no secco va al Falukorv, una salsiccia affumicata e ultra-industrializzata, tipica delle cucine scandinave. “Qui la usano molto in cucina. Io non la mangerò mai. È doppia, ma ha un colore uniforme. Non ha una striatura, non ha un colore reale… è un mistero gastronomico che non voglio risolvere”.
Richiedere i soldi con una notifica
Infine, la questione Swish, l’app svedese per trasferire denaro in tempo reale. “Da qualche mese hanno aggiunto la funzione per richiedere soldi. Ti arriva una notifica: ‘Giulia ti chiede 40 corone per il caffè di ieri’. Io non ce la farei mai. Preferisco rimanere povera”. Una dinamica comune nel Nord Europa, dove regna la trasparenza e i rapporti economici tra amici sono immediati e senza fronzoli. Per molti italiani, però, ricordare quel 'debito' con una notifica è troppo e si preferisce far finta di niente.
