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L’Argentina esercita da sempre un fascino potente sugli italiani. Non solo per il calcio — con idoli del calibro di Maradona e Batistuta che hanno segnato la storia delle squadre italiane — ma anche per i legami familiari e culturali. Più del 60% della popolazione argentina ha origini italiane. Un dato che rende questo Paese il più “italiano” di tutto il Sud America.
Oggi, sono in tanti a chiedersi se l’Argentina sia un posto sicuro dove vivere o viaggiare. Tra le voci più ascoltate c’è quella di Gaia Cormio, tiktoker italiana con migliaia di follower, che ha deciso di trasferirsi proprio lì. Le sue risposte dirette e oneste ai commenti degli utenti stanno facendo molto discutere.
“L’Argentina è pericolosa?”: la risposta non è mai bianca o nera
La domanda più frequente che Gaia riceve riguarda la sicurezza in Argentina. E la sua risposta è chiara: “Dipende”. Non può esserci una sola risposta per un Paese grande quasi nove volte l’Italia. Con i suoi 2.791.812 km², l’Argentina è il secondo Stato più esteso dell’America Latina e l’ottavo al mondo. Ma la popolazione è di appena 46 milioni di persone, meno che in Italia. Questo significa che ci sono molte “Argentine” dentro l’Argentina: città moderne e turistiche, zone rurali isolate, quartieri sicuri e altri molto meno. Gaia spiega: “Rispetto ad altri paesi sudamericani, è certamente meno pericolosa, ma esistono zone che è meglio evitare”. Le aree periferiche di Buenos Aires, ad esempio, non sono raccomandabili per chi non conosce bene il territorio. Lo stesso vale per alcune zone di Rosario e Córdoba.
Le abitudini italiane possono diventare un rischio
Gaia punta il dito su un altro aspetto cruciale: le abitudini europee. In Italia siamo abituati a camminare con lo smartphone in mano, portare orologi o borse firmate, scattare selfie ovunque. In Argentina, questi comportamenti possono attirare attenzioni indesiderate. “Qui il tasso di povertà è alto, i beni costano tanto, alcuni oggetti sono difficili da trovare. Girare con accessori costosi, magari distrattamente, ti espone” – scrive Gaia in uno dei suoi video. La sua è una raccomandazione pratica, non allarmismo: “Se una persona cresciuta in Europa si comportasse come a casa sua, avrebbe problemi. Serve buon senso”.

Secondo l’Instituto Nacional de Estadística y Censos argentino, oltre il 40% della popolazione vive in condizione di povertà o vulnerabilità economica. Questa realtà influenza anche la microcriminalità urbana: scippi, furti e rapine, specie nelle grandi città, sono più comuni di quanto si pensi.
Viaggiare in sicurezza in Argentina: i consigli di chi ci vive
Gaia non ha alcuna intenzione di spaventare. Anzi, il suo messaggio è: “L’Argentina è un paese meraviglioso, ma serve consapevolezza”. Il consiglio principale? Non portare nulla di valore. Niente borse griffate, orologi vistosi o smartphone lasciati incustoditi. Evitare le periferie meno illuminate di sera è un’altra precauzione basilare. Un altro utente argentino, in un commento al suo video, ha scritto in italiano: “La frase più comune qui è ‘No te regales’: non ti esporre. Fai attenzione a dove vai e a chi hai vicino. Ma, in fondo, alcune zone di Buenos Aires sono più sicure di Milano di notte”.
Un’affermazione che fa riflettere, soprattutto se si pensa all’aumento di piccoli reati anche nelle nostre città. Gaia stessa racconta di come una sua amica sia stata derubata sul lungomare di Napoli. Il problema, quindi, non è solo argentino. Si tratta di capire dove ci si trova e adattare i propri comportamenti al contesto.
Argentina: un paese da amare, ma senza ingenuità
Il messaggio di chi ci vive, come Gaia, è semplice: l’Argentina non è l’inferno descritto da alcuni media. Non è il Far West, ma nemmeno la Svizzera. È un paese con una cultura ricchissima, paesaggi mozzafiato, cibo spettacolare e un’accoglienza calorosa. Ma è anche un paese dove esistono contraddizioni, dove la crisi economica si fa sentire e dove l’attenzione alla sicurezza personale deve essere più alta rispetto all’Europa. Per chi vuole trasferirsi, o semplicemente visitare, serve una buona dose di realismo. Non basta seguire le foto patinate sui social. Bisogna capire davvero come si vive in Argentina. E la testimonianza di una content creator come Gaia Cormio, che vive il paese giorno dopo giorno, è una delle voci più attendibili da ascoltare.
