Italiani scoprono una città (quasi) sconosciuta in Spagna: "È sospesa nel vuoto"

Ronda è una perla nel cuore dell'Andalusia in Spagna che regala incanto ai turisti che scoprono le sue bellezze sospese nel vuoto. 

C’è una città in Spagna che sembra sfuggita ai circuiti più battuti, eppure, una volta scoperta, si imprime nella memoria come un sogno vivido: Ronda. Incastonata nel cuore dell’Andalusia, questa cittadina antichissima si adagia letteralmente su una scogliera, a oltre 100 metri d’altezza, affacciata sul burrone vertiginoso del Tajo del fiume Guadalevín. Non stupisce che molti italiani, capitati qui quasi per caso, la descrivano con un misto di meraviglia e incredulità.

Ma Ronda non è solo paesaggio: è una fusione impeccabile tra architettura storica e dramma naturale. Le sue antiche mura romane, le torri medievali, i ponti monumentali e i mirador a picco sull’abisso ne fanno una sorta di museo a cielo aperto che si svela lentamente, passo dopo passo, come se ogni angolo volesse raccontare un frammento di storia.

Spagna
Tutto il fascino dei panorami di Ronda in Spagna. Fonte: Instagram

Il fascino antico di un paesaggio teatrale

Ciò che davvero cattura chi arriva a Ronda è la sua anima duplice: da una parte l’eco profonda delle civiltà che l’hanno attraversata dai romani ai mori, fino ai regni cristiani e dall’altra, una natura scolpita dal tempo che sembra voler dialogare con l’uomo attraverso il silenzio e l’ampiezza.

Il Puente Nuevo, con la sua mole ardita sospesa sopra la gola del Tajo, è probabilmente l’immagine più iconica. Ma vederlo in fotografia non basta: bisogna guardarlo dal Mirador de Aldehuela, quando la luce del tardo pomeriggio colora la pietra e il canyon si trasforma in un abisso dorato. E poi percorrere quel sentiero emozionante che si snoda fino al fondo del burrone, tra rocce e ulivi selvatici, per voltarsi e ammirare l’intero ponte da una prospettiva ribaltata. È lì che il paesaggio smette di essere decorativo e diventa esperienza.

Una città che si ammira, si ascolta e si respira

Ronda si lascia scoprire lentamente. Ogni passo tra le viuzze del quartiere antico è un ritorno al passato: gli archi moreschi, le chiese gotiche, i cortili nascosti con le ceramiche tradizionali e i profumi di zagara e gelsomino. Ci si perde, e va bene così. Perché perdersi a Ronda è un modo per ritrovare un’idea diversa di tempo, più lenta, più densa.

L’Alameda del Tajo è un’altra meraviglia silenziosa. Questo giardino storico è molto più di un parco: è un balcone naturale sul vuoto, con terrazze che si affacciano sulla gola e alberi secolari che raccontano storie di toreri, poeti e viaggiatori romantici. Non lontano si trova la Plaza de Toros, una delle arene più antiche di Spagna. Anche se la corrida può suscitare opinioni contrastanti, l’edificio in sé è un capolavoro architettonico che merita una visita, per comprendere un aspetto importante della cultura andalusa.

Forse è proprio questo che conquista gli italiani: quel senso di appartenenza a un tempo più autentico, dove la pietra racconta e il paesaggio risponde. Un luogo dove la storia non è solo da vedere, ma da sentire sotto i piedi. Dove la meraviglia non è un’eccezione, ma una costante. Ecco un'altra metà spagnola che affaccia direttamente sul mare da ammirare anche in estate. 

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